Rubriche

La bisaccia del pellegrino 43-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Ottobre 2013, quarta settimana: 20-26 ottobre.

1. Vangelo della domenica 20 ottobre – “Dio farà giustizia ai suoi eletti che
gridano verso di lui”.
2. Aspetti della vita:  87ª Giornata Missionaria Mondiale: «Sulle strade del mondo».
3. Le Opere di S. Alfonso = 1757
–  Perseveranza nella preghiera.

4. Vivere la settimana con la liturgia =  21-26 ottobre 2013.
5. La Calabria e i suoi santi  = Beato
Angelo d’Acri (30 ottobre).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 18,1-8)
“Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui”.

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:  «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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Cristo si definisce di fronte ad un mondo diviso in due: quello degli oppressori senza Dio e senza cuore, e quello degli oppressi senza protezione. Egli scopre un peccato: il peccato sociale, più forte che mai, antico quanto l’uomo; ed egli lo analizza in profondità nell’ingenuità di una parabola dalla quale trae un duplice insegnamento. Quello del clamore che sale verso Dio gridando l’ingiustizia irritante in una preghiera fiduciosa e senza risentimento, tenacemente serena e senza scoraggiamenti, con la sicurezza che verrà ascoltata da un giudice che diventa il Padre degli orfani e il consolatore delle vedove.
D’altro canto, Gesù stesso prende posizione, rivoltandosi come una forza trasformatrice dell’uomo su questa terra deserta di ogni pietà, per mezzo della risposta personale della sua propria sofferenza, agonizzante, in un giudizio vergognoso, senza difesa e senza colpa.
Neanche lui viene ascoltato, ma si abbandona ciecamente a suo Padre, dalla sua croce, che ottiene per tutti la liberazione. La sua unica forza viene dal potere di una accettazione, certa, ma profetica, denunciante. Ci chiede, dalla sua croce: quando ritornerò a voi troverò tutta questa fede, che prega nella rivolta?
(da Chiesa.it).

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Signore, fa’ che la Chiesa cresca nel servire il bene – La preghiera punteggia l’esistenza del Cristo, in particolare i momenti più decisivi della sua missione. Nella liturgia odierna, invece, l’accento viene posto sull’atteggiamento del discepolo nella preghiera. L’esercito d’Israele (I Lettura) combatte contro gli Amaleciti, sotto la guida di Giosuè, mentre Mosè, l’orante per eccellenza, invoca l’aiuto del Signore il quale risponde concedendo la vittoria. Paolo, scrivendo al discepolo Timoteo (II Lettura), celebra la dimensione divina della Parola. Su di essa si costruisce il cristiano maturo e completo.
Il racconto di Luca (Vangelo) riprende l’immagine dell’orante, ma sviluppa altri due aspetti della preghiera: la perseveranza, cioè l’adesione vitale e orante a Dio, e la certezza dell’ascolto.
Radice e contesto proprio della preghiera è la fiducia nel Padre. Ecco perché Gesù ci incoraggia a non desistere dal chiedere, dal cercare, dal bussare perché «chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto». Ciò significa che il Signore vuole esaudirci, vuole rispondere alle nostre attese. Ma conoscendo i nostri bisogni, vuole darci quelle cose che ci rendono davvero felici.
(Domenico Brandolino, ssp, in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
Il Signore, esortandoci a pregare sempre, ci ricordò una vedova che, sollecitando di continuo un giudice iniquo, lo indusse ad ascoltare la sua causa. Quanto dunque le vedove debbano applicarsi alla preghiera, si può comprendere dal fatto che proprio da loro è stato preso l’esempio per esortare tutti a pregare con fervore. (Sant’Agostino, Lettera a Proba II, 130;  a cura di L. Gambero)

 2. Aspetti della vita
Domenica 20 ottobre =87ª Giornata Missionaria Mondiale:
«Sulle strade del mondo».
La Chiesa vive nella storia degli uomini ed esiste per annunciare il Vangelo, per mantenere fede all’invito del Signore: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho insegnato» (Cfr Matteo 28,19).
Noi esprimiamo la nostra gratitudine al Signore ogni domenica, Pasqua della settimana, mettendoci in ascolto della Parola che rafforza il nostro cammino di discepoli. Ritroviamo così maggior entusiasmo per essere testimoni della Lieta Notizia. Il brano del Vangelo di questa domenica ci sollecita a fare della preghiera un momento per crescere nella fiducia in Dio Padre: Gesù diceva una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi (Cfr Luca 18,1).
Il tema proposto: «Sulle strade del mondo » rappresenta un piccolo e prezioso invito: tutte le comunità cristiane possono riscoprire il loro compito universale di annunciare con la vita il Vangelo, perché tutti si sentano oggetto dell’Amore di Dio e della solidarietà dei fratelli.
La giornata missionaria di oggi si propone di ridare entusiasmo ad ognuno per annunciare il Vangelo ed esprimere concretamente la solidarietà materiale alle Chiese più in necessità: ciò che raccoglieremo in questa giornata sarà interamente destinato alle giovani chiese di missione.

 

3. Le Opere di S. Alfonso
1757 –  Perseveranza nella preghiera.
La preghiera deve essere perseverante, altrimenti non si conseguirà la salute eterna. La grazia della salute non è una sola grazia, ma una catena di grazie, che tutte poi si uniscono colla grazia della perseveranza finale.
Ora a questa catena di grazie deve corrispondere un’altra catena (per così dire) delle nostre preghiere. Sulla parabola di S. Luca circa l’amico, che per liberarsi dalla molestia d’un altro, si alzò da letto e gli diede tutt’i pani che cercava, dice così S. Agostino: “Or se un tale amico, solo per liberarsi dall’importunità altrui, contro sua voglia darebbe a lui i pani che domanda, quanto più Dio, che ha tanto desiderio di farci parte de’ suoi beni, ci dispenserà le sue grazie, quando gliele cerchiamo? Dio, che ci esorta a domandare e gli dispiace se non domandiamo?”.
Vuole dunque il Signore concederci la salute e tutte le grazie per la salute; ma vuole, che siamo perseveranti in pregare. Gli uomini della terra non possono sopportare gl’importuni; ma Dio non solo ci sopporta, ma ci vuole importuni in cercargli le grazie, e specialmente la santa perseveranza.
È vero, che la perseveranza finale non si può da noi meritare, come ha dichiarato il Tridentino (Sess. 6, c. 23), essendo ella una grazia in tutto gratuita che Dio a noi concede; nulladimeno dice S. Agostino che la perseveranza in certo modo con le suppliche può meritarsi. Sicché chi cerca la perseveranza, quantunque non la possa meritare, nulladimeno infallibilmente l’otterrà.
Ma questa grazia della perseveranza non basta cercarla una volta, deve cercarsi ogni giorno, per ottenerla ogni giorno. E perciò dice Gesù Cristo: Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai (Lc. 18, 1). Bisogna non cessar mai dall’orazione, altrimenti in quel tempo, che cessiamo, la tentazione può superarci: “Vegliate continuamente orando, acciò non siate da me discacciati (dice Gesù Cristo) quando sarete da me giudicati. Perciò anche S. Paolo ammonì i suoi discepoli: “Pregate, e non lasciate mai di pregare“.
(Breve trattato della necessità della preghiera – III – Delle condizioni con cui dee esser fatta la preghiera.)
Leggi tutto il paragrafo.


4. Vivere la settimana con la liturgia = XXVIX
Settimana del Tempo Ordinario
(21-26 ottobre) – Liturgia delle Ore: I Settimana. 

21  ottobre (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  – ). Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo. – Gesù non si lascia intrappolare in questioni sociali, ma sposta la domanda su ciò che veramente conta: la vita eterna.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 4,20-25; Cant. Lc 1,68-75; Lc 12,13-21.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Orsola; Santa Cilinia; San Vendelino; Beato Carlo d’Asburgo.

22  ottobre (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. – San Paolo contrappone Adamo e Gesù per far contemplare la grazia di Dio donataci con la passione, morte e risurrezione del Cristo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 5,12.15b.17-19.20b-21; Sal 39,7-10.17; Lc 12,35-38.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Abercio; Beato Timoteo Giaccardo; Beato Giovanni Paolo II.

23  ottobre (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il nostro aiuto è nel nome del Signore. – La novità del Vangelo e le sue istanze pratiche richiedono responsabilità da parte di chi le accoglie.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 6,12-18; Sal 123,1-8; Lc 12,39-48.
  • – Santi di oggi  San Giovanni da Capestrano; San Severino Boezio.

24 ottobre (giovedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Beato l’uomo che confida nel Signore. – San Paolo paragona la vita umana a un viaggio di cui è indispensabile ricordare le origini, ma anche conoscerne la meta.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi =  Rm 6,19-23; Sal 1,1-4.6; Lc 12,49-53.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Antonio M. Claret; San Luigi Guanella.

25 ottobre (venerdì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Insegnami, Signore, i tuoi decreti. – La lotta tra il bene e il male, tra ciò che desideriamo fare e ciò che compiamo è incisivamente presentata da san Paolo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 7,18-25a; Sal 118,66.68.76-77.93-94; Lc 12,54-59.
  • – Santi di oggi  =  San Miniato; San Gaudenzio; Beato Carlo Gnocchi.

26  ottobre (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Noi cerchiamo il tuo volto, Signore. – La vita di chi crede in Cristo è guidata dallo Spirito di Dio che abita in lui.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Rm 8,1-11; Sal 23,1-6; Lc 13,1-9.
  • – Santi di oggi =   Santi Luciano e Marciano; Beato Damiano Furcheri.

 

5. La Calabria i suoi santi.
Beato Angelo d’Acri (30 ottobre)
Nato ad Acri da Francesco Falcone e Diana Enrico. Entrò fra i frati Minori Cappuccini e, dopo un periodo di perplessità dovuto al timore di non poter realizzare gli ideali dell’Ordine, nel 1691 emise i voti.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, si dedicò totalmente alla predicazione che effettuava in modo semplice e ardente, accompagnata da miracoli. A ricordo delle sue missioni usava erigere un calvario formato da tre croci. Gli inizi dell’apostolato furono deludenti; quando era sul pulpito, le idee gli erano suggerite in abbondanza come da una ispirazione divina.

Le prime diocesi da lui evangelizzate furono: Cosenza, Rossano, Bisignano, San Marco Argentano, Nicastro, Oppido Lucano, dove, mentre predicava, sul suo capo apparve una stella luminosa, vista anche da tutti i presenti.
Nel 1711 il Cardinale Pignatelli lo invitò a Napoli per predicare la Quaresima al Duomo. Angelo accettò e nella città campana predicò con semplicità. Vi era dello scetticismo, ma davanti alla santità della sua vita e alla profondità delle parole, ma soprattutto ai miracoli e alle conversioni, si convinsero dell’autentica santità di Angelo. Argomenti delle sue omelie erano i “novissimi” ed altre verità della fede. Frequenti erano le estasi e i fenomeni soprannaturali.
Nel 1739 fu assegnato al convento di Acri. Era ormai consunto dalle fatiche; sei mesi prima della morte, venne colpito da cecità. Il 30 ottobre a 70 anni, morì pronunciando i nomi di Gesù e Maria.
(da Calabriaecclesia2000.it).

Domenica 20 ottobre 2013  La Chiesa celebra la 87ª Giornata Missionaria Mondiale col tema «Sulle strade del mondo». - La Chiesa vive nella storia degli uomini ed esiste per annunciare il Vangelo, per mantenere fede all’invito del Signore: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho insegnato» (Mt 28,19).
Domenica 20 ottobre 2013 La Chiesa celebra la 87ª Giornata Missionaria Mondiale col tema «Sulle strade del mondo». – La Chiesa vive nella storia degli uomini ed esiste per annunciare il Vangelo, per mantenere fede all’invito del Signore: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho insegnato» (Mt 28,19).

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