Attualità

Sognando l’isola che non c’è…

Le disavventure notturne: l’incubo del direttore

Storia tra il semiserio e il faceto… ma se un giorno si arrivasse a tanto?

Pronto, oh Salvo ma chi voi? Sugnu i sei i matina…

Aui nu “scoop”, ti mandu l’articulu cusì simu i primi?

– Cu ‘sta mania ‘u futtimu i quotidiani!.. Non potivi ‘u rivigghji a Cate?!!!

– No, avi i figghji chi ‘nci dorminu, ma non boi ‘u sai chi succediu?

– Arrestataru ‘o Sindacu?

– No, all’alba eru ‘nta machina e vitti ‘na cosa chi stavu sbattendu cull’alberu! Aspetta ca ti leggiu chiu chi scrissi: “In piena notte, nei pressi dello svincolo che da viale Don Mottola va all’incrocio che porta in contrada Argani, è stato installato un pannello di tre metri per sei che annuncia che l’Isola di Tropea viene messa in vendita”.

Ma daveru ‘u dici?

– Sì, ti giuru! Fici puru ‘a fotu, ma fammi ‘u continuu: “Decine di persone, alla vista degli operai che installavano il pannello, indignati di quello che stava accadendo, si stanno organizzando per andare a protestare con il Sindaco”.

Salvo e mo’ chi facimu?

– Ale, pi favori, tu ‘nto frattempu lancia ‘stu comunicatu cusì simu i primi, ‘mbeci io scappu ‘u viu ‘sta delegazioni chi vaci du’ Sindacu e poi ti fazzu sapiri.

Inaspettatamente, ad un’ora dalla messa in rete della notizia su Tropeaedintorni.it, lungo la strada che porta al Comune, le decine di persone che stavano davanti al pannello pubblicitario che recitava la vendita dell’Isola erano diventate nel frattempo centinaia.

Davanti al monumento di Galluppi, Mario, il saggio del paese, continuava a dire che non era vero niente e che, se fosse stato vero “mica si possono portare lo scoglio… qui deve restate!

Pasquale, ‘u figghjiu i ‘Ntoni, non era contrariato alla cosa: “’nto megghju fannu ‘nu bbar, cusì finalmenti potimu iri ‘u ‘ndi ‘mbivimu ‘na birricea e, dopu cinqu anni chi ghjié chiusa, vidimu ‘u panorama!”.

Matalena a pittuluna du’ paisi, commenta sicura: “Si avarrea ‘i sordi faciarrea ‘n’albergu megghiu ‘i Rocca, cusì tutti ‘i tedeschi supra all’isula venarreaunu, e ‘nto giardinu faciarrea ‘na piscina pi l’estati e pu’ ‘mbernu”.
‘Ntoni, ’u pizzaiolu, con la sua prosa milaneseggiante condita dal forte accento nostrano: “Iho farhei una bbella pizzerhia, con affhaccio sul mhaare, e farhei inoltrhe paghare il biglihetto, per pother salhire a godhere del phanorhama”.

Salvatore, quello che si sente mafiosetto, sentenzia: “Là va fatto un casinò, con parcheggio a pagamento su tutta l’area”, mentre pensa soddisfatto (“e solo con i ticket diventerei ricco”).

In quella confusione non si capiva più niente, ognuno diceva la sua, la cosa che mi stupiva è che tutti erano favorevoli alla vendita dello scoglio, così “almeno si poti ‘nchianari!”.In quel caos che si era creato, don Nicola, sbigottito da tutta quella confusione, alza la mano e chiede alla folla rumorosa un attimo di attenzione: “Ma che dite? – chiosa dall’alto della sua posizione – sullo scoglio dell’Isola sorge una chiesa consacrata alla Sacra Famiglia, non vi pare che un albergo, un casinò, una pizzeria non abbiano nulla a che fare con il luogo sacro? Al massimo si può creare un banchetto per vendere ricordini e cartoline, come fanno in tutte le località di culto!”.

Ma che dite?”, urla poi uno in mezzo alla folla, “andiamo dal Sindaco! Vogliamo che le cose restino come sono, meglio avere il cancello della gradinata che porta al santuario della Madonna dell’Isola chiuso che qualcuno, come per i monumenti Egiziani scavati nella roccia, dedicato ad Hathor ed a Nefertari, si trasporti l’Isola da un’altra parte”.

TropeaIsolaVendita
Tutto sudato mi sveglio e mi rendo conto che l’incubo che avevo avuto era dovuto al peso sullo stomaco provocatomi dall’ultima portata della cena fatta ad un ristorante… del quale non vi voglio fare il nome

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Salvatore Libertino
Fotoreporter, editore e proprietario della testata Tropeaedintorni.it, è giornalista pubblicista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria nell'elenco pubblicisti.