Fede e dintorni

La chiesa dei 21 martiri copti

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La chiesa dei 21 martiri copti.

Egitto. A tre anni dal massacro dei 21 giovani copti, è stata edificata e consacrata ad Al Ur, nell’Alto Egitto una cattedrale per i “martiri della fede”.
Al Ur è il paese vicino alla città di Samalut, donde provenivano 13 dei 21 martiri.
La chiesa è stata costruita a spese dello Stato egiziano, conformemente alle promesse del presidente Abdel Fattah al-Sissi.
Oltre alla costruzione della chiesa, il presidente al-Sissi ha promesso alle famiglie delle vittime un indennizzo finanziario e una pensione.

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♦ A tre anni dal massacro dei 21 giovani copti, è stata edificata e consacrata ad Al Ur, nell’Alto  Egitto una cattedrale per i “martiri della fede”.
I resti delle vittime, ritrovati in una grotta a Sirte, dopo l’analisi del Dna, saranno esposti al piano terreno dell’edificio.
Sono tutti egiziani copti, erano stati decapitati e le immagini furono diffuse via internet dai terroristi nel febbraio di tre anni fa.
♦ I 21 uccisi sono stati dichiarati martiri dal Papa copto Tawadros II e la loro memoria liturgica si celebra proprio il 15 febbraio.
♦ Più volte anche Papa Francesco ha condannato gli eccidi a cui sono sottoposti i cristiani copti egiziani, colpiti ripetutamente dagli attentati organizzati dai terroristi fondamentalisti islamici.
Più volte è stata bersagliata anche la Cattedrale copta di Alessandria d’Egitto.
(da Avvenire.it 17 febbraio 2018).

Il ricordo
Dimenticare la storia di questi 21giovani  egiziani è quasi impossibile, soprattutto per il filmato di propaganda diffuso dall’Isis che li ritrae in ginocchio sulla riva di una spiaggia libica, mentre alle loro spalle 21 assassini vestiti di nero brandiscono il coltello.
Quel filmato, pensato come un inno alla morte dai terroristi, è invece diventato un inno alla fede, perché testimonia, come dichiarato dal vescovo copto-ortodosso di Minya, Anba Macarius, «il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo».

Difficile dimenticare la storia dei 21 egiziani uccisi in odio alla fede, soprattutto per il filmato di propaganda diffuso dall’Isis che li ritrae in ginocchio sulla riva di una spiaggia libica, mentre alle loro spalle 21 assassini vestiti di nero brandiscono il coltello: «il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo. E a tre anni di distanza ecco la chiesa dedicata a questi morti dichiarati martiri dal Papa copto Tawadros II.

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