Cultura e Società

Impazza il poker “Texano”

Un tropeano tra i più forti

La moda del momento

Se fino a qualche tempo fa i circoli ed i bar nostrani erano presi d’assedio dagli amanti della briscola e dello scopone, ad impazzare oggigiorno è il “Texas hold’em”, o semplicemente “hold’em”, una specialità del gioco del poker tra le più in voga nei casinò degli States e per questo assai gradita ai giocatori nostrani. Importato nel Belpaese da giocatori professionisti del calibro di Luca Pagano, il “texano” è diventato ormai uno tra i giochi di carte più popolari tra quelli praticati nei circoli ricreativi italiani, riuscendo dapprima ad affiancarsi e poi quasi del tutto ad oscurare la popolarità delle altre specialità di poker più conosciute, come il poker tradizionale e la famosa “Telesina”.
Le regole prevedono un massimo di ventidue giocatori, ma il tavolo da gioco tipico vede impegnati di solito tra i tre ed i dieci giocatori. A differenza del poker tradizionale, i giocatori ricevono solo due carte a testa, che, assieme a tre delle cinque carte comuni scoperte dal mazziere durante le varie fasi di gioco, vanno a formare il punto di ogni giocatore. Al di là delle particolarità del gioco, che lo rendono assai affascinante, particolarissimo risulta essere anche il gergo di questa variante, per cui il giocatore che viene di mano al mazziere è indicato come il “bottone”, seguito da “piccolo-buio” e “grande-buio”. I giocatori ragionano sulle prime tre carte comuni, dette “flop”, e lo fanno tenendo presenti anche le due carte coperte che hanno in mano, per decidere se continuare a giocare con un’altra carta comune scoperta, detta “turn” o proseguire sino all’ultima delle cinque carte messe sul tavolo dal mazziere, detta “river”.
Come accade per tutte le mode del momento, la simpatia accordata a questa specialità è stata dilagante pure sul nostro territorio, ed anche il “Circolo Diamante” di Vibo Valentia organizza tra i suoi soci alcuni tornei di “texano”. Molti sono stati i partecipanti a contendersi il titolo dell’ultimo torneo e tra i giocatori in lizza per il primo premio l’ha spuntata il trentottenne tropeano Antonio Naccari, disputando una partita dura e dall’esito incerto sino alla fine. Oltre ad aver vissuto un’esperienza da poter raccontare agli amici, grazie a questa vittoria, Naccari ha inoltre contribuito ad accrescere l’interesse ed a far conoscere meglio la variante “hold’em” tra i suoi compagni di gioco della cittadina tirrenica.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it