Attualità

Cile: da un terremoto all’altro

La CARITAS presenza della Chiesa

Anche i Redentoristi coinvolti nel sisma

Redentoristi in Cile

Tutti sanno che il territorio del Cile continentale (c’è anche il Cile insulare) si colloca su una lunga striscia di terra situata fra l’Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande e che si estende per circa 4.200 km con una larghezza media di circa 200 km,. La sua capitale è Santiago. La popolazione stimata è in circa 17 milioni di abitanti.
Nella notte del 27 febbraio u.s. un sisma di magnitudo 8.8 ha devastato il Paese vicino alla costa centro-meridionale . Gli esperti (come Enzo Boschi) assicurano che questo sisma di magnitudo 8.8 è 30mila volte più forte in termini di energia liberata di quello che colpì il 6 aprile del 2009 l’Aquila, con una di magnitudo 5.8.  Le immagini che giungono in continuazione dai mezzi di informazione mostrano il disastro, gli sfollati, le vittime, gravi i danni alle infrastrutture, circa mezzo milione le case distrutte, il pericolo tsunami… Questo paese quasi convive con i terremoti, ma questo è stato un super-terremoto.
La Chiesa cattolica, attraverso monsignor Alejandro Goic, presidente della Conferenza Episcopale del Cile, lancia un accorato appello: “E’ il momento di pregare e di unirci come una famiglia”, mentre ferve una frenetica attività di risposta al dramma del terremoto.
La Caritas-Cile diventa il segno visibile della presenza della Chiesa: essa si è mobilitata, attraverso la sua rete locale presente nelle 23 Diocesi del Paese andino, per prestare aiuto d’emergenza alle vittime del devastante terremoto. Essa sta raccogliendo cibo in tutto il Paese per inviarlo immediatamente alle comunità più colpite dal sisma e dove si inizia già a registrare scarsità di prodotti di prima necessità. Vista la portata della catastrofe, che ha colpito le regioni più povere del Paese, sarà necessario che tutte le parrocchie e i centri locali della Caritas in Cile stanno unendo i propri sforzi per assistere le vittime della catastrofe.
Caritas Internationalis ha inviato a Santiago del Cile un’équipe di esperti per collaborare alle operazioni di soccorso alle vittime. Tra i membri dell’équipe ci sono il direttore per le questioni umanitarie di Caritas Internationalis, Alistair Dutton, che è giunto in Cile da Haiti, e i membri della squadra di soccorso di Caritas Messico che poche settimane fa hanno partecipato al recupero delle vittime a Port-au-Prince.
I Redentoristi
La Congregazione è arrivata nel Cile nel 1876. Attualmente sono 46 confratelli, presenti in 8 comunità, da Coquimbo, distante 465 km a nord di Santiago e Puerto Montt, a 1050 km a sud.
La presenza redentorista, in otto diocesi del paese, è caratterizzata da un lavoro significativo consistente nella cura delle parocchie e nell’esercizio di altre attività pastorali come le missioni, le cappellanie delle religiose, dei collegi, dei carceri, degli ospedali o dei centri studio. Le parrocchie sono ubicate in settori poveri della popolazione e sono caratterizzate dall’essere parrocchie con un forte impegno laico, con un’attività missionaria permanente.
Già nel 2008 i Redentoristi si sono distinti nell’emergenza della città di Chaitén che  si è vista colpita da continue scosse che hanno ceduto il passo ad una forte attività vulcanica proveniente dal massiccio che porta lo stesso nome. Hanno assistito i profughi che in massa hanno dovuto abbandonare il territorio per altre terre.
Su questo ultimo terremoto giungono le prime notizie da parte di P. Luis Fuica, C.Ss.R., Economo Provinciale. “I nostri confratelli sono rimasti illesi, ma ci sono danni alla nostra fondazione di Cauquenes, a circa 50 km dall’epicentro del terremoto. E’ stata un’esperienza terribile per i nostri 5 Redentoristi che vivono in questo paese, ma essi stanno bene, anche se la loro residenza è ora inabitabile. I danni alla Chiesa e alle aree di riunione dovranno essere stimati. Qui a Santiago abbiamo avuto il danno maggiore alla nostra Basilica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, di cui uno dei campanili è stato gravemente”.

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