Rubriche

La bisaccia del pellegrino 28-2012

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

 

Luglio 2012, seconda settimana:  8-14 luglio.

1. Vangelo della domenica 8 luglio –    «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria».
2. Aspetti della vita  – Le vite son così.
3. Un incontro con S. Alfonso –  S. Alfonso e la devozione alla Madonna.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  9-14 luglio 2012.
5. Curiosità calabresi del passato  =  Festa della Madonna della Consolazione a Reggio.

1. Vangelo della domenica –  (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

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Gesù viene nella sua città natale. L’interesse che suscita aumenta sempre di più. Il suo insegnamento suscita meraviglia. Da lui emana una saggezza indicibile. Ma molto presto l’attrattiva che egli esercita si altera: La gente è stupita: “Donde gli vengono queste cose? Non è costui il carpentiere?”, rampollo di una famiglia ordinaria? E trasmetterebbe una nuova dottrina? Annuncerebbe una esigenza?
Era certamente in gioco l’invidia. E soprattutto il “buon senso”.
È per questa ragione che i contemporanei di Gesù rifiutano di riconoscere l’azione di Dio nell’avvenimento. E non è tutto: deformano l’evento di Cristo e lo trasformano in “scandalo”, in una forza del male che spinge al peccato. Tale interpretazione “tenebrosa” finisce per rassicurarli, dopo una simile provocazione.
Ecco una tranquillità pagata molto cara! La fede in Dio e la redenzione in Gesù Cristo diventano inaccessibili. Invece, gli abitanti di Nazaret avrebbero dovuto rischiare di abbandonarsi. Soltanto colui che ha una relazione di intimità con il Redentore sarà salvato. Colui che si è blindato nell’autoconservazione rimane chiuso alla salvezza. E sospettare con cattiveria che l’attrazione di Cristo sia una tentazione contro Dio in realtà non fa che rassicurare il suo egoismo, per quanto “ragionevoli” possano apparire i suoi argomenti..  (La Chiesa.it). 

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Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando – Le letture odierne ci mostrano una delle costanti della missione profetica: l’esperienza del rifiuto. Incredulità, indifferenza, reazione ostile si pongono spesso in alternativa alla provocazione della Parola che ci raggiunge con paziente ostinazione. Ezechiele (I Lettura) ha ricevuto l’incarico di contestare al popolo eletto le sue infedeltà e invitarlo alla conversione. Una missione delicata che il profeta dovrà svolgere senza esitazione. La “spina nella carne” con cui Paolo deve fare i conti (II Lettura) non è un ostacolo al ministero dell’apostolo, ma una risorsa: il Signore gli fa capire che proprio nella debolezza sta la sua forza.
Gli abitanti di Nazaret (Vangelo) rifiutano di riconoscere in Gesù il Messia: ai loro occhi Gesù è il falegname del paese, figlio di Maria e di Giuseppe. Come discepoli di Cristo, dobbiamo accogliere il suo messaggio e divulgarlo: «Il compito dell’educatore cristiano è diffondere la buona notizia che il Vangelo può trasformare il cuore dell’uomo, restituendogli ragioni di vita e di speranza» (Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per gli anni 2010-2020).  (Domenico Brandolino, ssp. in “La Domenica”).

 

 2. Aspetti della vita: Vite
Le vite son così.
Le vite son così. Piene belle e anche finite. Così finite che qualcuno nemmeno si accorge di cominciarla, la sua.
Un combattere ogni minuto. A testa bassa, senza chiedere e chiedersi, né guardare intorno, né sognare un giardino da visitare, in un giorno di festa.
Ci son vite che non hanno le feste.
E allora c’è chi dice che è un imbroglio. Non vale. Non vuole. Non vede non sente non parla. Non ride. Non fa volare i bambini. Non ci accompagna. Non li accompagna. Non ama. Non ama.
Certo, quasi mai son quelli giusti a chiamare la vita un male. Sono quelli che hanno case e bocche piene e anche giardini. A non saper vedere il loro bene.
E a dirlo in tanti e sempre, alla fine ci si crede, che la vita è una malattia fatale.
Poi arrivano da ogni parte, dall’acqua e dal deserto, a mescolarci, portano vite che vogliono esserci, nella nudità del loro bisogno, assolute come le nostre, ma loro lo sanno, e ci fanno la grazia di afferrarci sull’orrido del nostro precipitare, e ci fanno anche un po’ vergognare.
E con il loro piccolo dare quel che appena appena hanno potuto avere, solo a saperlo accettare, noi, ci restituiscono il pane quotidiano del nostro abitare, e anche il vino della festa e tante ceste di inattesi avanzi potremo raccogliere e ancora donare.
(Mariapia Veladiano in Avvenire del 20/06/2012.).

Una preghiera per restare vigili
Gesù non poté fare alcun miracolo (per i suoi concittadini) a causa della loro incredulità. Ma la liberalità di Dio si adatta alla capacità di fede degli uomini. A uno dice: Ti sia fatto secondo la tua fede. A un altro: Va’ e ti avvenga secondo quanto hai creduto. Ad un terzo: Si compia in te il tuo desiderio. Ad un altro ancora: La tua fede ti ha salvato… Ciò significa che la grazia di Dio talvolta va anche oltre gli stretti limiti dell’umana incredulità.
(Cassiano, Conferenza XIII, a cura di Luigi Gambero). 

 

3. Un incontro con S. Alfonso
S. Alfonso e la devozione alla Madonna
«Avendo Alfonso conosciuto che la devozione a Maria Santissima è tanto utile, e profittevole, che forma il sollievo della miseria umana, volle pregarla a beneficio di tutti.
In ogni missione ordinò che si fosse fatta una predica sulle grandezze di Maria. In tutti gli esercizi spirituali volle che si lasciasse qualunque predica, ma non quella di Maria Santissima.
Trovando anime ostinate nei vizi, con la devozione a Maria Santissima le tirò a Dio e le convertì dalla mala vita ad una vita cristiana. Fece tante devotissime opere per muovere i fedeli ad amare Maria.
Nella sua Congregazione pose il bel costume di fare un discorso di Maria Vergine in ogni sabato, e varie Novene in suo onore. In ogni discorso privato nominava sempre Maria con trasporto. In tutti i casi difficili insinuava l’invocazione di Maria.
In tutte le disgrazie volle che fossero ricorsi a Maria. Non calò mai dal pulpito senza invitare il popolo a ricorrere a Maria: “Ricorrete a Maria, perché essa ottiene ai peccatori il perdono, ai giusti la perseveranza, ai miseri la ricchezza, ai mesti la gioia, agl’ infermi la sanità, ai tribolati il sollievo, ai perseguitati la sicurezza, ai tentati la vittoria, ai moribondi la calma, a tutti i suoi devoti il Paradiso».
(Rispoli, Novena del Beato Alfonso, Nono giorno, Napoli 1830).

 

4. Vivere la settimana con la liturgia = XIV Settimana Tempo Ordinario
9-14 luglio  –  Liturgia delle Ore: II settimana.

 

9  luglio  (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Misericordioso e pietoso è il Signore. – Il miracolo presentato dal Vangelo mostra che un’autentica fede in Gesù fa passare da morte a vita.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Os 2,16.17b-18.21-22; Sal 144,2-9; Mt 9,18-26.
  • – Santi di oggi  =  Santi Agostino Zhao Rong e compagni; Santa Veronica Giuliani. 

10  luglio  (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Casa d’Israele, confida nel Signore. – L’ira di Dio di cui parla il profeta non è un volto negativo di Dio, ma la conseguenza del peccato commesso.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Os 8,4-7.11-13; Sal 113B,3-10; Mt 9,32-38.
  • – Santi di oggi  =  Santi Rufina e Seconda; Beati Emanuele Ruiz e compagni.

11  luglio  (mercoledì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Gustate e vedete com’è buono il Signore. – San Benedetto fondatore del monachesimo occidentale, con la sua Regola ha riassunto la tradizione monastica orientale adattandola  al mondo latino. «Prega e lavora».
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Pr 2,1-9; Sal 33,2-11; Mt 19,27-29.
  • – Santi di oggi  =  San Benedetto, patrono d’Europa. Santa Olga; San Leonzio.

12  luglio  (giovedì)  –  Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi. –  Solo cogliendo nel profondo che Dio è amore, ci ama e si prende cura di noi, che si possono accettare i momenti di dolore nella vita.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Os 11,1-4.8c-9; Sal 79,2-3.15-16; Mt 10,7-15.
  • – Santi di oggi  =  Santi Nabore e Felice; San Giovanni Gualberto.

13  luglio  (venerdì) – Colore liturgico verde.

  • – Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = La mia bocca, Signore, proclami la tua lode. – Osea ci presenta l’amore di Dio con la splendida immagine della rugiada che vivifica ciò che è arido, dell’albero che dona ristoro con la sua ombra e del cipresso sempre verde.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Os 14,2-10; Sal 50,3-4.8-9.12-14.17; Mt 10,16-23. 14.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Enrico; Santa Clelia Barbieri; Beato Giacomo da Varazze.

14  luglio  (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Il Signore regna, si riveste di maestà. – Solo chi è pienamente disponibile a lasciarsi pervadere dall’amore sanante di Dio sa dire: «Eccomi, manda me».
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Is 6,1-8; Sal 92.1-2.5; Mt 10,24-33.
  • – Santi di oggi  = San Camillo de Lellis; Santa Toscana; Beata Angelina.


5. Curiosità calabresi del passato
Festa della Madonna della Consolazione a Reggio

Viene celebrata con la Festa della Madonna della Consolazione, comunemente detta Festa i Marònna (Festa di Madonna), un evento particolarmente sentito dai devoti reggini, che ne ha sempre caratterizzato la cultura e le usanze.
Il secondo sabato di settembre di ogni anno a Reggio Calabria si celebra la patrona, con una splendida processione che porta la Vara con l’effigie della Madonna.
Il dipinto viene trasportato dai Portatori della Vara dalla Basilica dell’Eremo (o Santuario di Santa Maria della Consolazione, nella parte alta della città) fino al duomo di Reggio Calabria (vicino al mare, percorrendo a piedi 9 km), attraversando nella fase finale il corso Garibaldi, principale direttrice del centro cittadino; la Vara così giunge a piazza Duomo dove, prima di essere portata dentro la cattedrale, è oggetto della tradizionale “Volata“, l’ultima fatica dei portatori che consiste nel fare di corsa l’ultimo tratto della processione, dall’inizio della Piazza del Duomo fin davanti la scalinata della Cattedrale, sotto il peso dell’immane effigie.

La processione, sicuramente una tra le più imponenti in Calabria e Sicilia, è tra le più importanti feste religiose d’Italia, e richiama a Reggio durante le celebrazioni migliaia di fedeli dalle due regioni. I fedeli trascorrono la notte che precede la processione in preghiera alla Basilica dell’Eremo, in piazza, i portatori della “Vara” nell’attesa si intrattengono suonando e ballando la caratteristica Tarantella, che contribuisce a rendere la nottata un evento a sé.

Durante i giorni di festa la città muta il suo aspetto con spettacoli, musica, danze popolari, luna park, bancarelle e piatti tradizionali come ad esempio le frittole, o le ‘Nzuddhe.

In origine la ricorrenza veniva festeggiata il 15 agosto e costituiva una trasposizione in sede cristiana dell’antica festa pagana della “Grande Madre Terra”, divinità comune all’area mediterranea (da Wikipedia).

 

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