Politica

Sette i consiglieri comunali sotto inchiesta

Sono accusati di falso per aver nascosto i motivi di inelegibilità.

Notificati gli avvisi di chiusura indagini da parte della guardia di finanza di Vibo Valentia che ha condotto le indagini.

I consiglieri comunali sotto inchiesta sono accusati di falso per aver nascosto i motivi di inelegibilità.
Avevano accumulato debiti con il Comune di Tropea per tasse non pagate, quindi non potevano essere eletti.
I consiglieri al momento della proclamazione, avevano dichiarato di non avere motivi di ineleggibilità, in realtà dalle indagini condotte dalla guardia di finanza di Vibo Valentia è emerso che erano debitori verso l’ente e come tali non avrebbero potuto essere eletti.
L’avviso di conclusione indagini è stato notificato ai consiglieri Francesco Addolorato, Saverio Caracciolo, Giuseppe De Vita, Vito Piccolo, Lucio Ruffa, Mario Sammartino, della nuova maggioranza, e Francesco Pontorieri, eletto con Repice e escluso dall’assemblea dopo la decisione del Consiglio di Stato. De Vita, Piccolo, Ruffa e Sammartino sono anche assessori. Un avviso è stato notificato anche al responsabile dell’area economica finanziaria del Comune, Matteo Mazzitelli.

Il commento della minoranza

Il capogruppo di "Passione Tropea" Adolfo Repice - foto Libertino
Il capogruppo di "Passione Tropea" Adolfo Repice - foto Libertino

La notizia è stata commentata dalla minoranza. Repice, capogruppo di Passione Tropea, ha spiegato che “la questione ha risvolti politici molto importanti”. Secondo il capogruppo dell’opposizione la minoranza ha sempre “segnalato insistentemente al sindaco di Tropea sin dallo scorso mese di settembre la gravità della situazione che coinvolge la quasi totalità della giunta comunale”. Repice crede che la situazione sia “paradossale” e che leda “enormemente l’immagine delle Istituzioni e della città di Tropea”. Per Repice, infatti, “Tanto clamore si sarebbe potuto evitare se il sindaco avesse accolto le legittime richieste del gruppo di minoranza e soprattutto se avesse dato corso alla nota con la quale il Prefetto chiedeva al comune l’avvio della procedura di decadenza dei consiglieri in mora”. In conclusione, Repice si chiede “quale credibilità abbia, agli occhi del cittadino, l’amministratore che non paga i tributi dello stesso comune che amministra”.

Il commento della maggioranza

Lucio Ruffa Capogruppo "Uniti per la rinascita" - foto libertino
Lucio Ruffa Capogruppo "Uniti per la rinascita" - foto libertino

A commentare l’accaduto tra le fila della maggioranza è il capogruppo di “Uniti per la Rinascita” Lucio Ruffa, secondo il quale “l’ineleggibilità non sussiste affatto, perché il Testo unico degli Enti locali, parla chiaro” e non esisterebbe neppure l’incompatibilità, in quanto “è incompatibile – dichiara – il consigliere comunale qualora il Consiglio comunale sollevi l’incompatibilità del consigliere e lo stesso entro dieci giorni non la sani, cosa che non è avvenuta perché i consiglieri comunali di cui sono capogruppo sono accusati hanno adempiuto preventivamente le loro morosità”.
Sulle accuse di falso, invece, Ruffa precisa che “nelle sedi opportune sarà verificato se tali accuse siano vere oppure false”. Insomma, il capogruppo di maggioranza dice che “la normativa è alquanto interpretabile” e rispondendo a Repice controbatte dicendo che “anziché preoccuparsi dei suoi problemi giudiziari, a Torino e a Vibo Valentia, pensa e crede di poterci delegittimare e mandarci via dai rispettivi ruoli gli dico che deve attendere altri tre anni almeno, perché solo il popolo ha questa facoltà”.

L’intervento del sindaco Vallone

Il sindaco di Tropea Gaetano Vallone.

Rispondendo alle nostre domande, il sindaco di Tropea Gaetano Vallone ha spiegato che “Per quanto riguarda il reato di falso, innanzitutto c’è stato chi ci ha preceduto che ha dichiarato il falso per ben sedici mesi, come risulta dalle indagini della Guardia di Finanza”. Per Vallone, “se comunque il falso dovesse mai sussistere, si dovrà verificare in sede di tribunale”. Il sindaco ammette che “purtroppo alcune norme del Testo Unico degli Enti Locali legge 267\2000 sono poco chiare e soggette ad interpretazione e ci hanno indotto a dichiarare quanto affermato dai consiglieri in questione”; Ad ogni modo, Vallone spiega che “oggi si parla di incompatibilità, mentre prima era l’ineleggibilità a causare la decadenza diretta dall’elezione, pertanto, avendo i miei consiglieri sanato le proprie posizioni debitorie ancor prima che i Consiglio comunale si occupasse della faccenda sono sereno e positivamente fiducioso”.

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Salvatore Libertino
Fotoreporter, editore e proprietario della testata Tropeaedintorni.it, è giornalista pubblicista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria nell'elenco pubblicisti.