Cultura e Società

Carmine Abate trionfa al “Tropea”

Quasi tre quarti dei voti. Con questi numeri Carmine Abate conquista la terza edizione del “Premio Letterario Nazionale Tropea – Una Regione per Leggere”. Carmine Abate si dice felice di essere profeta in patria e afferma: «È la mia gente ed ero curioso di sapere se quello che scrivo, l’immagine che offro della Calabria, viene condiviso o no». Il verdetto è stato chiarissimo: “Gli anni veloci” ha raggiunto il cuore del pubblico calabrese. «Sono felicissimo – ha proseguito Carmine Abate – perché significa che quello che racconto della Calabria è condiviso e accettato». «Cerco sempre di non nascondere i problemi della mia terra – ha concluso Abate – ma ne evidenzio anche gli aspetti positivi».

Politica

Pungitore scrive a De Nisi

Anche Girolamo Pungitore, presidente del Consorzio Intercomunale per la Promozione e lo Sviluppo della Costa Tirrenica, interviene nel dibattito nato per via del Sistema Turistico Locale promosso dalla Provincia di Vibo Valentia. Pungitore ha scelto di intavolare un dibattito inviando una lettera alla Provincia e all’assessorato al Turismo della Regione Calabria, che è stato contestualmente diramato agli organi di stampa. La proposta della Provincia, infatti, andrebbe ad aggiungersi a un contesto già esistente, e questo ha innescato una serie di interventi da parte di molti rappresentanti politici. Già l’ex consigliere al Comune di Tropea Domenico Tropeano si è espresso negativamente, così come pure l’ex assessore Pasquale Vasinton, il consigliere provinciale Giovanni Macrì e l’ex sindaco di Drapia Pino Rombolà.

Attualità

Premio Tropea 2009: oggi il verdetto

Voce ai libri. Poi scroscianti applausi. Così si è aperta la seconda serata del Premio “Tropea”, con il pubblico ad assistere, in religioso silenzio, ad una magistrale interpretazione di brani tratti dai libri finalisti da parte degli attori Eugenio Masciari e della bellissima Pamela Muscia. È questa la bellezza e la magia del “Tropea”, non le stelle a far da cielo, non la bellezza di uno dei centri storici più caratteristici della Calabria, non la folta presenza di un pubblico sempre più attento e partecipe, bensì la capacità di dar vita ai libri, di renderli i veri protagonisti della manifestazione di stabilire tra essi e il pubblico o, meglio, i lettori, una sorta di contatto collettivo.