Attualità Fede e dintorni

L’importante è la rosa

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

 

L’importante è la rosa.

«Non si può vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate… Occorre ridare all’umanità un significato spirituale, suscitare un’inquietudine dello spirito. E’ necessario che l’umanità venga irrorata dall’alto e scenda su di lei qualcosa che assomigli a un canto gregoriano». (Antoine de Saint-Exupéry). – E’ vero: ci stiamo quasi abbrutendo, vivendo una vita fatta solo di bisogni e privata sempre più del soffio dello spirito. Una bella storia.

Il poeta tedesco Rainer Maria Rilke (1875–1926) abitò per un certo periodo a Parigi.
♦ Per andare all’Università percorreva ogni giorno, in compagnia di una sua amica francese, una strada molto frequentata.
♦ Un angolo di questa via era permanentemente occupato da una mendicante che chiedeva l’elemosina ai passanti. La donna sedeva sempre allo stesso posto, immobile come una statua, con la mano tesa e gli occhi fissi al suolo.
Rilke non le dava mai nulla, mentre la sua compagna le donava spesso qualche moneta.
♦ Un giorno la giovane francese, meravigliata domandò al poeta: «Ma perché non dai mai nulla a quella poveretta?».
Rispose il poeta: «Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani».
Il giorno dopo, Rilke arrivò con una splendida rosa appena sbocciata, la depose nella mano della mendicante e fece l’atto di andarsene.
Allora accadde qualcosa d’inatteso: la mendicante alzò gli occhi, guardò il poeta, si sollevò a stento da terra, prese la mano dell’uomo e la baciò. Poi se ne andò stringendo la rosa al seno.
♦ Per una intera settimana nessuno la vide più.
Ma otto giorni dopo, la mendicante era di nuovo seduta nel solito angolo della via. Silenziosa e immobile come sempre.
«Di che cosa avrà vissuto in tutti questi giorni in cui non ha ricevuto nulla?», chiese la giovane francese.
«Della rosa», rispose il poeta.

(fonte: Bruno Ferrero, L’importante è la rosa).

«Non si può vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate… Occorre ridare all’umanità un significato spirituale, suscitare un’inquietudine dello spirito». (Antoine de Saint-Exupéry). – E’ vero: ci stiamo quasi abbrutendo, vivendo una vita fatta solo di bisogni e privata sempre più del soffio dello spirito.

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