Cultura e Società

La marcia della legalità e delle riflessioni

Laboratorio Giornalistico Studenti I.I.S. Tropea

X Campus della legalità – Prometeo – Tema: «LA Sfida»

III Giornata – mercoledì 22 febbraio

Riprende la marcia della legalità e delle riflessioni sulla cittadinanza attiva del Campus Prometeo dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tropea. Anche la terza giornata è stata ricca di personaggi e argomenti che esaltano la vita e la sfida contro le difficoltà del nostro tempo.
La Dirigente Beatrice Lento, il personale della scuola e gli studenti hanno avuto modo di ricevere e ascoltare altri contributi di grande rilievo.
Al Liceo Classico “P. Galluppi” si è avuta, nella prima parte, la presenza della docente e musicista Elisa Laureana (Dea Musica). L’incontro, introdotto dalle professoresse Bruna Quattrone e Loredana Gebbia, ha lanciato una sfida particolare, cioè quella di far amare il melodramma ai ragazzi.
La Laureana, infatti, ha sottolineato l’importanza della musica classica e le sue grandi implicazioni, in quanto essa mira a scandagliare le profondità dell’animo umano. L’intervento della musicista è stato molto sereno e brioso, assolutamente non un momento solenne o noioso, come molti sono abituati a pensare, riguardo ai significati della musica classica.
Oltretutto, gli studenti sono stati anche intrattenuti dall’ascolto del brano Libiamo ne’ lieti calici, celebre episodio in tempo di valzer del primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, a cui sono seguiti commenti e paragoni con l’antico autore Terenzio.
L’incontro, culturalmente stimolante, si è concluso con una straordinaria esortazione a vincere le sfide del futuro rappresentata dall’ascolto di Nessun Dorma della Turandot di Puccini.
Gli amici di Libera (Associazione contro le mafie) sono stati gli intervenuti della seconda mattinata. Don Giuseppe Fiorillo (Coord. Provinciale Libera), Sabrina Garofalo (ricercatrice universitaria) e Matteo Luzza (familiare di una vittima di mafia) sono le presenze accolte.
La discussione è stata incentrata attorno al libro scritto dalla Garofalo, intitolato Onore e Dignitudine, da cui sono emerse singolari e toccanti riflessioni sul fenomeno mafioso. Sabrina Garofalo ha ricordato “Coco”, bimbo tragicamente ucciso da criminali nel cosentino, una storia straziante. Ma sono state raccontate altre storie e situazioni legate ad una realtà tristemente radicata nella nostra terra verso cui bisogna reagire con forza e determinazione: « Pensate a Cocó e alla sua fine – ha detto Sabrina – da quel dolore è nato tanto impegno: 141 domande presentate da cittadini per partecipare ad un corso di formazione sull’uso dei beni confiscati a Cassano». Emotivamente coinvolgente è stato anche l’intervento di Matteo Luzza, a cui venne ucciso il fratello Pino. Luzza ha detto che la strada del perdono richiede un percorso estremamente difficile, però il suo impegno in Libera e la sua volontà di andare avanti lo hanno molto sostenuto nella vita. «Quando incontro i carcerati cerco di guardare l’uomo, di non pensare ai delitti che hanno commesso. Quando chiedo loro cosa gli manca mi rispondono spesso: la vita!». A concludere è stato Don Fiorillo esortando i ragazzi a combattere la devastante delinquenza con la cultura e la moralità. «E’ vero la mafia sembra imbattibile, però ce la possiamo fare – spiega Don Fiorillo – come fece Davide che riuscì a battere il gigante Golia». Questo deve essere il nostro sogno da realizzare.
La terza giornata del “Prometeo” Campus presso il Liceo Scientifico Fratelli Vianeo, è stata segnata dagli incontri con il Professore Luciano Meligrana, Presidente del Centro Studi Galluppiani, il quale ha trattato il tema “Finalmente una donna, Lydia Toraldo Serra, sindaca” e il Professore Mario Caligiuri, Docente di pedagogia della comunicazione dell’Unical, che ha affrontato il tema “Il futuro non si aspetta, il futuro si prepara”.
Il discorso tenuto dal professore Meligrana è stato interessante dal punto di vista dell’emancipazione femminile ed ha in particolar modo evidenziato le sfide che la sindaca Lydia Toraldo Serra ha dovuto affrontare durante il suo mandato, come quelle nel campo dell’istruzione quali, ad esempio,fondare le prime istituzioni statali: il liceo classico e la scuola media.
Il secondo ospite, il Professore Mario Caligiuri, ha parlato delle sue sfide personali e nell’ambito della politica, per mantenere un alto grado di cultura in Calabria. «Quello che saremo domani – sostiene Caligiuri – lo stiamo già decidendo oggi, ciò richiede senso di responsabilità … La crisi che stiamo vivendo è una crisi culturale, spirituale e identitaria, per cui dobbiamo esaltare le nostre capacità critiche, dobbiamo puntare sul merito, la vera sfida per costruire il proprio futuro è la cultura».
All’ Istituto per i servizi commerciali e turistici i presenti hanno dialogato con l’imprenditore Mario Romano della rinomata “Arti Grafiche” con sede a Tropea e la scrittrice Merilia Ciconte. Romano ha illustrato ai ragazzi gli aspetti organizzativi e produttivi del settore grafico odierno e ha messo in evidenza anche lo stato d’animo iniziale dinnanzi alla sfida imprenditoriale intrapresa: «Quando abbiamo dato il via alla Romano Arti Grafiche non mi sono sentito arrivato, ho avvertito piuttosto il peso e la responsabilità che avevamo anche per il territorio. La nostra missione sociale di imprenditori richiede la capacitá di stimolare la collaborazione e di riuscire a fare rete anche con il contesto che ci circonda».
L’altra ospite Merilia Ciconte, architetto e direttrice del Museo dei Marmi di Soriano Calabro, è autrice del libro Dopo il buio. Storie di un amore malato.
La scrittrice, oltre a parlare del suo libro e della grande passione per l’arte e la cultura in generale, ha posto l’attenzione sull’importanza della scrittura come potente strumento comunicativo, anche attraverso un uso responsabile dei social network. «Il fatto di poter scrivere è importante ed in questo momento della mia vita – afferma Merilia – mi sta dando tantissima energia».
I ragazzi dell’Istituto Alberghiero tropeano, invece, hanno avuto la possibilità di ascoltare Don Silvio Mesiti, Cappellano delle carceri di Palmi nonché fondatore dell’associazione “Presenza” la quale si occupa dei bambini diversamente abili.
Don Mesiti racconta le sue esperienze avute in oltre quaranta anni nel carcere, soffermandosi soprattutto sull’aspetto umano avuto con i vari detenuti. «Oggi – afferma don Mesiti – chi esce dal carcere sta peggio di come vi è entrato. Questo vuol dire che il carcere non svolge quella funzione di reinserimento che dovrebbe avere.
E’ necessario dare maggiore dignità alla persona senza distinzione né di razza né di religione».
Il problema delle carceri è più complesso di quanto si possa immaginare e le Istituzioni si rivelano incapaci e refrattarie nell’affrontare la questione. Don Mesiti conclude il suo intervento affermando che i mafiosi sono coloro che non hanno principi morali, ma dicono di averli, poiché per loro la croce vuol dire fedeltà alla ndrangheta fino alla morte, mentre, la croce per i cristiani vuol dire vita e salvezza.
Il Campus Prometeo, ancora una volta, accende l’ardore della conoscenza.

Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Beatrice Lento

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Redazione
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