Politica

“Il panorama politico tropeano, una vera Torre di Babele”

Le riflessioni del Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea DR. Tino Mazzitelli

“C’è una sola certezza: il fallimento dell’ex amministrazione le cui peculiarità sono state la ricerca affannosa del soddisfacimento di interessi particolari”

L’ex Sindaco di Zungri – L’ex Direttore Sanitario P.O. Tropea
Dr. Tino Mazzitelli – foto Libertino

La confusione regna sovrana nel panorama politico-amministrativo tropeano, una vera Torre di Babele in cui, però, c’è una sola certezza: il fallimento dell’ex amministrazione le cui peculiarità sono state la ricerca affannosa del soddisfacimento di interessi particolari, l’aver inteso la politica non già come spirito di servizio, ma come presupposto ed opportunità per servirsi di essa, per cui era inevitabile che a lungo andare si sarebbero venute a creare le divisioni politiche persino all’interno della maggioranza stessa, il clientelismo, l’asservimento ai poteri forti e alle lobby politico-affaristiche. In questo tragicomico contesto si muoveva con disinvoltura furbesca, come il coccodrillo nello stagno, l’opposizione in un consociativismo deleterio offrendo uno spettacolo indecoroso, una avvilente sceneggiata, una gara a “chi la sparava più grossa” per non aver fatto cadere l’amministrazione e al tempo stesso per smarcarsi dal pesante fardello delle responsabilità relative ai fenomeni di corruzione e agli intrecci perversi con il malaffare.
Diceva Honorè de Balzac che la politica è un meccanismo gigante mosso da pigmei. Mai come nelle recenti vicende tropeane una massima descrive con più verosimiglianza il triste epilogo di una situazione che ha trascinato Tropea sull’orlo del baratro procurandole una profonda ferita che difficilmente potrà essere rimarginata. Opposizione e maggioranza hanno colmato la misura, tutti insieme appassionatamente hanno superato ogni limite di decenza e di dignita politica, sono stati dei buoni a nulla, ma capaci di ogni bassezza, per dirla con il grande Leo Longanesi.
E’ paradossale che oggi a Tropea il rinnovamento della politica sia affidato ad un manipolo di “giovani”, alcuni dei quali in scena dai tempi di Matusalemme, il cui comune denominatore è solo quello di operare “pro domo sua”. Rinnovamento non significa che per forza si debba essere tutti giovani, significa viceversa dare spazio a figure nuove che abbiano innanzitutto la volontà di impegnarsi per la crescita della città e al tempo stesso abbiano anche la capacità di poterlo fare.
Alexis de Toqueville, il grande politologo, asseriva che le bassezze della vita pubblica nascono dal fatto che certi uomini spesso vengono alla politica privi di fortune o di soddisfazioni personali e perciò temono la rovina che seguirebbe la perdita del posto. Oppure al fatto che le loro passioni sono totalmente concentrate nel potere, che preferiscono sacrificare l’onore al ruolo.
E’ giunta l’ora che la politica debba tornare a far sentire la propria voce a Tropea. La campagna elettorale presto entrerà nel vivo e nella fase finale, quella più rovente, le tante risorse intellettuali dovranno testimoniare la loro presenza attiva. Anche in un periodo politicamente buio a livello nazionale e di estrema sfiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni è necessario confrontarsi sui programmi e sugli intendimenti che le varie compagini politiche intendono attuare e non trincerarsi dietro barricate e in caste chiuse e predefinite volte in una spasmodica corsa alla preminente ricerca di ambizioni personali.
A Tropea si è perso il concetto politico di cosa significhi rappresentare il proprio paese e i propri cittadini in un contesto amministrativo pubblico e temo che nell’affannosa ricerca della poltrona si dimentichi di cosa realmente ha bisogno la nostra collettività per poter effettuare una svolta epocale decisiva, necessaria per fronteggiare il tragico contesto socio-politico ed economico che stiamo attraversando e di cui saremo, altrimenti, facili vittime nel prossimo futuro. Per questo è necessario svegliarsi dai torpori e spazzare la coltre fumosa dietro la quale si nascondono interessi personali ed economici che se non arginati rischiano di trascinare il nostro paese più a fondo, col beneficio di pochi e a discapito dell’intera collettività.
In questi anni di conclamata decadenza il paese è stato testimone di quanta e quale bramosia si celi dietro alcuni paraventi politici e di quanta e quale sia la bassezza umana e quanto basso sia il prezzo con cui alcuni vendono la propria dignità di uomini. Gli intrecci che uniscono questi ambienti tra di loro permettono che la scorrettezza e l’arroganza spadroneggino all’interno del comune nel caso di una loro affermazione. Per questo è necessario sradicare tali legami e la sana politica deve riassumere il ruolo principale nella guida dell’ente fagocitando le forze socio-politiche sane al fine di contrastare le lobby politico-affaristiche che incombono sul paese e contestualmente promuovere la crescita collettiva.
Per germinazione spontanea a Tropea si è costituito un nuovo soggetto politico. Ha tre teste, come il cane Cerbero della mitologia greca e ha il corpo ricoperto di serpenti. Le teste sono quelle ben note all’opinione pubblica. Le vittime destinate ad essere azzannate da Cerbero sono due: i rivali del nuovo soggetto politico e l’intera collettività, rei entrambi di essere impegnati a respingere l’assalto al fortino della politica tropeana che in passato ha fruttato un buon bottino non solo in termini elettorali. Cerbero comunque vigila, per fortuna della maggioranza dei cittadini. I suoi serpenti avvelenano il clima, le tre teste fissano diritto Palazzo Sant’Anna garantendo a tutti, distratti e superficiali, la “tutela della democrazia”. Senza se e senza ma,con il supremo dono della probità di Robespierre.
Dacchè mondo è mondo la politica non la fanno i terziari francescani. La fanno, come sosteneva il grande Prezzolini, gli uomini, spesso i peggiori, scelti dai cittadini i quali, prendendo per buone le loro promesse e giudicandoli onesti, li mandano nelle istituzioni dove questi signori mostrano il loro vero volto: quello di marpioni e di cialtroni. Purtroppo non c’è un altro modo di selezionare la classe dirigente,reclutata fra i mediocri,i furbi,gli arrivisti. Il primo requisito di un aspirante politico, difatti, è l’intraprendenza, il secondo la spregiudicatezza e la mancanza di scrupoli, il terzo l’improntitudine o il buonismo con pacca sulla spalla che ne è la versione più falsa e detestabile. Non si venga a dire, pertanto, che questi “servitori del popolo”, questi compagni di merende, sono davvero dei servitori e non piuttosto dei profittatori.
Cosa volete che gliene importi della cosa pubblica? Hanno a cuore e nel portafoglio solo gli interessi privati. Fanno politica perché un buon affare, una carriera che garantisce pochi oneri e molti onori. E’ la triste realtà che sta per affacciarsi a Tropea. Qui come ormai da più parti si urla, si tratta di liberarci per sempre di questi loschi figuri che tirano solo a fare ciccia per se per i loro degni compari. Anche se è più facile svelare il segreto di Fatima o il mistero della Trinità o dell’Aldilà, che sanare certi andazzi e cacciarli via dalla scena politica.
Si sa, di tutte le bonifiche nazionali o locali, quella etica e morale è la più difficile!!!

Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea
DR. Tino Mazzitelli

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Redazione
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