"Incontro per la vita".

Manifestazione promossa dall'associazione "Paola e Dario" in collaborazione con l'istituto comprensivo "Don Mottola"

"Senza regole non si può vivere"

 

di Caterina Pandullo

foto Salvatore Libertino

 

Tropea -Il rispetto delle regole e modelli comportamentali responsabili da offrire in prima persona col proprio esempio è il messaggio lanciato ai giovani studenti , alle famiglie, ai docenti dai rappresentanti dell'ordine, dai genitori delle vittime della strada, dagli amministratori,  intervenuti ieri all'"Incontro per la vita". La manifestazione, svoltasi alla biblioteca comunale, è stata promossa dall'associazione "Paola e Dario" in collaborazione con l'istituto comprensivo "Don Mottola" di Tropea ed il patrocinio dell'amministrazione comunale. Presenti il presidente dell'associazione Nino Valeri, il dirigente scolastico Franco Laganà,  il sindaco Antonio Euticchio e l'assessore Accorinti, i vertici della polizia stradale, dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia municipale, della capitaneria di porto, rappresentanti della Croce Rossa e diverse famiglie che condividono con Valeri la stessa tragedia della perdita prematura di un figlio in un incidente stradale . Ha presentato gli ospiti e condotto gl'interventi l'ex dirigente scolastico Pino Mazzitelli che ha sottolineato l'importanza dell'evento da considerare non solo come un momento celebrativo ma come una strategia sinergica tra le varie istituzioni per costruire insieme un processo educativo che trasformi le "strade amare" in "strade da amare". Il sindaco nell'elogiare l'iniziativa, rivolta a sensibilizzare all'uso del casco e al rispetto del codice stradale soprattutto i giovanissimi che usano il motorino, ha inveito contro l'"atto d'inciviltà e lo squallido comportamento di pochi cretini"che hanno abbattuto per ben due volte l'"albero della vita" intitolato ai tre giudici simbolo della lotta alla mafia, Falcone, Borsellino, Scopelliti, informando i presenti che in  mattinata  aveva provveduto a piantare personalmente di nuovo l'albero e invitando ad emarginare chi si rende responsabile di simili atti. Un ringraziamento sentito ai genitori che hanno subito la perdita di un figlio e che sono riusciti a "trasformare il loro dolore in un atto d'amore" sia mediante la donazione degli organi sia promuovendo e partecipando a simili iniziative volte a prevenire analoghe tragedie, è stato espresso dal preside Laganà che ha ribadito la disponibilità della scuola ad accogliere sempre le sollecitazioni sulle tematiche della legalità e della sicurezza. A seguire l'ispettore di polizia stradale Scarfone ha evidenziato che la manifestazione si svolge in concomitanza con "la settimana per la sicurezza" a livello mondiale e ha parlato d'incidenti che non scaturiscono "da una fatalità" ma dall'inosservanza delle norme  che dovrebbero essere inculcate fin dalla più giovane età dai familiari, soprattutto col loro esempio. Per i ragazzi che vanno in discoteca occorre "prevenzione più che repressione", non serve la sanzione data all'uscita  per lo stato di ubriachezza o la forte velocità, bisogna intervenire prima quando sono ancora dentro. "Senza regole non si può vivere" ha ribadito con forza il capitano dei carabinieri Rivola sottolineando che soprattutto quelle sulla sicurezza hanno la finalità di tutelare noi stessi e, per evidenziare che molta colpa ce l'hanno gli adulti, ha affermato senza tanti giri di parole che all'interno della  sala " ci sono almeno quindici persone, di cui alcune ricoprono cariche istituzionali, che circolano senza cintura e non osservando alcune norme". Condannato anche il comportamento dei genitori che , in caso di sequestro del motorino dei figli, si preoccupano soprattutto di trovare giustificazioni per riaverlo e non capiscono che le multe servono "perché si crei la coscienza dell'importanza e dell'utilità delle regole e quindi del valore educativo della sanzione". E' seguita un'ampia e commossa relazione di Valeri che ha ripercorso il dolorosissimo e drammatico iter che accomuna i familiari delle vittime della strada, il cui percorso di vita viene completamente sconvolto e che  solo nei casi più fortunati, sfocia nella "via dell'accettazione". Altrettanto toccanti le testimonianze di due padri, i signori Conocchiella e Colloca, che hanno vissuto la stessa devastante esperienza. La cerimonia si è conclusa con la premiazione degli alunni che con i loro disegni hanno espresso la loro sensibilità al problema e con la consegna di una targa  ad  Antonio Ascanio che "ha svolto per 50 anni il suo lavoro di autista nel pieno rispetto delle regole della strada".

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        aprile 2007