Attualità

Macrì: “Metodi mafiosi antiquati”

L’amarezza dell’imprenditore e dei suoi dipendenti

Ennesimo gesto intimidatorio

Ancora un episodio intimidatorio ai danni dell’ingegnere G. Macrì. Dopo che giorno 19 dicembre del liquido incendiario era stato rinvenuto presso l’area di un cantiere sita in Tropea dagli operai dell’azienda di costruzione “CGM” Srl, di cui Macrì è amministratore, un nuovo atto vandalico ha scandito in negativo l’ultimo pomeriggio di fine anno per l’ingegnere e per tutti i suoi dipendenti.
L’auto di Macrì, infatti, è stata danneggiata mentre si trovava in una via centrale della cittadina della costa tirrenica. «Trascorrono gli anni – ha affermato Macrì -, si susseguono le generazioni, ma i metodi mafiosi rimangono gli stessi, direi medioevali». Sono state queste le uniche parole pronunciate a caldo dalla vittima di questo gesto spregevole.
Grande amarezza si leggeva sui volti dei lavoratori presenti quel pomeriggio presso la sede dell’azienda per lo scambio degli auguri di fine anno. Grazie alle attività del gruppo controllato dalla società, infatti, sono garantiti oltre cinquanta posti di lavoro e quasi tutti i dipendenti dell’azienda amministrata da Macrì sono tropeani.
Secondo gli agenti del posto fisso di Tropea e della Questura i due episodi che hanno colpito la blasonata azienda edile tropeana si sono succeduti in un arco di tempo così ristretto da lasciare poco spazio alla fantasia e sarebbero quindi da intendere come legati ad unica matrice.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it