Fede e dintorni

Il nome del nostro piccolo Re

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il nome del nostro piccolo Re.

Oggi è il giorno del Santissimo Nome di Gesù, sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma che solo nel secolo XIV cominciò ad avere culto liturgico. – “Non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale possiamo avere la salvezza (Atti 4, 12)
– San Bernardino da Siena diffuse con tanto slancio e fervore tale devozione (usando il trigramma JHS)  che finalmente venne istituita la sua festa liturgica. Nel 1530 Papa Clemente VII autorizzò l’Ordine francescano a recitare l’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù. Giovanni Paolo II ripristinò al 3 gennaio la memoria facoltativa nel Calendario Romano.
– Il nome di Gesù è diventato un nome da Re e invita all’adorazione. San Paolo proclama: “Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore! a gloria di Dio Padre” (Fil 2,9-11).

Il nome del nato Messia.
♦ Il nato Bambino, l’atteso Messia, ha portato durante la sua vita terrena il nome di Gesù, nome che gli fu imposto da san Giuseppe dopo che l’angelo di Dio in sogno gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché ciò che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt.1, 21-25).
Quindi il significato del nome Gesù è quello di Salvatore; gli evangelisti, gli Atti degli Apostoli, le lettere apostoliche, citano moltissimo il significato e la potenza del Nome di Gesù, fermandosi spesso al solo termine di “Nome” come nell’Antico Testamento si indicava Dio.
♥ Un nome, dice San Paolo, davanti al quale ogni ginocchio si piega: “Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore! a gloria di Dio Padre” (Fil 2,9-11).
♥ San Bernardino da Siena ha diffuso grandemente il trigramma JHS (Iesus Hominum Salvator). I Gesuiti hanno usato queste tre lettere come loro emblema, dedicando al Santissimo Nome di Gesù bellissime chiese, come quella di Tropea.

Gesù Bambino, un Re per sempre.
E’ strano che alcuni vogliono sottrarsi di proposito a Dio, sbandierando la propria libertà di fronte a Lui, salvo poi a prostrarsi ai piedi del potente di turno. Ma da secoli ormai tanti e tanti fanno la continua esperienza che è meglio servire a Dio che agli uomini! E ciò in tutti i campi.

♥ Il redentorista cardinale Victor Auguste Dechamps (1810-1883), famoso arcivescovo di Malines (Belgio), raccontò così la storia della sua conversione a seguire Gesù.
« Ero fanciullo. Assistevo all’ingresso trionfale del re del Belgio nel giorno della sua incoronazione.
Da una finestra vedevo tutto il meraviglioso corteo regale, tra una folla di popolo in festa. Passato il re, a poco a poco, il viale tornò deserto.
Allora così ragionai nel mio piccolo cuore: “Questo è un re che passa! E’ meglio mettersi con un re, che duri per sempre!”
E mi feci prete».

C’è una vocazione per tutti.
Invocare e servire Cristo, il “Re per sempre” è possibile a tutti in ogni campo del vivere umano.
Oggi per annunciare il suo Vangelo, Cristo non ha altra bocca che la nostra; per aiutare i poveri, non ha altre mani che le nostre; per confortare i sofferenti, non ha altro cuore che il nostro!
Seguiamo il nostro Re e invochiamo il suo Santissmo Nome!

“Viviamo da figli o viviamo da schiavi? Viviamo da persone libere oppure secondo la logica mondana,corrotta?” chiede Papa Francesco. – La libertà ci fa sentire veramente liberi quando rispondiamo alla nostra responsabilità di vivere bene il nostro tempo. Stare con Cristo, il nostro piccolo Re, agire insieme a Lui, seguendo la strada che ci indica, è la scelta più sensata che possiamo fare in questo nuovo anno.

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