Attualità

La pecora nera

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

035a-pecora nera

 La pecora nera
alla capanna di Betlemme.

E’ nato il Salvatore. Celebrando, in questi giorni, la festa dell’amore di Dio per gli uomini è giusto ricordarsi di quelli che sono lontani da questo amore. Ci sono tante persone che sono amareggiate e magari noi non siamo in grado di far sentire loro la nostra bontà.

C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece.
Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: «Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere? ».
Anche le compagne pecore le gridavano dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.
E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all’ombra dei pini.
Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempre da sola!», si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.
Una sera, con la faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce. «Dormirò là dentro » e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse.
«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dei gregge».
«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c’era posto con gli altri nell’albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù.
«Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell’orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!».
La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria».

Breve preghiera
O Dio, Padre di Gesù, fonte di ogni cosa buona, donaci occhi limpidi e cuore senza macchia per vedere tutto il beneche c’è nel mondo e gioire dell’amore con cui gli altri si amano.
Donaci occhi limpidi e cuore puro per rallegrarci del bene che anche noi facciamo e dell’amore che anche noi doniamo.
Dalla ricchezza del nostro cuore salga a te il grazie perché tu ci sei vicino in Gesù tuo figlio.

L'incontro con Gesù nel Natale ci deve dare la carica per superare ogni barriera: la paura, l'antipatia, il sentirci superiori agli altri.
L’incontro con Gesù nel Natale ci deve dare la carica per superare ogni barriera: la paura, l’antipatia, il sentirci superiori agli altri. E ci dia soprattutto il coraggio di sentirci fratelli di tutti.

Condividi l'articolo