Rubriche

La bisaccia del pellegrino 20-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Maggio 2013, terza settimana: 12-18 maggio.

1. Vangelo della domenica 12 maggio – Ascensione del Signore «Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo».
2. Aspetti della vita  – 47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
3. Le Opere di S. Alfonso = 1767: Dell’ascensione di Gesù Cristo.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  13-18 maggio 2013.
5. Santi calabresi del passato  =  La Madonna di Capocolonna  (13 maggio).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 24,46-53)
«Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo».
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazaret è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato. È attraverso la catechesi del Signore, risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture. Il senso della croce e dell’accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l’intelligenza, con il cuore e con i progetti dell’uomo.
Affinché i discepoli possano essere i testimoni autorizzati di Gesù Cristo, non solo devono comprendere la sua morte redentrice, ma anche ricevere lo Spirito Santo. Gesù si separa dai discepoli benedicendoli e affidandoli alla protezione di Dio Padre. Ascensione del Signore al cielo e invio dello Spirito Santo, per fare dei discepoli dei testimoni coraggiosi e per accompagnarli fino al ritorno di Gesù, sono strettamente collegati.
Lo Spirito Santo aumenterà la potenza della parola del predicatore e aprirà l’intelligenza degli ascoltatori. Della vita fragile del missionario egli farà una testimonianza eloquente di Gesù Cristo morto sulla croce e vivo per sempre. Nel mondo, al fianco dei discepoli, lo Spirito Santo sarà il grande Testimone di Gesù.   
(da Chiesa.it)

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«Andate e fate discepoli tutti i popoli»  –  «Alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo».
In questo “Anno della fede” vogliamo riappropriarci di alcune espressioni, contenute nella Sacra Scrittura e che ogni Domenica proclamiamo nella Professione di fede; una di queste riguarda la solennità odierna: “Siede alla destra del Padre”. «Per destra del Padre intendiamo la gloria e l’onore della divinità, ove colui che esisteva come Figlio di Dio prima di tutti i secoli come Dio e consustanziale al Padre, s’è assiso corporalmente dopo che si è incarnato e la sua carne è stata glorificata» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 663).
Affermare che Gesù è asceso al cielo significa approfondire il significato di risurrezione: Dio non ha abbandonato il suo Figlio, lo ha strappato dalla morte e lo ha fatto entrare nel vero santuario, il suo cielo. Di lì egli intercede come nostro avvocato perché possiamo condividere la sua medesima gloria (II lettura).
Nella sua ascensione, Gesù Cristo inaugura il suo Regno e gli apostoli ne dovranno essere testimoni: predicheranno a tutti la conversione e il perdono dei peccati con la forza e la potenza che proviene loro dal dono dello Spirito Santo (Vangelo).
(Tiberio Cantaboni in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
Signore, rinnoviamo la nostra fiducia nella tua Parola che ci chiama a restare nei luoghi del nostro vivere. Nella sofferenza, nel distacco, nell’incomprensione, nella solitudine c’inviti a guardare oltre il silenzio. Sei con noi. Donaci la tua grazia per far crescere in noi la speranza e testimoniare con maturità la nostra fede. Concedici la tua benedizione. Ti loderemo con gioia nella missione che tu ci affidi. (Lucia Giallorenzo).

 2. Aspetti della vita
47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
«Porte di verità e di fede. Nuovi spazi di evangelizzazione»
Nella nostra penisola che si affaccia sul mare il termine “navigare” ci è da sempre familiare. Naviga chi trasporta merci o chi esercita l’antico mestiere del pescatore, ma naviga anche chi s’imbarca in enormi transatlantici che toccano le località più belle del pianeta.
È su questa esperienza antica del navigare che la tecnologia ha creato specifiche piattaforme – chiamate “reti sociali” (social network) – che imbarcano milioni di internauti, offrendo loro la possibilità di incontrarsi, stringere amicizie, scambiarsi pareri, foto e video.
E questo nel bene e nel male, perché possono essere una “piazza” per informazioni utili e relazioni sane o trasformarsi in un “giocattolone” per persone sole e malintenzionate.
A livello mondiale utilizzano Facebook oltre un miliardo di persone. Le altre reti popolari sono Twitter e LinkedIn. Nel nostro Paese naviga su Facebook il 41,3% della popolazione totale, con un picco del 79,7% tra i giovani.
Sono ormai tre anni che il Papa sollecita la comunità cristiana ad accogliere la sfida del mondo digitale. E, proprio come Gesù che invitava a «diventare pescatori di uomini», il Papa incoraggia a pescare gli uomini che oggi navigano in rete creando «nuovi spazi di evangelizzazione» e aprendo loro «le porte della verità e della fede». (Tarcisio Cesarato, massmediologo).

 

3. Le Opere di S. Alfonso
1767: Dell’ascensione di Gesù Cristo.
Il luogo di Gesù risorto era il cielo, ch’è la casa delle anime e dei corpi beati; ma egli volle trattenersi altri quaranta giorni sulla terra, apparendo più volte a’ suoi discepoli per renderli certi della sua risurrezione. Ma siccome volle, che fosse loro palese la sua risurrezione, così volle ancora che fosse palese la sua ascensione al cielo.
A tal fine prima di partirsi da questa terra diede a vedersi agli apostoli l’ultima volta in Gerusalemme; dove loro impose che non si partissero di là finché non ricevessero lo Spirito santo. Dopo ciò, stando tutti nel monte Oliveto, ed avendo lor replicate le stesse cose prima imposte, specialmente che andassero per tutto il mondo promulgando il vangelo, alzate le mani, li benedisse, e togliendolo una nube dai loro occhi, si partì, e ascese in cielo, come narra s. Luca negli Atti e nel suo vangelo: Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Allora apparvero due persone vestite di bianco, che loro annunziarono la seconda venuta che in terra dovea fare Gesù Cristo da giudice. Ed indi i discepoli prostrati a terra, avendolo adorato, ritornarono in Gerusalemme unitamente ad aspettar lo Spirito santo promesso.

Bisogna qui notare tutte le circostanze. Il numero di coloro che videro Gesù Cristo salire in cielo, e che poi tornarono in Gerusalemme, ove si trattennero nel cenacolo, fu di centoventi in circa. Gli angioli apparsi nel monte attestarono loro che già il Salvatore era asceso al cielo. Tutti i discepoli restarono colmi di gioia e di speranza, e di là andarono a passare i giorni intieri in orazione. Nel cenacolo ricevettero poi lo Spirito santo, e di là uscendo cominciarono a predicare prima per la Samaria e poi per tutto il mondo la fede di Gesù Cristo, secondo il Signore avea loro ordinato; e cominciarono insieme a far miracoli secondo la potestà promessa.
Or poste tutte queste cose, chi mai può dubitare della verità di questa sì gloriosa ascensione di Gesù Cristo?
Da “Verità della Fede”, Cap. XV, par. 2 Dell’ascensione di Gesù Cristo, nn.8-9.
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4. Vivere la settimana con la liturgia = VII Settimana di Pasqua
(13-18 maggio) – Liturgia delle Ore: III Settimana. 

13  maggio (lunedì) – Colore liturgico bianco

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Regni della terra, cantate a Dio. – Gesù preannuncia ai discepoli l’ora della dispersione e della solitudine: parole dure, per educarli a vivere la fede in un mondo pieno di tribolazioni.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 19,1-8; Sal 67,2-7b; Gv 16,29-33.
  • – Santi di oggi  =  Maria Vergine di Fatima; Beata Gemma.

14  maggio (martedì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Il Signore lo ha fatto sedere tra i prìncipi del suo popolo. – Scelto al posto di «colui che aveva tradito il Signore», l’apostolo Mattia è simbolo di ogni discepolo che, aderendo all’amore del Risorto, porterà frutti di fede pasquale.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 1,15-17.20-26; Sal 112,1-8; Gv 15,9-17.
  • – Santi di oggi  =  San Mattia, apostolo. Santa M. Domenica Mazzarello.

15  maggio (mercoledì) – Colore liturgico bianco

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Regni della terra, cantate a Dio. – La preghiera ecumenica di Gesù dichiara che nessuno può andare perduto; chiunque si consacra nella verità, avrà slancio missionario verso tutto il mondo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 20,28-38; Sal 67,29-30.33-36; Gv 17,11b-19.
  • – Santi di oggi  =  San Severino delle Marche; Sant’Isidoro.

16  maggio (giovedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio. – Continuando la “preghiera sacerdotale”, Gesù presenta la catena ininterrotta della Parola, annunciata di generazione in generazione da tutti coloro che lo hanno conosciuto e, mediante Lui, sono entrati in relazione profonda col Padre dei cieli.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 22,30; 23,6-11; Sal 15,1-2a.5.7-11; Gv 17,20-26.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Ubaldo; Sant’Onorato; B. Simone Stock; San Luigi Orione.

17 maggio (venerdì) – Colore liturgico bianco

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore ha posto il suo trono nei cieli. Con una triplice insistente domanda, il Risorto costituisce Pietro come il “primo nell’amore”. D’ora in poi, ogni Pontefice viene scelto per “pascere le pecore” del Signore e seguirlo sulla via di una morte che si apre alla vita.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 25,13-21; Sal 102,1-2.11-12.19-20ab; Gv 21,15-19.
  • – Santi di oggi  =  San Pasquale Baylon; Santa Giulia Salzano.

18  maggio (sabato) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto. L’evangelista s’identifica con il discepolo che Gesù amava, colui che seguiva Pietro nel suo andare appresso al Risorto. Egli stesso ha stabilito che quel discepolo debba testimoniare, nella vita e negli scritti, quanto fu fatto e detto dal Crocifisso-Risorto.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 28,16-20.30-31; Sal 10,4-5.7; Gv 21,20-25.
  • – Santi di oggi  =  San Giovanni I; San Felice da Cantalice.

 

5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
Crotone e la B. Vergine Maria di Capocolonna (13 maggio )

Vi è una profonda unità fra Crotone e la Madonna di Capocolonna. Fare la storia di Maria di Capocolonna è lo stesso che fare la storia di Crotone.
Il Culto alla B. Vergine Maria sotto il titolo di Capocolonna è molto sentito in tutto il comprensorio del Crotonese ed anche fuori. È  da premettere che sul Capo Lacinio – o delle Colonne – sorgeva un tempio pagano dedicato alla Dea Madre, ad Hera Lacinia e fonti attendibili parlano di un pellegrinaggio a quei tempi, in primavera, per celebrare la “fertilità”, la “vita”. Quando venne la “pienezza dei tempi” (Gal. 4,4), con il Cristianesimo, il culto si spostò alla “Madre dei Signore e della Chiesa”, a Maria.
Simbolicamente si può dire che il crollo delle tante colonne di quel tempio antico ed il permanere di una sola di esse è come una indicazione dei crolli delle tante divinità pagane ed il rimanere di “Maria” la sola “Colonna” del mondo che portò Cristo “Pietra angolare della storia” (1 Pt. 2,6).
Relativamente alla sacra immagine, attualmente, ci sono tradizioni popolari, non sempre criticamente fondate, assieme a dati storici ben precisi. Una antica tradizione vuole che l’’immagine sia stata portata a Crotone dallo stesso S. Dionigi, il convertito da S. Paolo, e che fu il primo Vescovo della città; e secondo questa tradizione il dipinto sarebbe opera di S. Luca Evangelista. Il racconto è sicuramente leggendario, confondendo probabilmente il culto alla Vergine, antichissimo, alle origini della fede, con l’attuale icone che, invece, è successiva, già esistente.
Infatti, l’attuale quadro è di stile siriaco-bizantino e risale al secolo X-XI e sarebbe opera del Santo Monaco brasiliano Luca di Salica, in territorio di Isola Capo Rizzuto dove si conserva e si venera un’altra Madonna Greca. Ad ogni modo, nel corso dei secoli, gli avvenimenti principali della devozione alla Madonna, venerata sotto il titolo di Capocolonna, sono legati alla storia della Città e sono documentati da date precise. Il 1 Giugno 1519, i Turchi sbarcarono a Capocolonna. Il quadro della Vergine già esistente, cadde nelle loro mani; questi fecero un rogo per bruciare la tela, ma il fuoco, nonostante fosse acceso per tre ore, non scalfì l’immagine che mandava raggi luminosi.
l Turchi decisero di portare via il quadro facendo rotta per la foce del Neto, ma la galea rimase ferma nonostante lo sforzo dei rematori. I Turchi gettarono in mare il Quadro e la galea si mosse agevolmente, mentre il Quadro approdò in un podere presso l’irto di Capo Nao.
Un pescatore contadino, Agazio Lo Morello, lo trovò, lo nascose in una cassapanca, rivelò in punto di morte al suo confessore il segreto. Nel 1638 i Turchi assediarono la città; il popolo si strinse attorno alla sacra icona esponendola sulle mura della città. I Turchi alla vista della Vergine, atterriti, si ritirarono e fuggirono via. Crotone fu salva. Nel 1749 Mons. Costa, Vescovo di Crotone, devotissimo della Madonna, per dare maggior risalto alla S. Immagine, laminò in argento la tela. L 8 marzo 1832 il terremoto seminò distruzione in tutta la Calabria. A Crotone non si ebbero vittime nonostante una grave rovina di edifici. I Crotonesi, nella loro fede, ascrissero ciò alla intercessione della Madonna di Capocolonna e costruirono, allora, la piccola edicola che rimane ancora, in Largo Umberto I. Era stato quello il luogo dove i Crotonesi si erano accampati per diversi giorni. Nel 1851 la Vergine salvò Crotone da una grande epidemia di colera.

Nel 1877 iniziò la pia pratica della “Sabatina” che si continua ancora il sabato di ogni settimana. Il 7 Maggio 1893 la B. Vergine Maria nella sua icona fu incoronata con decreto dei Capitolo Vaticano. Il 1908 Crotone fu risparmiata dal grave terremoto. Il 1928 il Quadro fu decorato da artistica cornice d’argento. Il 1935 a Crotone si celebrò il primo Congresso Mariano Regionale ed in quella occasione il volto della Madonna fu circondato da dodici stelle in brillanti. Nella notte tra il 13 e il 14 Ottobre 1983 un sacrilego furto privò I’Immagine della Madonna dei suoi gioielli, dono di fede di tante generazioni. Per la grande devozione alla Vergine la cui S. Icona, è custodita nel Duomo di Crotone, su richiesta di Mons. Giuseppe Agostino, la Cattedrale è stata elevata alla dignità di Basilica Minore dal Papa Giovanni Paolo Il in data 28 Novembre 1983. Il 16 Ottobre 1986 la Madonna è stata presentata ai fedeli in un nuovo artistico ornamento, opera dell’orafo crotonese Gerardo Sacco.
Il 12 Maggio 1988, la Madonna di Capocolonna è proclamata PATRONA dell’Arcidiocesi Crotone-S. Severina, per essere, come sempre è nel suo mistero, Madre di unità e di pace. L’estensione del suo celeste patrocinio è, all’unificato territorio diocesano, garanzia di un “camminare insieme”, nel nostro comprensorio.
Le feste mariane in onore della Madonna di Capocolonna si celebrano nel mese dì Maggio ed ogni sette anni con particolare solennità. Il momento culminante è il pellegrinaggio notturno che si svolge sino a Capocolonna la terza Domenica di Maggio.
(da Calabriaecclesia2000.it).

Papa Francesco, il Papa di tutti: ispira fiducia e amore; le carezze date ai bambini sono come date ai fedeli di tutto il mondo. – Tawadros II, papa di Alessandria, Patriarca della Sede di San Marco e Capo della Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto,  lo ha invitato a compiere una visita pastorale in Egitto.
Papa Francesco, il Papa di tutti: ispira fiducia e amore; le carezze date ai bambini sono come date ai fedeli di tutto il mondo. – Tawadros II, papa di Alessandria, Patriarca della Sede di San Marco e Capo della Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto, lo ha invitato a compiere una visita pastorale in Egitto.

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