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Maria Teresa Grimadi“Un ponte per un sogno”

Tropea ospita i piccoli bambini Bielorussi ammalati di leucemia

L'associazione Kuore presieduta da Teresa Grimaldi ha voluto rendere possibile il sogno

 

di Vittoria Saccà
foto Salvatore Libertino

 

Tropea - Sono di nuovo in città, i bambini bielorussi ammalati di leucemia e giunti da noi grazie alla realizzazione del progetto “Un ponte per un sogno”. Come si ricorderà, è dall’aprile 2005 che i piccoli ammalati possono soggiornare per un mese nella cittadina tirrenica grazie alla volontà dell’associazione Kuore presieduta da Teresa Grimaldi che ha voluto rendere possibile il sogno di  Maksimau Serghei che allora aveva dieci anni. La sua toccante lettera non poteva lasciare indifferente Grimaldi, né tanto meno coloro che di ciò erano stati messi al corrente.  Serghei, ammalato di leucemia  e di epatite C, sognava di poter vivere un periodo del suo tempo a Tropea, come facevano i suoi compagni, e di poter dimenticare per un po’ le sofferenze sopportate presso l’ospedale pediatrico di Minsk. Il suo sogno venne realizzato grazie all’aiuto che l’associazione Kuore ha avuto da altre associazioni del comprensorio e da singole persone di buona volontà. Serghei ritornò anche nell’estate 2006 insieme ad altri otto bambini ammalati come lui, e trascorsero momenti sereni ospitati nel convento dei Gesuiti, tra il mare e uscite varie.

Un progetto di così grande valore umano, non poteva essere considerato concluso, perché i sogni non devono mai finire, così, l’associazione Kuore ha voluto realizzarlo per la terza volta. L’aiuto stavolta è giunto dalle associazioni “Moglie medici” e dal club Fidapa di Vibo Valentia con una massiccia partecipazione di alcune scuole medie della città capoluogo. Con Kuore si è schierato anche l’orafo crotonese Gerardo Sacco che ha messo in vendita un suo gioiello, creato appositamente, il cui ricavato andrà tutto per il progetto. Il progetto “Un ponte per un sogno3”, avrebbe dovuto portare a Tropea dieci bimbi. Ne sono giunti nove, accompagnati dal loro medico, da un’infermiera e da un’interprete,  e vi resteranno fino al 15 di ottobre. Manca lui, Maksimau Serghei. Proprio il bambino che ha spinto tutti a fare l’impossibile perché i sogni divenissero realtà. Da quanto ci è stato riferito, ha avuto problemi seri di salute; la malattia lo ha portato ad uno stato di coma per diversi giorni, dal quale per fortuna ne è uscito; attualmente è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale pediatrico di Minsk. Al telefono piange, perché avrebbe voluto essere qui a Tropea insieme a tutti i suoi compagni, ma non è potuto partire. E ritorna in mente la conclusione della sua lettera : “Sogno che tutti i bambini stiano sempre bene, che siano sani e vorrei che non conoscessero mai la mia malattia. E ancora vorrei che tutti i bambini del mondo fossero felici, contenti e sorridessero sempre. Forse non ci sarò più. Ma credo che il mio sogno si avvererà. Aiutateci. Arrivederci - Serghei, 10 anni”. Oggi Serghei ha dodici anni e continua a lottare per la vita, ma fino a quando sarà possibile, dalla Calabria si dovrà cercare di innalzare i ponti di solidarietà e di amore per lui e per tutti i bambini sofferenti come lui. Il diritto alla vita e alla felicità non dovrebbero diventare  un sogno! Purtroppo è così!

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