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Costa dei barbari, non degli Dei

Ogni anno, chi viene sulla Costa degli Dèi sperando di gustare il paradiso tropicale italiano, resta sistematicamente deluso per come questo è dissacrato da liquami riversati a mare da “ignoti” incoscienti, oppure da natanti o da grosse navi, petroliere o Cargo-containers.
Anche quest’anno, almeno da fine Maggio ad oggi, la gente ha potuto osservare a mare macchie di liquami ed altro.
Verso la fine di Giugno, la cala sotto l’affaccio di Tropea apparve agli occhi di turiste tedesche esterrefatte come un’autentica discarica di corpi solidi galleggianti di ignota origine, talora dall’aspetto di tappetini d’auto.
Davanti a Formicoli, vaste chiazze oleose da far scappare la gente hanno reso il mare zebrato l’1 Luglio alle 13:00 circa.
Residui di plastiche, frutta varia etc…, fuoriuscite dall’eternamente rotto collettore di S.ta Domenica sono state roba all’ordine del giorno, polle gialle e dense o treni di spuma flottanti.
A Grotticelle, prima settimana di Luglio, scarico diretto di fogna tra le gambe della vecchia signora, e così via, note di un diario giornaliero deplorevole.
Ancora il 31 Luglio, stavolta a Sant’Irene di Briatico, polla di schifezze nautiche davanti allo scoglio.
Quest’anno ho deciso di fare il criminologo dilettante, di cercare di capire le basi psicologiche di questi delitti contro Dio e gli uomini.
Il 30 Giugno, a titolo personale, ho raccolto davanti al Sindaco di Tropea un po’ di associazioni locali e là il dito è stato puntato sul depuratore di Rocca Nettuno e sul ritardo dell’attivazione di quello di Argani, capro espiatorio per un problema dai molteplici aspetti. La riunione ha prodotto un esposto-denuncia alla Capitaneria di Porto e, per competenza, al Prefetto di Vibo, al Ministero dell’Ambiente, a Lega Ambiente e ai Sindaci di Tropea e di Ricadi.
Ancora, ma stavolta rappresentando, oltre a me stesso, una lista di turisti e residenti scandalizzati, firmatari di un esposto al Sindaco di Ricadi, e seguito da un’associazione di operatori sempre di Ricadi, il 19 Luglio, con la lodevole cooperazione attiva del Sindaco Laria, abbiamo chiamato ARPACal, Capitaneria di Porto e i Sindaci da Briatico fino a Joppolo, per capire meglio i termini del problema e il da farsi prima che la pazienza della gente si esaurisca e dia una botta supplementare alla già forte crisi turistica.
Risultato: 5 sindaci su 8 assenti, ancora dito puntato sul depuratore di Argani, stavolta però con la “promessa” che sarebbe entrato in funzione entro il 29 Luglio u.s., vaghe accuse su non ben identificati “operatori turistici trasgressori” (ira degli operatori onesti presenti), discussioni accademiche sulla differenza tra “inquinamento” e “sporcizia”, come se i liquami non inquinassero il mare e non mandassero all’ospedale gli sfortunati o gli incauti, oltre a rovinare la trasparenza delle acque; minacce di rendere la costa “non-balneabile” in alternativa all’odierno “non-fare”, discorsi su utopistici “piani spiaggia” che prevederebbero il controllo da parte della Municipale sull’inciviltà dei bagnanti; ancora vaghe promesse che da Settembre tutti devono collegarsi ai depuratori pena severe sanzioni.
“Denunciate i trasgressori!” è stata una delle chiamate; chi l’ha fatta dovrebbe però spiegare come mai è quello che fa la denuncia che è sottoposto poi ai controlli!
La Capitaneria di Porto fa quel che può con i pochi mezzi che ha ad onta delle solenni dichiarazioni del Ministero dell’Ambiente sui “potenti mezzi” e lungi dalla mente dei Sindaci di aiutarla ad ottenere strumenti adeguati alla bisogna ricorrendo alle poltrone istituzionali.
Del resto, se 5 Sindaci su 8 non ritengono importante il problema del Mare, cosa ci si deve aspettare?! Ed è o non è vero che ogni fosso che Dio ha messo in Calabria, da quello della Ruffa a quello di Polsi, è una discarica a cielo aperto?! Fate il giro dei Mulini sotto Caria; sentirete subito un’eloquente puzza nel torrente della Ruffa e vedrete la discarica solida far bella mostra di sé in alto.
Dato tecnico certo ricavato dalla discussione: il depuratore di Argani non produrrà effetti positivi prima della prossima stagione; intanto, si può continuare a fare il bagno nella … e nessuna speranza che lungo la Costa degli Dèi si attui nel frattempo un “piano d’emergenza” per il controllo e la protezione del territorio e un’offerta di un servizio pubblico di autospurgo a basso costo (i pochi che attualmente chiamano l’autospurgo sborsano un sacco di soldi mentre i trasgressori impuniti risparmiano a spese del Mare).
Forse, sia alle Amministrazioni locali, sia agli operatori sporcaccioni, sia a chi discarica nei vari fossi che sono uno dei pregi naturalistici della zona, sia alle autorità portuali farebbe bene una visitina da parte di Striscia la Notizia o del TG3.
Chissà che non si riesca così a rallentare il degrado del tratto di mare più bello d’Italia sì che da “Costa degli Dèi” non debba essere alla fine chiamata “Costa dei Barbari”?!

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