Attualità

La bisaccia del pellegrino 39-2013

 

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Settembre 2013, quarta settimana: 22-28 settembre.

1. Vangelo della domenica 22 settembre – «Non potete  servire Dio e la ricchezza».
2. Aspetti della vita: Papa Francesco: Accompagnare la persona “ferita”.
3. Le Opere di S. Alfonso = 1759
– Arricchire davanti a Dio
.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  23-28 settembre 2013.
5. La Calabria e i suoi santi  = San Gaetano Catanoso, sacerdote (20 settembre).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 16,1-13)
«Non potete servire Dio e la ricchezza».

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

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Vi è prima una parabola e poi una serie di ammonimenti che commentano un elemento della parabola stessa e cioè l’uso del denaro. La parabola, come è ovvio, non loda il fattore perché è disonesto, ma perché ha la chiarezza e la decisione di imboccare l’unica via di salvezza che gli si prospetta. Si sa che l’arte di cavarsela è molto applicata nelle ambigue imprese di questo mondo. Lo è molto meno nella grande impresa della salvezza eterna. Perciò Gesù ci rimprovera di essere più pronti a salvarci dai mali mondani che dal male eterno, lui che da parte sua ha fatto di tutto perché fossimo salvati, fino a salire in croce per noi. Non ci decidiamo a credere che, se non portiamo il nostro peccato davanti a Dio, siamo perduti. Cominciamo le nostre Messe confessando i peccati che abbiamo commessi, ma usciti di chiesa ricominciamo a parlare di quelli altrui.
Un “test” decisivo dell’autenticità della nostra decisione cristiana è proprio l’uso del denaro.   Non è disonesta la ricchezza in sé, né maledizione la ricchezza esteriore. Ma lo è la ricchezza come idolo, innamoramento e progetto, come deformazione interiore del cuore e della mente, che vogliono a tutti i costi essere produttori di potenza e quindi di potere economico.
Occorre decidersi a scegliere: o mammona o Dio; cioè: o essere il signore per signoreggiare o servire il Signore e godere della sua onnipotenza d’amore.
C’è un solo modo di liberarsi dalla schiavitù della ricchezza: farsi “amici” per mezzo di ciò che si ha, cioè con l’impegno della solidale condivisione.
(da Chiesa.it).

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Signore, salvaci dalla avidità delle ricchezze. – Il Vangelo di questa domenica ci presenta uno strano quadro: il padrone, nella parabola evangelica, loda un amministratore che, non solo è incapace di gestire quanto gli è affidato, ma è anche disonesto nel momento in cui gli si chiede di rendere conto del suo operato. Fuori di metafora, è evidente che Gesù non sta additando come esempio da seguire la mancanza di scrupoli del servo, ma piuttosto la sua sagacia e abilità.
I discepoli del Signore hanno ricevuto la missione di annunciare in ogni momento della storia, la sua Parola di salvezza e insegnando ad orientare i beni terreni in vista di quelli eterni. L’uomo non è proprietario dei suoi beni, è amministratore di quanto il Signore gli ha affidato: egli deve prodigarsi perché le ricchezze vengano con giustizia distribuite in modo che non manchi a nessuno la possibilità di una vita dignitosa, consapevole che di ciò dovrà rendere conto a Dio. Soprattutto non deve consacrare la sua vita al possesso terreno, perché la ricchezza vera è avere in eredità il Regno dei cieli.
 (Tiberio Cantaboni, in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
«Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro» (Lc 16,13) così hai detto il Signore Gesù. Aiutaci ad essere uomini fedeli, saldi e tenaci delle proprie idee, pensieri e azioni e a non seguire le rotte del vento che cambiano secondo le mode del tempo, inseguendo idoli, miti e leggende. (Letizia Battaglino).

 

 2. Aspetti della vita
Dalla intervista a Papa Francesco: Accompagnare la persona “ferita”.

Ha suscitato grande eco l’intervista fatta da Civiltà Cattolica a Papa Francesco. Molti aspettavano il Papa sui “temi dolorosi”:  cristiani che vivono in situazioni non regolari per la Chiesa o comunque in situazioni complesse, cristiani che, in un modo o nell’altro, vivono ferite aperte, come divorziati risposati, coppie omosessuali, altre situazioni difficili. Come fare una pastorale missionaria in questi casi? Su che cosa far leva?
Il Papa ha risposto: «Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada, predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita. A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono “feriti sociali” perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo. Durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ho detto che, se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo.
La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile. Una volta una persona, in maniera provocatoria, mi chiese se approvavo l’omosessualità. Io allora le risposi con un’altra domanda: “Dimmi: Dio, quando guarda a una persona omosessuale, ne approva l’esistenza con affetto o la respinge condannandola?”. Bisogna sempre considerare la persona. Qui entriamo nel mistero dell’uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia. Quando questo accade, lo Spirito Santo ispira il sacerdote a dire la cosa più giusta.
Questa è anche la grandezza della Confessione: il fatto di valutare caso per caso, e di poter discernere qual è la cosa migliore da fare per una persona che cerca Dio e la sua grazia. Il confessionale non è una sala di tortura, ma il luogo della misericordia nel quale il Signore ci stimola a fare meglio che possiamo…
L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus. Dobbiamo quindi trovare un nuovo equilibrio, altrimenti anche l’edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte, di perdere la freschezza e il profumo del Vangelo. La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. È da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali».

 

3. Le Opere di S. Alfonso
1759 – Arricchire davanti a Dio.
Diceva S. Maria Maddalena de’ Pazzi che il Signore si sente così onorato, e tanto si consola quando gli cerchiamo le grazie, che in certo modo Egli ci ringrazia, poiché così allora par che noi gli apriamo la via a beneficarci, ed a contentare il suo genio, ch’è di far bene a tutti.
E persuadiamoci, che quando noi cerchiamo le grazie a Dio, Egli ci dà sempre più di quello, che gli domandiamo. Dice S. Giacomo che Dio non è avaro de’ suoi beni come gli uomini, gli uomini, ancorché ricchi, ancorché pii e liberali, se dispensano limosine, sempre sono stretti di mano, e per lo più donano meno di ciò che loro si domanda, perché la loro ricchezza, per quanto sia grande, sempre è ricchezza finita; onde quanto più danno, tanto più lor viene a mancare.
Ma Dio dona i suoi beni, quando è pregato, colla mano larga, dando sempre più di quello che gli si cerca, perché la sua ricchezza è infinita; quanto più dà, più gli resta che dare.
Tu, mio Dio, diceva Davide, sei troppo liberale e cortese con chi t’invoca; le misericordie che tu gli usi, son tutte abbondanti, che superano le sue domande (cf salmo 85,5).
In questo dunque ha da consistere tutta la nostra attenzione, in pregare con confidenza, sicuri che pregando si apriranno a nostro favore tutt’i tesori del cielo.
(Del gran mezzo della preghiera, Parte prima, capo II – Del valore della preghiera).

Leggi tutto il capitolo.

 

4. Vivere la settimana con la liturgia = XXV Settimana del Tempo Ordinario
(23-28 settembre) – Liturgia delle Ore: I Settimana. 

23  settembre (lunedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  – Grandi cose ha fatto il Signore per noi. – La lampada natura è fatta per illuminare, per fare luce e permettere di vedere anche nel buio e nella notte. Allo stesso modo, i discepoli di Cristo devono essere come lampade che brillano.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Esd 1,1-6; Sal 125,1-6; Lc 8,16-18.
  • – Santi di oggi  =  San Pio da Pietrelcina, sacerdote religioso.

24  settembre (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Andremo con gioia alla casa del Signore. – Gesù chiama madre e fratelli quanti mettono in pratica la Parola di Dio. Egli concede all’uomo la possibilità di entrare in comunione con la Trinità attraverso l’osservanza degli insegnamenti evangelici.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Esd 6,7-8.12b.14-20; Sal 121,1-5; Lc 8,19-21.
  • – Santi di oggi  =  B.V. Maria della Mercede; Sant’Antalo; Beata Colomba (Giovanna) Gabriel.

25  settembre (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Benedetto Dio che vive in eterno. – I primi apostoli confidarono solo sulla parola di Gesù nell’annunciare la Buona Novella. E videro che l’annuncio del Vangelo si caratterizzava per una trasformante novità che riguardava tutto l’uomo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Esd 9,5-9; Cant.Tb 13,2.7-9; Lc 9,1-6.
  • – Santi di oggi  =  San Cleofa; San Sergio di Radonez; B. Marco Criado.

26 settembre (giovedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore ama il suo popolo. – La curiosità di Erode per le parole di Gesù è un primo passo per avvicinarsi alla conoscenza del Regno. Occorre però passare dalla ricerca del sensazionale per soffermarsi sull’essenziale: la salvezza donata da Cristo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi =  Ag 1,1-8; Sal 149,1-6a.9b; Lc 9,7-9.
  • – Santi di oggi  =  Santi Cosma e Damiamo; San Nilo; Beata Lucia da C.

27 settembre (venerdì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio. – Parole non facili quelle che Gesù rivolge ai suoi discepoli quando annuncia la sua passione, morte e risurrezione. Molti di loro avevano sperato nell’instaurazione di un Regno non dissimile da quelli del mondo. Ma il suo Regno non è di questo mondo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Ag 1,15 – 2,9; Sal 42,1-4; Lc 9,18-22.
  • – Santi di oggi  =  San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote. San Bonfilio.

28 settembre (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore ci custodisce come il pastore il suo gregge. – Come è possibile che Cristo, il Figlio di Dio possa essere consegnato nelle mani degli uomini? A questa domanda, gli apostoli erano smarriti. Era meglio, quindi, tacere e non chiedere chiarimenti sull’argomento.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  Zc 2,5-9.14-15a; Sal da Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45.
  • – Santi di oggi =   S. San Venceslao; Santi Lorenzo Ruiz e c.

 

5. La Calabria i suoi santi.
San Gaetano Catanoso, sacerdote (20 settembre)

Nacque il 14 febbraio 1879 a Chorio di San Lorenzo. Dopo aver compiuto gli studi seminaristici a Reggio Calabria, venne ordinato sacerdote nel 1902. Due anni dopo, venne mandato come parroco a Pentadattilo presso Melito Porto Salvo, dove rimase per ben 17 anni. Negli anni di permanenza fondò la Pia Unione del Volto Santo (1919).
Nel 1921 fu trasferito nella parrocchia della Purificazione di Reggio Calabria, restandovi fino al 1940. nel 1934 fondò l’Istituto delle Suore Veroniche del Volto Santo con l’intento di creare asili e scuole di catechismo nelle zone più disagiate.
Fu in cordiali rapporti con don Orione che incoraggiò nella fondazione dell’Istituto a Reggio.
Ormai sessantenne si dedicò alla diffusione del culto verso il Volto Santo di Gesù e la Madonna, della quale fu profondamente devoto, tanto da avere sempre in mano una grossa corona di rosario con cui recitava ogni giorno tanti rosari quante erano le case del suo ordine.
Il 4 aprile 1963, all’età di 84 anni, morì rimpianto da tutta Reggio. Venne beatificato il 4 maggio 1997 e canonizzato il 23 ottobre 2005.

Il compianto arcivescovo Mons. Aurelio Sorrentino narrò un episodio che evidenzia la fermezza del suo carattere. A Padre Catanoso si presentò un criminale proibendogli, pena la morte, di presenziare alle nozze di due giovani che si dovevano celebrare il giorno seguente. Il Catanoso rispose che mai si sarebbe rifiutato di celebrare il rito. Dopo le nozze il malfattore gli si ripresentò innanzi. Padre Catanoso, senza scomporsi minimamente, gli disse: “Eccomi, sono pronto.” All’udire queste parole, l’esterrefatto malvivente, profondamente pentito per le minacce rivoltegli, umilmente gli chiese perdono.
(da Calabriaecclesia2000.it).

C’è una incredibile attenzione attorno a Papa Francesco e ciò che egli dice e fa. Già fece scalpore l’intervista sull’aereo che lo riportava da Rio de Janeiro al termine della Giornata Mondiale dei Giovani. Ora l’intervista concessa a P. Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, rivela in pienezza il suo cuore di Pastore vero chi soffre situazioni difficili.
C’è una incredibile attenzione attorno a Papa Francesco e ciò che egli dice e fa. Già fece scalpore l’intervista sull’aereo che lo riportava da Rio de Janeiro al termine della Giornata Mondiale dei Giovani. Ora l’intervista concessa a P. Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, rivela in pienezza il suo cuore di Pastore vero chi soffre situazioni difficili.

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