Fede e dintorni

Alce Nero capo Sioux sarà beato?

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Alce Nero, capo Sioux, sarà beato?

Che bello! Dopo averli letti in mille fumetti di avventure western (sempre perdenti) e visti in tanti films presentati in una maniera non proprio fedele alla storia, ecco ora la bella e grande rivincita degli indiani.
Negli Stati Uniti, il capo dei Sioux, Alce Nero, vola verso la santità: al via il processo per la beatificazione. Determinante il “Sì” dei vescovi Usa per l’apertura della causa di beatificazione del famoso capo pellerossa dei Sioux.
Divenne cattolico da adulto e fu catechista tra la sua gente. Morì nel 1950.

Un capo pellerossa dei Sioux beato. E’ quanto potrebbe accadere tra qualche tempo per Alce Nero. Il primo passo del lungo iter verso l’onore degli altari è stato compiuto nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale dei vescovi statunitensi che hanno espresso parere favorevole all’apertura della causa di beatificazione.

La sua vita
Nato a Powder River il 1° dicembre 1863 Alce Nero a soli 12 anni partecipò alla Battaglia del Little Bighorn (1876), in cui i Sioux guidati da Toro Seduto, sconfissero un corpo dell’esercito degli Stati Uniti comandato da George Armstrong Custer.
Nel 1887, a 24 anni, raggiunge l’Inghilterra al seguito dello spettacolo circense di Buffalo Bill, denominato “Wild West Show”. Nella sua autobiografia, dal titolo “Alce Nero Parla”, definirà quella esperienza “deludente”, tanto che alla fine della tournée fa ritorno negli Stati Uniti.
Nel 1890 combatté a Wounded Knee, dove rimase ferito in una battaglia persa dagli indiani: in effetti fu un vero massacro.

La conversione
Nel 1892 Alce Nero si sposò con Katie War Bonnet, che poi si convertì al cattolicesimo. Anche i tre figli nati durante questo matrimonio furono battezzati come cattolici. Uno o due anni dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1903, anche Alce Nero fu battezzato con il nome di Nicola Alce Nero e iniziò a prestare servizio come catechista all’interno della sua comunità. Nonstante la conversione al cattolicesimo continuò a svolgere, come prima, la professione di sciamano tra la sua gente, non ravvisando contraddizione fra i due aspetti: il Wakan Tanka e il cristianesimo.
Alce Nero morì nel 1950 e venne sepolto nel cimitero cattolico di Sant’Agnese a Manderson-White Horse Creek, nel Sud Dakota.

Le tappe dell’iter verso gli altari
Dopo il parere favorevole della Conferenza episcopale statunitense, sarà ora il vescovo di Rapid City Robert Dwayne Gruss, nello stato del Sud Dakota, ad aprire il processo di beatificazione a livello diocesano istituendo un tribunale che dovrà raccogliere testimonianze e documenti sulla figura del capo pellerossa per vagliarne la vita, gli scritti e le dichiarazioni alla luce della fede cattolica.
Se il tribunale diocesano raggiungerà la convinzione di trovarsi davanti a un valido candidato alla santità trasferirà l’intera documentazione alla Congregazione delle cause dei santi a Roma, dove avverrà un secondo vaglio.
Sulla vita del servo di Dio Alce Nero la Congregazione si esprimerà sulle virtù eroiche, che se accertate lo faranno diventare venerabile dopo il via libera del Papa.
A questo punto bisognerà attendere un miracolo attribuito alla sua intercessione, che, dopo il vaglio positivo delle commissioni dei medici, dei teologi e dei vescovi e cardinali – e l’approvazione del Pontefice -, aprirà le porte alla beatificazione vera e propria.
(fonte: Avvenire.it, 29 dicembre 2017)

Alce Nero: “Ascoltatemi, quattro angoli del mondo: io vi sono fratello! Datemi la forza di camminare sulla soffice terra, come fratello di tutto ciò che è. Datemi gli occhi per vedere e la forza per capire, che io possa essere come voi. Soltanto con i vostri poteri io posso affrontare i venti”.

Un capo pellerossa dei Sioux beato. E’ quanto potrebbe accadere tra qualche tempo per Alce Nero. Il primo passo del lungo iter verso l’onore degli altari è stato compiuto nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale dei vescovi statunitensi che hanno espresso parere favorevole all’apertura della causa di beatificazione. Una santa indiana c’è già: Santa Kateri Tekakwitha.

Condividi l'articolo