Un questionario rivela dati sconcertanti sulla illegalità sociale

I giovani di Tropea discutono la mafia

Un vivace incontro è stato organizzato dagli Scout tropeani per confrontarsi sul problema della mafia. Numerose sono state le persone intervenute all’incontro condotto da importanti personaggi della città.

 

 

di Dalila Nesci

foto Archivio Trophaeum

 

Tropea – Si è tenuta a Tropea lo scorso 17 giugno, presso la Biblioteca comunale, un’interessante  conferenza su un tema assai scottante: "La mafiosità ci appartiene?".

L’evento è stato organizzato dai Ragazzi del Clan Harvest (Gruppo Scout di Tropea) i quali hanno presentato i dati di un questionario distribuito nei vari Istituti Superiori della città nel mese di maggio 2004 e compilato da un campione di 484 ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni.

Sono intervenuti la Dott.sa Rosaria Chessari, Assessore alle Pari Opportunità e ai Servizi Sociali; Don Ignazio Toraldo di Francia, parroco della Cattedrale di Tropea; Domenico Nasone, responsabile dell'Associazione Libera di Reggio Calabria e Davide Pati della Segreteria Nazionale di Libera. Da sottolineare è l’assenza ingiustificata di alcuni organi istituzionali che avrebbero, invece, dovuto presenziare un incontro su una realtà che da sempre sottende la società calabrese, in particolare, ma anche quella meridionale, in generale. Un caloroso ringraziamento è stato rivolto alla Guardia di Finanza per la sua partecipazione all’evento.

La conferenza è stata aperta dalla scrivente, in qualità di rappresentante scout, per illustrare il lavoro svolto dal gruppo durante il corso dell'anno ma innanzitutto per evidenziare il motivo ispiratore di una tale ricerca, ossia la forza oppressiva che il fenomeno mafioso esercita su tutto il sud Italia e anche su Tropea.

La scout Annamaria De Luca ha spiegato i risultati ottenuti dalla compilazione del questionario Agesci sostenendo che “un primo passo verso una reale lotta alla mafia deve avvenire attraverso la comprensione del fenomeno in tutti i suoi risvolti e che non può mancare il coraggio di agire in prima persona con concretezza”.

E’ successivamente intervenuto Don Ignazio che ha manifestato la propria gioia ed ammirazione nei confronti del gruppo scout fautore di un’indagine su di un argomento così delicato come quello della mafia, pur essendo consapevole del fatto che il mondo degli adulti non riesce o non vuole addossarsi le responsabilità che gli spettano. Ha, poi, invitato i giovani a fungere da "sveglia" continua per gli adulti, troppo spesso dimentichi dei valori della legalità esortandoli soprattutto a non scendere ad incauti compromessi.

La dottoressa Chessari ha commentato i risultati dell’inchiesta ed ha menzionato il progetto di legalità approvato dal Comune per evitare il fenomeno della sub – appaltazione.

Infine hanno concluso Domenico Nasone e Davide Pati che hanno presentato l’Associazione Libera, nata nel marzo del ‘95, la quale è titolata a riutilizzare a fini sociali i beni confiscati ai mafiosi. Essa inoltre è impegnata nel sostegno diretto destinato alle realtà ad alto rischio di infiltrazione mafiosa ed organizza iniziative per favorire la cultura della legalità, la coscienza civile e quindi la partecipazione democratica. Significativo è stato il messaggio di fiducia e di speranza per un’effettiva contrapposizione alla mafia.

L’evento si è così concluso auspicando la possibilità di nuovi incontri che possano coinvolgere ancor più fortemente la comunità e possano spianare la difficile strada imboccata dall’associazione Libera.

Le risposte fornite alle domande del questionario sintetizzano che la mafia difficilmente può essere debellata, che la sua esistenza è da addebitare al potere politico ed alla magistratura ed infine che solo con iniziative collettive potrebbe essere contrastata.

 

QUESTIONARIO AGESCI
 

La mafia è un fenomeno che:

 

Non può essere eliminato

33

Può essere eliminato parzialmente

58,8

Può essere eliminato facilmente

8,1

 

 

La mafia esiste:

 

Per colpa del potere politico e della magistratura

43,3

Per colpa di ognuno di noi

38,41

Per colpa di nessuno: c'è e basta

18,2

 

 

Puoi fare qualcosa, come singola persona, per contrastare la mafia

 

Si

25,1

No

47,2

E' tutto inutile

27,6

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

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