Fede e dintorni

Eternità, altro volto della vita

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Eternità, altro volto della vita.

Ormai la “secolarizzazione” imperante sembra averci tolto il futuro. Persino le tradizioni religiose, per continuare a persistere, sembrano obbedire ai dettati e alle esigenze del consumo.
– La stessa preparazione al Natale con i suoi presepi, con gli alberi di Natale, con la miriade di figure di “babbo-natale”, pur conservando una certa sacralità, finisce inevitabilmente nel consumo dei prodotti più che nella spirituale condivisione del mistero natalizio.
– Qualcuno a ance affermato che le stesse omelie dei sacerdoti non presentano più l’incanto del divino. Assediati come siamo dalla tambureggiante pubblicità dei mezzi della comunicazione, finiamo – purtroppo – ad appiattirci ance noi.
– Ed ecco un tema che stuzzicherà la nostra sensibilità «Eternità, altro volto della vita».

«Eternità, altro volto della vita»: è il tema scelto per la ventitreesima seduta pubblica delle pontificie accademie. Esso «stimola a riflettere» su un ambito che «pur essenziale e centrale nell’esperienza cristiana, risulta piuttosto trascurato, tanto nella ricerca teologica degli ultimi anni quanto, soprattutto, nell’annuncio e nella formazione dei credenti».
♦ Così scrive il Papa nel messaggio inviato al cardinale Ravasi, presidente del consiglio di coordinamento tra accademie pontificie, e letto dal cardinale Parolin, segretario di Stato, in occasione della cerimonia che si è svolta nel pomeriggio di martedì 4 dicembre.
«Auspico che, sia a livello teologico sia a livello di annuncio, di catechesi e di formazione cristiana, si rinnovi l’interesse e la riflessione sull’eternità, senza la quale la dimensione del presente diventa priva di un senso ultimo, della capacità di rinnovamento, della speranza nel futuro».

Con la volontà della pace
♦ Guardare all’eternità sì, ma intanto occorre camminare per le vie del nostro mondo con la volontà della pace.
♥ Papa Francesco suggerisce come: «Vivere in pace nella nostra anima, a casa con la famiglia, a scuola, nel lavoro, nel quartiere»: ecco l’impegno pratico per l’Avvento — un vero e proprio manuale per costruire la pace nella quotidianità con tanto di esame di coscienza per tutti, bambini compresi.
♦ Citando il profeta Isaia papa Francesco fa notare che il profeta «descrive questa pace con immagini che sembrano un po’ bucoliche ma belle: tanta sarà la pace che “il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte».
♦ Papa Francesco si chiede se ciò «sarà possibile». E risponde: «In realtà, il profeta Isaia vuol dire che la pace del Signore è capace di trasformare la vita, di trasformare la storia, e Gesù è chiamato proprio principe della pace perché viene a portare questa pace, a offrirci questa pace».
Gesù è venuto a risvegliare in noi il desiderio di eternità.

(Fonte: cf Osservatore Romano, dicembre 2018).

L’Avvento è tempo propizio per pensare all’eternità, come altro volto della vita, percè noi proveniamo dall’amore eterno di Dio. E Gesù che viene nelle forme di un bambino, risveglia in noi il desiderio di eternità. La sua venuta è quella del «principe che porta la pace». Oh amore eterno di Dio! “Se ogni amore anela all’eternità, l’amore di Dio non solo la brama, ma la realizza e la impersona” (Joseph Ratzinger).

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