Fede e dintorni

Come si va in paradiso?

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Come si va in paradiso?

– A tutti piacerebbe andare in paradiso, anche se le idee a riguardo non sono troppo chiare. – Ma… chi va in paradiso? E quelli che ci sono, sono stati tutti dei santi?
– L’immaginario popolare, supportato da una certa tradizione, guarda a San Pietro, capo degli apostoli, come al guardingo portinaio del Paradiso, geloso di fare entrare nel Regno beato chi non abbia meriti. Eh sì, le chiavi le ha ricevute da Cristo (“A te darò le chiavi del regno dei cieli – Mt 16,19): ma sono le chiavi del servizio di amore e di salvezza a favore di tutti i fratelli.
– Piace ancora pensarlo così, bonario e guardingo, ammettendo i meritevoli e trattenendo gli altri. E le storie a riguardo sono numerosissime. La graziosa storia di oggi presenta un ladro in paradiso… ladro fino all’ultimo. – D’altra parte un ladro sulla croce, all’ultimo momento disse a Gesù: “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. E Gesù gli rispose: “Oggi stesso sarai con me in paradiso!”.

Un ladro arrivò alla porta del Cielo e cominciò a bussare:
– «Aprite!».
♦ L’apostolo Pietro, che custodisce le chiavi del Paradiso, udì il fracasso e si affacciò alla porta.
«Chi è là?». – «Io».
«E chi sei tu?». – «Un ladro. Fammi entrare in Cielo».
«Neanche per sogno. Qui non c’è posto per un ladro».
«E chi sei tu per impedirmi di entrare?».
«Sono l’apostolo Pietro!».
«Ti conosco! Tu sei quello che per paura ha rinnegato Gesù prima che il gallo cantasse tre volte. Io so tutto, amico!».
♦ Rosso di vergogna, San Pietro si ritirò e corse a cercare San Paolo: «Paolo, va’ tu a parlare con quel tale alla porta».
♦ San Paolo mise la testa fuori della porta:
«Chi è là?». – «Sono io, il ladro. Fammi entrare in Paradiso».
«Qui non c’è posto per i ladri!». – «E chi sei tu che non vuoi farmi entrare?».
«Io sono l’apostolo Paolo!».
– «Ah, Paolo! Tu sei quello che andava da Gerusalemme a Damasco per ammazzare i cristiani. E adesso sei in Paradiso!».
♦ San Paolo arrossì, si ritirò confuso e raccontò tutto a San Pietro.
«Dobbiamo mandare alla porta l’Evangelista Giovanni» – disse Pietro – «Lui non ha mai rinnegato Gesù. Può parlare con il ladro».
♦ Giovanni si affacciò alla porta.
«Chi è là?».
– «Sono io, il ladro. Lasciami entrare in Cielo».
«Puoi bussare fin che vuoi, ladro. Per i peccatori come te qui non c’è posto!».
«E chi sei tu, che non mi lasci entrare?».
♦ «Io sono l’Evangelista Giovanni».
«Ah, tu sei un Evangelista. Perché mai ingannate gli uomini? Voi avete scritto nel Vangelo: “Bussate e vi sarà aperto. Chiedete ed otterrete”. Sono due ore che busso e chiedo, ma nessuno mi fa entrare. Se tu non mi trovi subito un posto in Paradiso, torno immediatamente sulla Terra e racconto a tutti che hai scritto bugie nel Vangelo!».
Giovanni si spaventò e fece entrare il ladro in Paradiso.

♦♦♦ Quando un rinomato predicatore parlò della Buona Novella, un uomo lo interruppe: «Che razza di buona novella è, se è così facile andare all’inferno e tanto difficile entrare in paradiso?».
E’ vero: il Paradiso è solo questione di misericordia. – Fidiamo nella misericordia di Dio!
(fonte: Bruno Ferrero – Il segreto dei pesci rossi – Piccole storie dell’anima – ed. Elledici)

Tutti vogliamo andare in paradiso, ma molti trovano che è difficile. – Ma chi va in paradiso? … E quelli che ci sono, sono stati tutti dei santi? La storia dice che ci sono stati tanti che l’hanno  rubato” all’ultimo momento! – Sì, Il Paradiso è questione di misericordia. Fidiamo nella misericordia di Dio: egli ci farà entrare… Ma intanto facciamo tutto il possibile per meritarcelo! Dio guarda alla nostra fede e al nostro amore più che ai risultati delle nostre opere, perché le opere devono essere il segno della fede e dell’amore. Il risultato lo giudica Dio.

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