Festa di San Gerardo Maiella
"L'Angelo delle culle"

Esempio concreto di una vita vissuta nell’autenticità del vangelo

di Francesco Sicari

foto Salvatore Libertino

E’ stata celebrata anche quest’anno, a Tropea, il 16 ottobre, la festa di San Gerardo Maiella.

E’ una tradizione che si rinnova da tantissimi anni, legata alla presenza nella città dei Padri Redentoristi, fondati da S. Alfonso Maria dei Liguori. E’ una devozione semplice e popolare, attraverso la quale i fedeli  vogliono esprimere la propria gratitudine al Santo, il “pazzerello di Dio”.

Il giorno della festa è stato preceduto dal novenario di preghiera, celebrato nella chiesa del Gesù, nelle ore pomeridiane, alla presenza dei Padri redentoristi del collegio tropeano: padre Antonio Fazzalari, padre Salvatore Brugnano e padre Francesco La Ruffa.

Per far conoscere meglio la vita del Santo Redentoristi, è stato proiettato in chiesa il video racconto: “La vita meravigliosa di San Gerardo Maiella”, realizzato dall’omonimo Santuario di Materdomini.

Nella giornata vigiliare, molto partecipata è stata la celebrazione per le mamme e i bambini.  San Gerardo Maiella è,  infatti, universalmente riconosciuto e invocato "Angelo delle culle", "Patrono delle mamme", "Protettore delle partorienti", proprio perché Dio ha operato miracoli e prodigi, per intercessione dell'umile figura di Fr. Gerardo, a favore delle mamme nel periodo delicato della gestazione.

Particolarmente suggestiva è stata anche la commemorazione del pio transito del Santo, momento molto intenso durante il quale l’ attenzione si è focalizzata sulle ultime ore di vita del Santo prima della sua nascita al cielo.

La mattinata  del 16 ottobre è stata caratterizzata da solenni celebrazioni eucaristiche, molto partecipate dai fedeli tropeani. Si è ripetuto il rito della benedizione e della distribuzione dei panini, per ricordare l’episodio in cui al Santo  appariva la Madonna con suo Figlio Gesù, e Gesu' bambino si avvicinava a Gerardo che era poverissimo e spesso non aveva di che mangiare e gli donava un panino bianco.

Nel pomeriggio la statua di San Gerardo è stata portata in processione per le strade principali della città, accompagnata dalle musiche della Banda di Zungri.

Al termine della processione, il Vescovo della Diocesi Mons. Luigi Renzo, ha presieduto la celebrazione eucaristica, rivolgendo il suo pensiero ai fedeli presenti.

Ricordando la vita del Santo, il Vescovo ha posto l’accento sulla volontà di San Gerardo a volersi fare santo. Si narra, infatti, che in occasione di una santa missione dei redentoristi al suo paese, San Gerardo fuggì di casa calandosi dalla finestra della stanzetta dove la mamma lo aveva rinchiuso e dopo averle lasciato questo biglietto: “Mamma, perdonami! Vado a farmi Santo”.

San Gerardo fece della volontà di Dio il suo pane quotidiano. Dio lo volle povero e Gerardo fu povero. Dio lo volle umile e nascosto e Gerardo, pur tra le lodi ed acclamazioni della folla, fu umile e nascosto. Dio lo volle operatore di miracoli e Gerardo passò la vita, a somiglianza di Gesù, "beneficando e sanando tutti". Dio lo volle tisico a 29 anni e Gerardo accolse la volontà di Dio. Dio volle render­lo simile a Gesù, morto solo sulla croce e Gerardo avendo pregato nottetempo un suo confratello di recargli un bicchiere d'acqua, morì solo, con gli occhi illuminati dalla visione della Madonna.

Per il Vescovo, San Gerardo è esempio concreto di una vita vissuta nell’autenticità del vangelo. Il suo messaggio è attuale più che mai, oggi in questo tempo dove è necessario ritornare al vangelo, come all’unica buona notizia per il cuore dell’uomo.