Fede e dintorni

Il giorno della Sindone

L’anno 2015 fu l’anno della Ostensione solenne e prolungata della santa Sindone. Milioni di visitatori, provenienti da tutto il mondo, si sono soffermati a contemplare e a pregare davanti alla sacra reliquia diventata immagine eloquente dell’uomo dei dolori. Nel 1997 un incendio un si sviluppò nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Ma il coraggio di un Vigile del Fuoco mise al sicuro la preziosa reliquia, che tuttora è posta sotto la custodia dell’arcivescovo di Torino.

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L’amore più grande

L’amore della madre è il ritratto più bello dell’amore di Dio per noi. – “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se essa lo dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”. (Is 49,15) – Chiediamo alla Madonna di nutrire un amore così per Dio.

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Un insegnante ateo sfida Dio

Nonostante le conclamate professioni di ateismo da diverse parti del mondo, sembra che le religioni di tutto il mondo abbiano serie probabilità di successo contro il loro storico: l’ateismo. L’uomo resta aperto all’infinito, e nel suo profondo colui che dice di non credere in Dio ha poi timore di Lui.

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Il beato Janos Brenner, ucciso come san Tarcisio

Il primo maggio 2018, sulla piazza della cattedrale di Sarlósboldogasszony in Ungheria, è stato proclamato Beato il giovane sacerdote Janos Brenner, ucciso a 26 anni nel 1957 mentre portava la comunione ad un ammalato. Ucciso in odio alla fede dopo appena due anni e mezzo di ministero. I fedeli fin da subito avevano cominciato a tributargli gli onori che si attribuiscono ai martiri.

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Quando anche le monache si indignano

Ha fatto scalpore il post sui social media delle Monache Carmelitane di clausura con cui prendono decisa posizione contro una sentenza emessa dai giudici in Spagna. Di fronte allo stupro di gruppo e alla conseguente sentenza troppo «soft», all’indignazione quasi mondiale si è unita anche quella delle carmelitane spagnole di Hondarribia Noya. Il post è diventato subito virale nelle rete: «Sorella, ti credo… difenderemo sempre il diritto delle donne di scegliere come comportarsi senza essere giudicate, violentate».

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Il mese di maggio è della Madonna

Dappertutto, nel mondo cattolico, il mese di maggio viene vissuto con una intensa devozione alla Madonna, per antica tradizione. Semplici fedeli, sapienti teologi e santi di ogni estrazione sociale hanno manifestato il loro amore alla Madonna in questo mese speciale, non solo per i fiori e la luce solare, ma anche per l’afflato spirituale che l’accompagna. Ad Jesum per Mariam = Si va a Gesù attraverso Maria!

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Storia dei dodici Certosini fucilati dai tedeschi

La strage di Farneta – Dodici monaci della Certosa di Farneta (LU) furono fucilati dai tedeschi nel settembre del 1944, perché nascondevano nel monastero e nelle sue dipendenze un centinaio di perseguitati e ricercati dai nazifascisti, compresi partigiani ed ebrei. Dirà Giorgio La Pira: «Mentre tutto crollava essi videro, sperando contro ogni speranza, la genesi di una città nuova attorno alla fontana antica».

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L’amore non sente le sbarre

Chi ama non si sente oppresso. La vera libertà è quella che si ha dentro e che fa comunicare oltre ogni barriera. Dio è la libertà dell’uomo, purché ci si avvicini a lui con spirito di figlio e non di schiavo. “Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergogniamoci dunque della testimonianza da rendere a Lui” (cf 2Timoteo 1,7).

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Portare frutti di vita

La vicenda del piccolo Alfie Evans, morto alle 2.30 del 28 aprile 2018, ha messo a nudo le ambiguità della nostra società: essa è capace di fare leggi per proteggere gli animali, anzi di conviverci insieme, e poi si mostra incapace a trovare il modo di concedere una ulteriore possibilità di vita al piccolo malato, nonostante le proteste, gli appelli, le offerte di aiuto giunte generosamente da ogni parte del mondo. Una ambiguità tragica, che segna la sconfitta dell’uomo. Cristo ci offre la possibilità di portare frutti veri, se rimaniamo in Lui.

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I gelati di Papa Francesco

Il giorno del suo onomastico Papa Francesco, Jorge Bergoglio, lo ha voluto festeggiare offrendo ai più bisognosi e ai senzatetto di Roma un gelato. L’Elemosineria apostolica ha provveduto a distribuire 3.000 gelati in giro nei vari punti di assistenza a quei poveri della città che quotidianamente vengono accolti nelle mense, nei dormitori e nelle strutture della Capitale, gestite dalla Caritas e da altre Associazioni.

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Siamo di passaggio

Quaggiù siamo tutti di passaggio, perciò cerchiamo l’essenziale della vita… Ma molti vivono come se dovessero vivere per sempre sulla terra. Dice Gesù: “Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. “(Mt 6, 19-20).

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Quella messa di Don Tonino morente

La visita di Papa Francesco ai luoghi di Don Tonino Bello (1935-1993) ha attirato l’attenzione mondiale sulla ricca letteratura fiorita attorno alla figura e alla spiritualità del santo vescovo Don Tonino Bello che si arricchisce di tanti episodi e testimonianze, come quella di Don Stefano Violi: «In Don Tonino morente ho ritrovato Gesù». Infatti partecipare alla Messa celebrata dal vescovo nel letto d’agonia cambiò la vita dell’allora giovane studente che oggi è prete e dirige la Città dei ragazzi di Modena. «Mi svelò la bellezza del sacerdozio».

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Dammi un cuore che ascolta

Il giovane Salomone pregò Dio: «Dammi un cuore che ascolta». Ognuno che si trovi in discernimento vocazionale può desiderare di avere sulle labbra questa semplice preghiera. La scelta di vita, infatti, si realizza nell’ascolto del proprio cuore, alla ricerca dei desideri più veri e profondi che il Padre stesso vi ha nascosto, perché la sua volontà sia anche la nostra. Preghiamo tutti per le Vocazioni!

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Cosa fai per Dio?

Chi crede in Dio, opera per Lui e fa il bene nel suo suo nome. – “Io non faccio niente per Dio!”…  Forse molti hanno la sensazione di non fare niente per Dio, semplicemente perché sanno che potrebbero fare di più. A differenza di altri che quando fanno qualcosa di buono suonano la tromba per attirare l’attenzione altrui e così finiscono per inquinare quel poco di bene fatto. Fare bene quello che già si fa durante il giorno, farlo secondo la volontà di Dio, diventa cammino concreto di santità.

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Il lungo abbraccio del perdono

Pieve di San Valentino (Castellarano, Reggio Emilia) 15 aprile 2018 – Il perdono e i suoi protagonisti davanti ad una commossa assemblea: il discorso di Meris Corghi, figlia di uno dei due partigiani che assassinarono il giovane seminarista; sedute sono Maria, moglie del fratello del beato, e Rosanna, sorella del martire; l’abbraccio tra Alfonso Rivi, cugino del beato, e Meris Corghi. C’è stata una vera aria di Risurrezione.

Attualità Cultura e Società Fede e dintorni

Le falsità sui cenacoli di Natuzza a Paravati

Il Vescoco a Paravati non ha annullato l’Assemblea dei Cenacoli di Natuzza “E’ priva di fondamento ed è assolutamente falsa La notizia diffusa in questi giorni sulla stampa” La notizia diffusa in questi giorni sulla stampa locale che Mons. Luigi Renzo, Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, abbia vietato di tenere a Paravati l’Assemblea dei Cenacoli di Natuzza […]

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Dal musulmano convertito e ucciso, grazie e miracoli

Interessante la storia del musulmano convertito e ucciso da cugini sciiti nel 1919 in Libano. Oggi Hassan Hussein Ibrahim Hamdar, noto come “Joseph” viene invocato dalla gente e compie grazie e miracoli. Il corpo di Joseph è stato sepolto nel luogo in cui è stato ucciso, ma la mattina del giorno dopo è stato spostato in un altro luogo per nasconderlo. Attualmente non si sa dove si trovi.

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La conversione di un’abortista

Quando si rese conto del “crimine umanitario continuato” commesso con tanta superficialità, la dottoressa Kathi Aultman non riusciva a perdonarsi. La fede la aiutò, come ella stessa confida: «Allora nella mia mente vidi le ginocchia e i piedi di Gesù e io che piangevo ai suoi piedi… Gesù mi diceva: “Sei tu più potente di me? Sei tu più importante di me? Sei tu più forte di me che ti posso perdonare, mentre tu non ti perdoni?” A quel punto capii che mi aveva perdonato e che avevo bisogno di perdonare me stessa, fu la mia vera guarigione».

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Beatificazione di Lucien Botovasoa, maestro, padre e martire

Il solenne rito della Beatificazione di Lucien Botovasoa si è svolto nel piccolo villaggio di Vohipeno, nella provincia di Fianarantsoa in Madagascar, dove Lucien nacque nel 1908. Era il primogenito dei nove figli di una famiglia tra le prime convertite al cristianesimo di quel villaggio. – Fu ucciso perché cristiano nel periodo di persecuzioni che accompagnò l’indipendenza dell’isola.