Attualità Fede e dintorni

I pesi degli altri

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

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I pesi degli altri.

C’è una frase di San Paolo che interpella i cristiani di ieri e di oggi: “Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso” (Galati 6,2-3).  – Abituati a vivere piuttosto egoisticamente, restiamo perplessi dinanzi a questo invito. Perché portare i pesi degli altri? Non bastano già i miei problemi? Forse ci vuole l’esperienza della vita di ogni giorno a farci capire che noi siamo responsabili gli uni degli altri. E perciò non bisogna fuggire, ma disporsi con coraggio a portare anche i pesi degli altri. Infatti siamo come vasi comunicanti e fare sempre quello che dobbiamo!

Quattro operai dovevano scaricare da un camion una lastra di marmo del peso di due quintali.
Ma uno dei quattro, Renzo, ha ceduto proprio nel momento del massimo impegno e il peso è ricaduto sul collo di Nicola che, non potendosi sottrarre, ha subìto, sotto la pressione eccessiva, la frattura della terza vertebra cervicale.
♦ Seguirono lunghi mesi all’ospedale, in trazione; lunghe cure e rieducazione degli arti offesi.
In questo periodo, il più fedele a far visita a Nicola, appena poteva, era Renzo che si sentiva in colpa nei suoi confronti: non aveva fatto la sua parte; era scivolato; aveva ceduto sotto il peso della lastra di marmo.
Insomma non sapeva come scusarsi, anche se nessuno gliene faceva una colpa. Ma lui ripeteva: “Se io avessi portato la mia parte non sarebbe accaduto questo grave incidente”.

♦ Così nella vita. Ogni volta che io mi sottraggo ai doveri della mia professione, della mia chiamata sottopongo gli altri ad uno sforzo eccessivo, forse rovinoso. Mi sento responsabile delle defezioni degli altri; delle cadute di coloro che sono chiamato a sorreggere con la mia fedeltà.
Siamo talmente parte della vita, gli uni degli altri, che nessuno può vivere per se stesso, nè morire per se stesso ma è tutto per gli altri, in funzione degli altri. La mano destra è per la sinistra; la sinistra è per soccorrere la destra e, insieme, collaborare.
♦ S. Giovanni Bosco affermava: “Se nella prova io rimango fedele, con me restano in piedi migliaia di persone; se io cedo, con me cadono migliaia di persone”.
(fonte: cf. Andrea Panont OCD, Un silenzio che parla).

Siamo talmente parte della vita, gli uni degli altri, che nessuno può vivere per se stesso, nè morire per se stesso ma è tutto per gli altri, in funzione degli altri. La mano destra è per la sinistra; la sinistra è per soccorrere la destra e, insieme, collaborare. S.Giovanni Bosco affermava: “Se nella prova io rimango fedele, con me restano in piedi migliaia di persone; se io cedo, con me cadono migliaia di persone”.
Siamo talmente parte della vita, gli uni degli altri, che nessuno può vivere per se stesso, nè morire per se stesso ma è tutto per gli altri, in funzione degli altri. – S.Giovanni Bosco affermava: “Se nella prova io rimango fedele, con me restano in piedi migliaia di persone; se io cedo, con me cadono migliaia di persone”.

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