Cultura e Società

Convegno su Francesco Mottola

Un incontro all’aperto

Organizzato dal parroco don Francesco Sicari

Don Francesco Mottola – foto Libertino

E’ stata una bella intuizione quella del parroco don Francesco Sicari nel voler organizzare, in occasione dei festeggiamenti per la patrona Madonna della Neve, un incontro all’aperto per parlare del Venerabile don Francesco Mottola, insieme alla cittadinanza, tutti riuniti nella piazza antistante la Chiesa.
La piazza era gremita e attenta ad osservare il filmato “Un fuoco di Calabria”, realizzato alcuni anni fa, nel quale sono descritte la vita e le opere del Venerabile, con tutte le testimonianze di coloro che lo hanno seguito e che, ancora, continuano la loro vita seguendo i suoi insegnamenti.
Intanto, una mostra fotografica è stata allestita intorno alla piazza per raccontare la vita di questo straordinario sacerdote che ha lasciato sulla terra orme incancellabili del suo pur breve passaggio. Un passaggio durante il quale ha seminato intorno a sé carità e amore per i più umili e per i diseredati, aiutandoli a vivere meglio i giorni della loro esistenza stringendo le loro mani e aprendo il suo cuore.
Alla fine del filmato, a parlare all’attento uditorio del venerabile Mottola sono stati il dottor Giuseppe Gabrielli, medico oncologico, ma anche oblato laico che ha testimoniato l’importanza dell’operato del laico nel mondo, quando tutto viene fatto sotto il nome del buon sacerdote Mottola. E’ seguita la testimonianza dello stesso don Sicari, sacerdote ma anche oblato, secondo gli insegnamenti del Venerabile che con le sue indicazioni ha reso ancora più importante e incisivo l’operato di chi, dimentico in Cristo, decide di servire tutta la comunità con amore.
Lucia Amato, direttrice della Casa della Carità don Francesco Mottola, che nella città di Tropea ospita e si prende cura delle anziane, fondata sempre dal Venerabile, si è soffermata sul vero significato del termine “carità” che, nel pensiero mottoliano, s’identifica con Cristo. Certo che, don Francesco Mottola, già nel suo tempo, aveva ben intuito che la salvezza del mondo deve passare attraverso il ben operare di tutti, dai sacerdoti, ai laici. Fu per questo che, accanto alle tante case della carità il cui scopo era quello di essere un tetto e un caldo abbraccio per i “i nuju du mundu”, attirò sulla strada di Dio i laici dando vita agli Oblati del Sacro Cuore, certosini della strada sparsi per il mondo a testimoniare con il loro operato fede, religione e amore per il prossimo, insieme.
I cittadini di Zaccanopoli hanno ascoltato con molta attenzione quanto è stato detto durante la serata e sono stati in molti a confessare di aver scoperto in quella circostanza la profondità della figura di don Mottola. Ciò significa che, probabilmente, del Venerabile bisognerebbe parlare ancora, più a lungo e ovunque, perché non solo Tropea, ma tutto il vibonese e la Calabria stessa dovrebbero conoscerlo meglio per amarlo di più. Tra l’attento pubblico, comunque, non sono mancati i bambini, futuro della nostra terra, e tra i tanti, un grazie va al piccolo Mario che, sonno o non sonno, è stato l’ultimo a lasciare la piazza e a far ritorno a casa.

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