"Tropea Film Festival - Premio Raf Vallone"

Intervista a Ninetto Davoli che riceverà il premio alla carriera unitamente ad altri due attori calabresi

Giovanni,  in arte Ninetto, è nato a San Pietro a Maida, e da vero calabrese, non ha mai dimenticato la sua terra

 

Vittoria Saccà
foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Inizia stasera, alle ore 20.30, il Tropea Film Festival- Raf Vallone organizzato dall’Associazione Culturale Tropeana presieduta da Bruno Cimino in collaborazione con la società Porto di Tropea che ha messo a disposizione il Teatro in cui si svolgeranno le proiezioni. Saranno ben cinque giorni di omaggio al grande attore tropeano, Raf Vallone, durante i quali saranno proiettati trentaquattro film tra cui sarà scelto il primo vincitore del premio. Tanti sono i personaggi illustri giunti nella cittadina per presenziare al festival. Abbiamo incontrato Ninetto Davoli nella suggestiva cornice dell’Hotel “Stromboli” che offre una incantevole vista sul mare azzurro.

Giovanni Davoli, in arte Ninetto, è nato a San Pietro a Maida, e da vero calabrese, non ha mai dimenticato la sua terra e le sue origini dove spesso ritorna. Là a Roma, dove ha incontrato Pier Paolo Pasolini, la sua terra se la porta nel cuore, perché non ha mai messo da parte la sua calabresità.

Cosa ricorda del suo tempo trascorso con Pier Paolo Pisolini?

“Non ho bisogno di ricordare nulla perché Pier Paolo e rimasto sempre con me”. E infatti scopriamo l’esistenza di un legame mai interrotto perché continua una comunione di pensiero tra Ninetto e il compianto attore romano che lo accompagnò quasi per mano nel mondo del cinema. I suoi occhi scuri e profondi si illuminano nel parlare del suo maestro. Non aveva ancora 15 anni, infatti, quando recitò una piccola parte, nel 1954, nel film La Romana con Gina Lollobrigida. Subito dopo incontrò Pasolini e per lui iniziò la vera carriera di attore interpretando ben nove film.  Fu un’amicizia grande e sincera, con colui che viene definito il genio del cinema e che, se avesse potuto continuare oggi il suo lavoro, secondo Ninetto, si stupirebbe molto nell’osservare dove sta andando il mondo che dimostra di non avere più alla base i veri valori della vita.

Lei è a Tropea in occasione del Festival dedicato a Raf Vallone. Qual è il suo pensiero in merito?

“E’ un’iniziativa lodevole che dà lustro alla città di Tropea. E’ giusto rendere omaggio a Raf Vallone; anzi ritengo che un attore del suo calibro merita ancora di più”.

Ninetto Davoli ha conosciuto Vallone personalmente quando giocavano insieme nella squadra di calcio degli attori. Ed era un uomo veramente grande.   

Riceverà il premio alla carriera unitamente ad altri due attori calabresi. Quali sentimenti prova?

“Mi auguro che sia l’inizio di una lunga serie – dice sorridendo – Naturalmente mi procura soddisfazione perché lo ritengo un riconoscimento per tutto quello che ho fatto fino ad oggi”.

E i suoi desideri, anche se non lo esprime in parole, siamo certi che sono proiettati verso una carriera sempre più cosparsa di successi. Già l’ultimo suo film, “Uno su due con Fabio Volo, con la regia di Eugenio Cappuccio, per il quale i suoi capelli sono tutti bianchi e che, dice, lascerà sempre così,  i premi ricevuti fino ad ora sono tanti.

Il paese che gli ha dato i natali, San Pietro a Maida,  è orgoglioso di questo suo figlio che si porta nel cuore la genuinità della terra di Calabria, e a lui ha voluto già conferire la cittadinanza onoraria. La Calabria tutta è sempre orgogliosa dei suoi figli quando sanno portare fuori dai suoi confini il calore del sole che si esprime nei rapporti con gli altri, la durezza della sua terra che diventa forza e coraggio nel lottare per raggiungere gli obbiettivi affrontando qualsiasi sacrificio; Ninetto Davoli, che si presenta a noi sorridente e aperto al dialogo, è tutto questo.

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        agosto 2007