Rubriche

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

Novembre 2011, quinta settimana: 27 novembre – 3 dicembre

1. Vangelo della domenica 27 novembre – Domenica I Avvento – Anno B – «Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà».
2. Aspetti della vita  –  Avvento: tempo dell’attesa.
3. Un incontro con S. Alfonso – «Prenditi questa sfogliatella!»
4. Vivere la settimana con la liturgia =  28 – novembre – 3 dicembre 2011.
5. Curiosità calabresi del passato  =  Filastrocca

1. Vangelo della domenica –  ( Mc 13,33-37)
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Attendiamo vigilanti la venuta del Salvatore. – Iniziamo il tempo di Avvento con un richiamo deciso alla vigilanza: «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Il cristiano è colui che vive nell’attesa del suo Signore e per questo sa vigilare e perseverare.
Gesù paragona l’attesa al tempo che intercorre tra la partenza e il ritorno di un padrone di casa. Ciascun servo ha il proprio compito da svolgere. In molte parti il Vangelo ci parla di beni affidati a noi da Dio per questo tempo dell’attesa: non si tratta di qualità particolari, ma della nostra stessa vita che ci è affidata perché noi possiamo farla diventare un tesoro per Dio.
È questo il significato della nostra attesa: trasformare la nostra esistenza in un’opera meravigliosa, ricca di amore. Dormire, essere svogliati o pigri, sono termini che nel Vangelo raccontano il disimpegno. Gesù ci dice che è questo il tempo della responsabilità, dell’attesa e del ritorno del Signore, della scelta definitiva, cioè decisiva e in grado di definire la nostra persona, il senso di ciò che siamo. Il Vangelo ci invita a essere proiettati verso Dio veniente e vicino e a lasciarsi determinare da Lui per «andare incontro con le buone opere al Cristo che viene»
. (Elide Siviero in “La Domenica”).

L’anno B del ciclo triennale delle letture è l’anno di Marco. Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, che sarà oggetto di lettura nella settimana prossima: si parte dal punto in cui terminerà la penultima settimana dell’anno, con l’annuncio del ritorno di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”.
A prima vista, ciò può sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, c’è un’estrema sottigliezza nell’effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza, proprio come un servo che attende il ritorno del padrone (Mc 13,35).
In quanto preparazione al Natale, l’Avvento deve essere un tempo di attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo d’attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: “Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo”   (La Chiesa.it). 
 

 2. Aspetti della vita
Avvento: tempo dell’attesa

Il cristiano vive in un tempo di attesa. – L’Avvento è tempo di un’attesa che si colora di tonalità differenti. C’è l’attesa del Regno che viene a compiere la storia. C’è la memoria della venuta del Figlio di Dio nella nostra carne. C’è infine quello che san Bernardo definiva il medius adventus, l'”avvento di mezzo”, in cui Dio continua a visitare la nostra vita.
Il lezionario liturgico, da questa domenica, struttura proprio in questo modo la nostra attesa.
Nella I domenica orienta lo sguardo verso il Signore che viene. Nelle due domeniche centrali ci fa ascoltare l’invito del Battista a preparare la strada per accogliere colui che viene. Infine, nella IV domenica, posa il nostro sguardo sull’annuncio a Maria, ponendo in primo piano l’incarnazione del Figlio di Dio in Gesù di Nazaret.
Il movimento procede non dal passato verso il futuro, ma dal futuro (l’attesa del Regno nella I domenica) verso il passato (la memoria del concepimento verginale di Gesù in Maria nella IV domenica di avvento). Siamo così invitati a volgerci non verso il passato, ma verso il futuro della promessa di Dio, che possiamo attendere con speranza perché fondati sulla memoria di quanto Dio ha già fatto per noi.
L’attesa del futuro e la memoria del passato ci donano così una duplice fonte luminosa per guardare in modo diverso il presente, riconoscendovi già i segni del Veniente. (fr Luca Fallica – Comunità Monastica Ss. Trinità di Dumenza).

3. Un incontro con S. Alfonso
Prenditi questa sfogliatella
Verso il 1773 vacò in Arienzo un canonicato, la cui provvista spettava al Papa. Parecchi ecclesiastici si fecero avanti per chiedere a Monsignore una commendatizia. Comparve pure un notaio a sollecitarla per il proprio fratello mansionario, che viveva a Napoli in maniera piuttosto stramba. Si chiamava Francesco Lettieri. Il Santo, benché in antecedenza fosse stato offeso dal signorotto rissoso, si mostrò incline a favorirlo, intendendo di appoggiare presso il dicastero romano ‘non il predetto mansionario, ma il fratello minore che aveva migliori costumi. La preferenza l’indispettì, rendendolo furibondo. Il vescovo ritirò la promessa decidendo di non ingerirsi nella questione.
I pretendenti lavoravano ciascuno per conto proprio per accaparrarsi influenze nell’Urbe. Uscì infine la bolla, che nominava canonico un pio sacerdote anziano, a cui nessuno aveva badato. Tutti restarono a bocca aperta.
Il notaio riputandosi atrocemente burlato piombò come un bolide nell’episcopio e investì con una raffica di vituperi Monsignore quasi immobilizzato per l’artrosi. Senza scomporsi rilevò: “Mi dai questa mortificazione; non me la merito. Ma me la prendo per amor di Gesù Cristo”.
Non si rabbonì l’insolente e rincarò la dose, dando in escandescenze grossolane, trattando il Santo come un bugiardo. “Non ho mai giurato, rispose, ma ora vi giuro che non ho fatto in Roma veruna commendatizia”. Ed era vero: si era astenuto da qualunque intervento, perché la sacra Congregazione agisse con la massima libertà nella scelta.
Né fu questo l’ultimo atto della vicenda. Il gentiluomo voltò villanamente le spalle al suo superiore ecclesiastico con oscure minacce di vendetta. Compilò un memoriale zeppo di accuse e l’inoltrò al tribunale della reale giurisdizione.
Il delegato Vargas secondo lo stile regalista spedì un avviso, che u notaio curò d’intimare personalmente al vescovo e disse stropicciandosi le mani: “Prenditi questa sfogliatella per ora, ché appresso tengo altra roba per ricrearti”.
Il verdetto gli piombò addosso come una sassata scagliata da un monello. Il Santo, infermo, allungò umilmente la mano e ringraziò il temerario soggiungendo: “Me la prendo per amore di Gesù Cristo”. E quegli come un ossesso gli scaricò un sacco d’improperi.
Allo schiamazzo corsero il p. Caputo, il canonico Barba ed altri, che nauseati dello spettacolo afferrarono per un braccio il gaglioffo, mettendolo fuori.
Poi presero a lagnarsi con Monsignore di non averli avvertiti prima, ed irritati dicevano che non bisognava tollerare simili bravacci. “Via mò, finitela, rispondeva con inalterabile calma, che non è niente: è un poveretto, e tratterò io per quanto posso di raddolcirlo e renderlo consolato”.
Sant’Alfonso chiarì presso il ministero napoletano la situazione smontando le accuse, senza invocare alcuna misura punitiva contro il vile calunniatore.
  (Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 135-136).

4. Vivere la settimana con la liturgia =  28 novembre-3 dicembre – I settimana di Avvento –  Liturgia delle Ore: I Settimana

28  novembre (lunedì) – Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Andiamo con gioia incontro al Signore. – La fede di un centurione romano diviene il simbolo dell’apertura universale del nuovo messaggio che Gesù annuncia. Il Vangelo non avrà confini né geografici, né etnici, né religiosi.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Isaia 2,1-5; Salmo 121,1-4ab.6-9; Matteo 8,5-11.
  • – Santi di oggi  =  San Giacomo della Marca; Santa Teodora. 

29  novembre (martedì) – Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace. – Beati i nostri occhi che possono vedere Gesù in relazione con la Trinità santa. Egli esulta di gioia nello Spirito Santo e così può esprimere parole di lode al Padre, in piena intimità con Lui.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =    Isaia 11,1-10; Salmo 71,1-2.7-8.12-13.17; Matteo 10,21-24.
  • – Santi di oggi  =  Santa Illuminata; Beati Dionigi della Natività e c. 

30 novembre (mercoledì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Pescatore come suo fratello Pietro, anche Andrea è chiamato da Gesù. Ogni chiamato deve lasciare subito tutto il resto e mettersi decisamente sui passi del Signore.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Romani 10,9-18; Salmo 18,2-5; Matteo 4,18-22.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Andrea apostolo. San Galgano Guidotti. 

1 dicembre (giovedì)  – Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Benedetto colui che viene nel nome del Signore. – Per costruire saggiamente sulla roccia e non sulla sabbia, non basta ascoltare le parole del Signore ma occorre tradurle in pratica, cioè in pensieri, parole ed opere.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Isaia 26,1-6; Salmo 117,1.8-9.19-21.25-27a; Matteo 7,21.24-27.
  • – Santi di oggi  =  Santa Fiorenza; Beata Clementina N. Anuarite; Beato Charles de Foucauld. 

2 dicembre (venerdì) – Colore liturgico violaPrimo Venerdì.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Il Signore è mia luce e mia salvezza. – Signore, fa’ che si aprano anche i nostri occhi per riconoscerti, nella fede, come il Figlio di Davide venuto per noi uomini e per la nostra salvezza.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Isaia 29,17-24; Salmo 26,1.4.13-14; Matteo 9,27-31.
  • – Santi di oggi  =  Santa Viviana; San Cromazio; Beato Giovanni Ruysbroek. 

3 dicembre (sabato) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Beati coloro che aspettano il Signore. – Attraversamento di città e villaggi, annuncio e guarigioni: ecco le attività missionarie di Gesù che coinvolgono profondamente la gente e che egli affida anche a chi si fa suo discepolo
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Isaia 30,19-21.23-26; Salmo 146,1-6; Matteo 9,35 – 10,1.6-8
  • – Santi di oggi  = San Francesco Saverio, sacerdote missionario. Beato Giovanni Nepomuceno.

 
5. Curiosità calabresi del passato
Filastrocca
Quandu la Madunnuzza jìa a la fera
Pemmu s’accatta ‘na pisa di linu,
Lu ‘Mbambinuzzu nci cercau la fera,
Ed ija nci accattau ‘nu tamburinu :
Calati, angioleji, spera, spera,
Vidlti coma sona lu ‘Mbambinu :
Calati, angileji, parma parma,
e viditi comu sona la Madonna
E l’alligrizza chi ‘nd’èppi Sant’Anna. (n.2846).
(Vibo Valentia)

Raffaele Lombardi Satriani
In “Canti popolari calabresi” Volume IV
Napoli, Eugenio De Simone editore, 1933

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