Continuano senza sosta le visite record al Santo di Pietrelcina

I luoghi di Padre Pio

Sono milioni i pellegrini che ogni anno affollano la città natia del Santo più amato e contestato degli ultimi tempi. Da Pietrelcina a S. Giovanni Rotondo un’unica vibrazione unisce le emozioni dei visitatori che nessuno può raccontare.

 
di Bruna Fiorentino

foto Bruno Cimino

 

Roma – Le sensazioni che si provano visitando i luoghi in cui Padre Pio nacque ed in cui trascorse il resto della Sua vita sono talmente forti e sconvolgenti da lasciare, a tratti, anche il mero visitatore senza fiato, con il cuore che batte all’impazzata.

Qualsiasi tipo di gita o pellegrinaggio si voglia intraprendere, è sicuramente bene non tralasciare di visitare Pietrelcina, il paese natio, una sorta di presepe vivente abbarbicato nel cuore del Sannio, in provincia di Benevento. Qui, seguendo un percorso ben definito, si può entrare in contatto con il mondo giovanile di Padre Pio, delle cosiddette “case”, una sorta di stanze non comunicanti dall’interno ma solo dall’esterno. Si può, così, accedere nella cucina dove la madre con il piccolo Francesco si occupava delle semplici e genuine necessità della famiglia; nella stanza dove ancora si trova il letto in cui nacque il futuro Santo; la “torre” in cui andava a studiare, la Chiesetta dove ricevette il Battesimo con  il Confessionale che utilizzò da sacerdote.

La tenerezza che si coglie in questo umile paese di Pietrelcina sconvolge il sentimento anche del cuore più duro in quanto, quasi in modo percettibile, si sente lo spirito delicato di un essere umano dotato da Dio di grandi poteri, umile e dimesso ma ricchissimo di misteriosi doti spirituali e taumaturgiche. Straordinarie le facoltà intellettuali che attingevano al credo della Sua missione, sintetizzabili in quella bellissima frase che recita: “Resto alla porta del Paradiso e vi entro quando ho visto entrare l’ultimo dei miei figli”.

Nel 1916 Padre Pio abbandonò per sempre la Sua amata Pietrelcina per andare nel convento di San Giovanni Rotondo, un’altra tranquilla ed apparentemente insignificante località che però, al di là di ogni riferimento socio politico, evidenzia in modo molto netto soprattutto il miracolo economico operato dal Santo con le Stimmate al quale la comunità deve eterna riconoscenza. Infatti qui, a differenza del luogo natio, rimasto nonostante tutto un piccolo borgo, l’opera anche umana e materiale (vedi l’immenso ospedale “Casa della Sofferenza” come la costruenda Chiesa che ospiterà migliaia di devoti) è, sicuramente, più tangibile.

La quantità di unità Bovis ivi presenti, ossia le vibrazioni energetiche che emanano da alcuni luoghi particolari, è talmente alta da stordire il visitatore. A tratti, infatti, il respiro viene a mancare e si percepisce perfettamente la presenza dello spirito di Padre Pio.

Emozionante è la cella del Santo lasciata ancora come era o il grande Crocifisso da cui emanarono i raggi che provocarono le Stimmate al Santo o il semplice altare da cui celebrava la Messa o il confessionale o la Sua tomba avvolta da un misterioso silenzio pur nella immancabile folla di commossi fedeli.

Per onestà intellettuale, oltre che spirituale, va infine detto che anche il più celebre reporter non sarebbe in grado di trasmettere ai propri lettori quanto è possibile sentire, captare e udire recandosi personalmente nei luoghi di Padre Pio.  

Il Crocifisso da cui emanarono i raggi di luce
che provocarono le Stimmate al Santo

Casa nativa di S. Padre Pio

Confessionale di S. Padre Pio nella
chiesa vecchia a Pietrelcina

Letto dove nacque
S. Padre Pio

 

 

L'ingresso della chiesa di Pietrelcina dove il
S. Padre Pio celebrò la prima Messa

Confessionale della chiesa vecchia dove operò
S. Padre Pio


 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

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