Attualità

Martire ieri, speranza per domani

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Martire ieri, speranza per domani.

225a-Beato MelkiNel pomeriggio del 29 agosto scorso, ad Harissa, in Libano, dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, in rappresentanza di Papa Francesco, è stato proclamato Beato il vescovo siro cattolico Flavien Michel Melki, martirizzato cento anni fa, il 29 agosto 1915, durante le persecuzioni dell’Impero Ottomano: “E’ desiderio del Papa che questa Beatificazione sia un messaggio di speranza e incoraggiamento per tutti i cristiani che oggi sono umiliati e oppressi”. 

Il martire Flavien Michel Melki nacque nell’anno 1858 nel piccolo villaggio di Vilayet de Mardine, a nord-est della Grande Siria (attualmente in Turchia), chiamato Kalaat Mara, in seno a una famiglia profondamente cristiana appartenente alla Chiesa siro-ortodossa. A vent’anni fu ordinato diacono e gli venne affidato il ruolo di bibliotecario del monastero.
Fu proprio in quegli anni che, arricchendo sempre di più le sue conoscenze, in particolare con lo studio delle opere dei padri della Chiesa orientale, decise di aderire al cattolicesimo. Coraggiosamente lasciò il monastero e, dichiarata apertamente la sua fede, si recò in Libano, presso il patriarcato siro-cattolico di Charfé, dove si è celebrata la sua beatificazione. – Fu ucciso in odio alla fede nel 1915, durante il governo dei “Giovani turchi”.
Il grido dei cristiani di oggi invoca solidarietà
Come accadeva cent’anni fa, «le tenebre sono calate in molte terre di antica civiltà cristiana» e i fedeli vengono «discriminati, perseguitati, cacciati, uccisi». Anche le loro case vengono segnate «non con il sangue dell’agnello pasquale per essere salvate, ma con la “N” rossa (che significa nazareni, cristiani), a indicare la loro condanna».
Come ai tempi del martirio di monsignor Melki, ai cristiani oggi «viene negata ogni libertà, costretti ad abbandonare la loro patria o a convertirsi forzatamente o a morire». In realtà, è «la morte che domina sovrana nella mente e nei cuori di pietra dei persecutori, che non sopportano la civiltà cristiana della libertà, della fraternità, del rispetto del prossimo, della giustizia, della carità».
Tuttavia, di fronte «all’ingiusta oppressione che distrugge la loro vita, un grido si innalza dal loro cuore per invocare vicinanza e solidarietà dai fratelli di tutto il mondo».
(fonte: Osservatore Romano).

è stato proclamato Beato il vescovo siro cattolico Flavien Michel Melki, martirizzato cento anni fa, il 29 agosto 1915, durante le persecuzioni dell'Impero Ottomano: "E' desiderio del Papa che questa Beatificazione sia un messaggio di speranza e incoraggiamento per tutti i cristiani che oggi sono umiliati e oppressi".
E’ stato proclamato Beato il vescovo siro cattolico Flavien Michel Melki, martirizzato cento anni fa, il 29 agosto 1915, durante le persecuzioni dell’Impero Ottomano: “E’ desiderio del Papa che questa Beatificazione sia un messaggio di speranza e incoraggiamento per tutti i cristiani che oggi sono umiliati e oppressi”.

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