Attualità

Crescere nella concordia

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

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Crescere nella concordia, anche attraverso le piccole cose.

Papa Francesco ricorda che il vero sport può contribuire a un mondo più fraterno e solidale. Il vero sport educa a fare tutto con impegno, anche le piccole cose della vita quotidiana, e a non trascurare assolutamente i valori spirituali.

Nella mattina di giovedì 7 maggio Papa Francesco ha ricevuto nell’aula Paolo VI circa settemila rappresentanti della società sportiva Lazio e ha detto loro:
« Vi incoraggio a continuare a essere accoglienti e valorizzare i diversi talenti. Che la vostra società sia una casa aperta dove si possa alimentare la fraternità tra le persone senza discriminazione. Come diceva Sallustio, nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le cose grandi cadono…
Vi incoraggio a coltivare sempre, insieme all’attività sportiva, anche agonistica, la dimensione religiosa e spirituale… A volte capita che un ragazzo o una ragazza, per gli allenamenti e le gare, lasci perdere la Messa, la catechesi… Ma questo non è buon segno! Vuol dire che si è persa la scala di valori. Come pure non bisogna trascurare lo studio, le amicizie, il servizio ai poveri. Queste cose non vengano trascurate per fare soltanto una cosa. No! Tutto insieme…
Grazie a Dio abbiamo degli esempi belli di uomini e donne sportivi, anche grandi campioni, che non hanno mai smesso di vivere la fede e il servizio al prossimo.
In realtà, il vero sport favorisce la costruzione di un mondo più fraterno e solidale, contribuendo al superamento di situazioni di ingiustizia e di disagio umano e sociale».
(fonte: Osservatore Romano, 7 maggio 2015).

L'abbraccio dei settemila rappresentanti della società sportiva Lazio a Papa Francesco, che li ha accolti in udienza, è ben raffigurato dal quadro regalato al Papa dai ragazzi della curva.
L’abbraccio dei settemila rappresentanti della società sportiva Lazio a Papa Francesco, che li ha accolti in udienza, è ben raffigurato dal quadro regalato al Papa dai ragazzi della curva.

 

 

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