Fede e dintorni

San Francesco e il Giorno del dono

Il giorno di San Francesco d’Assisi, santo universale, per una legge del Parlamento italiano è diventato il Giorno del dono e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”. Dono, dialogo, rispetto sono dunque le parole chiave sulle quali le scuole di oggi sono invitate a riflettere.

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Il pranzo del Papa con gli ultimi

Pranzi e cene di solidarietà sono spuntati lodevolmente nel cammino degli uomini. E quando vengono organizzati nel sacro tempio e nelle varie piccole chiese, finiscono con l’assumere una immagine di sacramento. Un pranzo con i poveri, come quello di Papa Francesco con i poveri nella Basilica di San Petronio a Bologna, ha reso ancora meglio l’immagine del banchetto celeste a cui tutti siamo invitati.

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Un avvocato buono

Forse con gli avvocati “buoni”, giusti e onesti, non si faranno grandi affari economici, ma si servirà l’umanità a crescere e a restare memoria vivente della figliolanza con Dio. Ne fu esempio S. Alfonso de Liguori, che abbandonò i Tribunali di Napoli perché lì non poteva servire i poveri e gli umili. – Da sacerdote, vescovo e moralista è diventato un avvocato per l’umanità.

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Un santo Patrono in cielo

Nessuno di noi vive da solo. Oltre alla presenza di Dio e dei santi, abbiamo i nostri Patroni personali, i nostri parenti defunti, vissuti santamente. Gesù ci ha assicurato: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;”(Giovanni 11,25). – Anche i piccoli defunti rientrano nel numero di questi Patroni personali; numerose sono le associazioni che si riferiscono ai piccoli defunti come “Angeli in cielo”. Regina assunta in cielo, prega per noi.

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Il bene e il male nelle mani dell’uomo

Nelle mani dell’uomo c’è la vita e la morte a secondo di come sceglie. Scegliendo la vita, rispondiamo alla chiamata di compiere la volontà di Dio, nella consapevolezza che tutti abbiamo uguale bisogno della sua grazia. Soprattutto nei cammini di riconciliazione, come quello tra luterani e cattolici avviato con la Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Flm) hanno firmato il 31 ottobre 2016 a Lund in Svezia.

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Nhà Chica la schiava brasiliana beata

Nhá Chica, (in portoghese “Zia Francesca”, al secolo Francisca de Paula de Jesus  è stata una laica brasiliana, portata alla gloria degli altari il 4 maggio 2013. Nacque nel 1810 da umilissima famiglia: era figlia di schiavi. Rimasta orfana a dieci anni, dovette dedicarsi alla famiglia. Devota alla Madonna Nossa Senhora da Conceição, passò la vita in preghiera e facendo la carità ai poveri. Costruì, nei pressi della sua casa una cappellina dedicata alla Madonna Nossa Senhora da Conceição, dove venne sepolta nel 1895. – Simpatico ed affettuoso avere una “zia” come Beata.

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26 settembre 1983 disastro nucleare scampato. Si ripeterà ancora?

Chissà quanti esseri umani hanno vissuto e continuano a vivere grazie al colonnello sovietico Stanislav Evgrafovich Petrov (morto il maggio scorso) che nel 1983 salvò il pianeta dall’apocalisse nucleare. Infatti con coraggio preferì agire con la sua intelligenza e capacità di deduzione di fronte alla segnalazione lanciata da un super-cervellone elettronico russo di un attacco nucleare americano in corso. La macchina in effetti aveva sbagliato. E se il militare faceva quanto aveva avuto in rigida consegna?… Meglio non pensarci, anzi sì, perché al comando ci sono ancora pazzi amanti delle soluzioni nucleari.

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Il bambino e la paura del divorzio

ome reagiscono i figli e cosa provano di fronte alla crisi familiare, in particolare rispetto all’evento della separazione? Non lo si può negare: i bambini spesso vivono un trauma che porta con sé paura, solitudine, sentimenti di abbandono e paura di perdere l’amore del genitore e di essere abbandonati. Purtroppo si fa più affidamento all’aiuto di uno psicologo da fare intervenire per riparare il dramma, anziché sulla possibilità il dramma stesso possa essere rispariato al bambino. Ma questo richiede un vero e spirituale ripensamento al proprio matrimonio. Ma, visto che siamo nel tema, non è superfluo pensarci un po’.

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Missionario martire proclamato Beato

Il beato Stanley Francis Rother (27 marzo 1935 – 28 luglio 1981) è stato un sacerdote cattolico americano di Oklahoma  martirizzato in Guatemala. Ordinato sacerdote per l’Arcidiocesi di Oklahoma City nel 1963, tenne diversi incarichi parrocchiali fino al 1968, quando fu assegnato come sacerdote missionario in Guatemala, dove fu ucciso nel 1981 nella sua sede missionaria guatemalteca. – E’ il primo martire Beato nativo americano.

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Pronti all’appuntamento

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio Pronti all’appuntamento. Pregare… Per molti resta un problema, perché non sanno come pregare, cosa dire, come comportarsi con Dio. Al contrario ci son altri che trovano naturale trattenersi con Dio e, come dice S. Alfonso Maria de Liguori, “alla familiare”, cioè come se si […]

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Prigionieri nella rete

Il XXIV Congresso mondiale dell’Apostolato del Mare, che si terrà a Kaohsiung, Taiwan, dal 1° al 7 ottobre 2017, metterà in risalto l’attenzione alle persone che lavorano sul mare e i pericoli che costantemente incombono su di esse. Il riferimento è in particolare ai pescatori e alle loro famiglie, ai pericoli a cui sono esposti e alle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare. Accade così che la vita di molti pescatori scivoli nelle mani della criminalità organizzata.

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Mezza maratona per una Pace intera

Domenica 17 settembre a Roma si è corsa la semi-maratona per la Via Pacis, con un percorso simbolico che ha toccato cinque punti diversi per cultura, religione e storia. Hanno partecipato tremila runner, rappresentanti di quarantadue Paesi. Tra loro anche famiglie, anziani e bambini. Non pochi erano i passeggini spinti da genitori podisti, disabili e anche un gruppo di rifugiati che hanno animato la corsa non competitiva. Una parte da leone l’ha fatta la comunità colombiana in Italia che si è mobilitata per dire «grazie al Papa» per il recente viaggio nel loro Paese. Spettacolo di una nuova umanità.

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L’importanza del primo passo

“Il primo passo” bisogna impararlo in famiglia, e impararlo presto, a cominciare dalle cose più semplici, come rifarsi il letto. Le cose crescono lentamente in noi. Il servizio agli altri è come una grande strada: all’inizio sta il rifare il proprio letto; alla fine della strada c’è il gesto di Gesù che si dona trasformandosi in cibo.

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Un vaso senza fiori per la mamma

L’educazione avviene sempre, che ne siamo consapevoli o meno. «I figli fanno sempre il loro mestiere, e lo fanno bene: i figli ci guardano. Ci guardano sempre; e vedono quale concezione, quale sentimento abbiamo della vita. Perciò l’attenzione a come si vive, diventa di per se stessa attenzione a come si educa. – “Come si fa a educare?”. Vivendo in positivo la vita.

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Perdonare sempre per non morire

Perdonare non è facile, ma è la più grande virtù che porta benefici a questo nostro mondo. Se vi fosse il perdono nella società, nella famiglia, nella comunità, la terra non sarebbe più come una gabbia di belve feroci ma una piccola oasi di pace, di Paradiso. Il perdono ci rende simili a Dio che ci ama fino al punto di perdonare sempre, perdonare tutto.

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Colombia, la storia di Claudia

Tra i momenti importanti vissuti nella quarta giornata da Papa Francesco in Colombia è da ricordare la visita alla casa famiglia Hogar San José, in Medellín, per bambini abbandonati o in situazioni disagiate. Il Pontefice è rimasto commosso da una delle testimonianze più dure, quella di Claudia Yesenia, una bella ragazzina con lunghi capelli, che a due anni ha perso la sua famiglia in un massacro provocato dalla guerriglia, ed oggi rinata alla vita e alla famiglia grazie all’azione umanitaria di casa famiglia Hogar San José in Medellín.