La situazione dei precari, Lsu e Lpu, negli anni non è cambiata

Un problema annoso, quello dei lavoratori socialmente utili

Con il blocco delle assunzioni, infatti, l’amministrazione non aveva a disposizione operai che spazzassero le strade, potassero gli alberi e rifacessero la segnaletica stradale

 

di Franca Maccarone

foto Salvatore Libertino

 

Tropea - “Indispensabile il lavoro degli Lsu e Lpu, nella capitale del turismo”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cisl di Vibo Valentia Sergio Pititto, che in una nota sostiene  pure che ormai è diventato “inderogabile un incontro fra l’amministrazione comunale ed il sindacato per discutere dei loro problemi e della necessaria mobilizzazione”. Un problema annoso, quello dei lavoratori socialmente utili, e che spesso torna prepotentemente in primo piano, ma per la cui progressiva stabilizzazione ancora non  si riescono a trovare, né a livello regionale, né locale,  soluzioni e strumenti. “Che il lavoro degli Lsu ed Lpu nel Comune di Tropea sia divenuto indispensabile -precisa al proposito Pititto-   è sotto gli occhi di tutti gli osservatori, dagli amministratori, ai cittadini, ai turisti che cominciano ad affollare le strutture della cittadina tirrenica. Un lavoro, quello prestato da questi lavoratori, senza il quale  tante attività pur necessarie  non potrebbero essere svolte dai comuni, i cui bilanci difficilmente consentono l’assunzione di altre unità lavorative”. Con il blocco delle assunzioni, infatti, l’amministrazione non aveva a disposizione operai che spazzassero le strade, potassero gli alberi e rifacessero la segnaletica stradale. Tutti compiti che in questi anni sono stati espletati dai precari, utilizzati spesso, dalle passate amministrazioni, anche per eseguire molte opere in muratura. E nell’avvicendarsi amministrativo, la situazione dei precari non è cambiata granchè.

“Dei 32 lavoratori che da circa dieci anni lavorano al comune di Tropea come Lsu e Lpu -continua Pititto- solo tre unità sono fuoriuscite dal bacino, una per rinuncia e due perché stabilizzati come vigili urbani. Mentre gli altri 29, di cui 14 Lpu e 15 Lsu, svolgono le più diverse mansioni nei lavori pubblici  o negli uffici”. Il sindacalista  punta poi il dito contro “la mancanza di volontà di concertazione che non è, a quanto pare, solo un difetto regionale, poiché essa è diffusa anche nelle Amministrazioni locali”.  E il segretario generale non riesce a spiegarsi la  ragione di ciò, dal momento che “la soluzione del problema del lavorio precario dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità va tutto a vantaggio degli enti utilizzatori”.

Perciò Pititto ritiene quanto mai necessaria l’apertura di un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale di Tropea “al fine di eliminare eventuali comportamenti discriminatori, facendo sì che siano espresse tutte le capacità  di cui sono in possesso i lavoratori impiegati nei lavori socialmente utili e di pubblica utilità nel comune di Tropea, nell’interesse loro ma anche della comunità che beneficia della loro opera” Ma cosa ancora più importante, per il sindacalista, è mettere fine, una volta per tutte, allo stato di precarietà e quindi, assieme all’amministrazione, intende “perseguire  l’obiettivo primario della stabilizzazione di tutti i lavoratori precari, non senza  tralasciare i problemi più immediati come i ritardi nei pagamenti delle loro spettanze”. Un  dovere che, come sindacalista, Pititto ritiene di dover compiere nei confronti dei precari e perciò afferma che intende “percorrere tutte le strade affinché si giunga alla soluzione delle vertenze, attraverso il dialogo, il confronto e la concertazione” ma si dice anche pronto qualora la richiesta di incontro con l’amministrazione di Tropea dovesse rimanere disattesa, a chiedere l’intervento della Prefettura, per ripristinare le regole della democrazia.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        maggio 2007