Fede e dintorni

Un vaso senza fiori per la mamma

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Un vaso senza fiori per la mamma.

«Il segreto dell’educazione in famiglia, paradossalmente, è non avere il problema di educare». Nel senso che l’educazione non è un’azione specifica, un’attività che un genitore compie nel momento in cui si pone lo scopo di trasmettere contenuti o valori ai figli o agli alunni. L’educazione avviene sempre, che ne siamo consapevoli o meno. «I figli fanno sempre il loro mestiere, e lo fanno bene: i figli ci guardano. Ci guardano sempre; e vedono che concezione, che sentimento abbiamo della vita. Perciò l’attenzione a come si vive diventa di per se stessa attenzione a come si educa. – “Come si fa a educare?”. Vivendo in positivo la vita anche quando ci sono importanti deficit come la situazione di orfananza (o orfanezza), come vuole dimostrare questa piccola storia.

Una volta morì un giovane papà di famiglia, lasciando sua moglie e due figli, un bambino di sei anni e una bambina di quattro.
♦ La moglie, di nome Carolina, era preoccupata: sarò in grado di trasmettere ai bambini il senso della famiglia? saprò crescerli senza il padre e insegnare loro l’etica, i valori morali, la fede e tutto ciò di cui hanno bisogno per la vita? riuscirò a mantenere in piedi la mia casa?
♦ “La cosa più importante è provare”, pensò Carolina. Ed ha provato.
Durante la settimana, trovava il tempo di vedere i compiti dei suoi bambini e di discutere i punti nodi della loro vita. Nei fine-settimana il programma immancabile era la santa Messa e la catechesi. Carolina riteneva importante dimostrare ai bambini che avevano un altro papà molto gentile e sempre presente nella loro vita, Dio.
♦ E così passarono due anni.
Quando arrivò la festa della mamma, la scuola preparò un omaggio alle mamme. I figli di Carolina la invitarono a scuola.
Nella sala dell’auditorium c’era una tavola piena di vasi di fiori. Ogni bambino poteva sceglierne uno e darlo alla madre. C’erano begonie, margherite, viole, rose …
Quando i suoi figli andarono a scegliere il vaso, Carolina pensava ad uno dei vasi più belli. Ma i bambini raccolsero un vaso conciato abbastanza male: la pianta era secca e non aveva alcun fiore.
Abbracciarono la madre e le fecero il dono.
A casa, Carolina chiese ai figli: “Perché, in mezzo a tanti bellissimi fiori, avete scelto questa pianta?”
Essi spiegarono: “Perché essa ha bisogno di te, mamma!”
La mamma fu molto felice. Il dono aveva superato i vasi più belli. Il dono dimostrava che i bambini apprezzavano quello che la mamma faceva per loro e comprendevano il linguaggio della rinuncia e dell’amore.

Non esiste un modo unico di essere una madre perfetta, ma un milione di modi per essere una buona madre.
“O Maria, raro fiore di bellezza, che meritasti grazia dal Creatore, Vergine pura, dona alle nostre mamme virtù, bellezza e amore”.

L’educazione avviene sempre, che ne siamo consapevoli o meno. «I figli fanno sempre il loro mestiere, e lo fanno bene: i figli ci guardano. Ci guardano sempre; e vedono quale concezione, quale sentimento abbiamo della vita. Perciò l’attenzione a come si vive, diventa di per se stessa attenzione a come si educa. – “Come si fa a educare?”. Vivendo in positivo la vita.

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