Attualità

Entra nel vivo il festival Culture a Confronto

Oggi si conclude la sesta edizione del festival

Domani lunedi 20 agosto 2018 gran finale per la sesta edizione del Festival Mondiale della Cultura Popolare

Il “Gruppo folk Città di Tropea”

Lunedi 20 agosto gran finale per la sesta edizione del festival mondiale della cultura popolare
La sesta edizione del festival mondiale della cultura popolare “Culture a Confronto” si è aperta riscuotendo un incredibile successo tra le migliaia di persone presenti a Tropea. Dopo un vero e proprio bagno di folla per i gruppi in sfilata nelle vie del centro storico della città, i gruppi provenienti da Francia, Corea del Sud ed Ecuador, assieme al gruppo Dei due Mari di Catanzaro e al gruppo dei piccoli del Città di Tropea si sono diretti verso il piazzale antistante al santuario di Santa Maria dell’Isola, per dar vita al coloratissimo spettacolo di apertura del festival, che si aprirà con la sigla ufficiale della manifestazione curata dall’associazione Maison de la Danse.
Per la giornata conclusiva del 20 agosto è prevista invece l’esibizione del gruppo dei grandi del Città di Tropea e dei gruppi provenienti da Polonia, Martinica e Messico. Durante la serata saranno conferiti i riconoscimenti della quarta edizione del premio “Culture a Confronto”, con la consegna del premio realizzato dal maestro orafo Michele Affidato. Il riconoscimento sarà consegnato quest’anno alla cooperativa sociale Agorà Kroton di Crotone, al musicista Cataldo Perri e all’antropologo Luigi Lombardi Satriani, oltre a un riconoscimento alla memoria per l’imprenditore tropeano Antonio Mamone. Durante la serata, al pubblico presente verrà distribuita la rivista di studi demo-etno-antropologici “Culture a Confronto”, che quest’anno ha interamente dedicato la sua sezione scientifica alle ricerche dell’antropologo Leonardo Alario.

 

Il programma di lunedì 20 agosto

Il gruppo Masuriano, Il gruppo “Tifermasc”, Messico, Il balletto folklorico Quahuitl, Polonia

 

Italia – Gruppo folklorico “Città di Tropea”
Fondato nell’ottobre del 2001 da un gruppo di 10 ragazzi che avevano già maturato una discreta esperienza nel campo delle tradizioni popolari e partecipato a numerose rassegne folkloriche, il “Gruppo folk Città di Tropea” da sempre si batte per favorire un equilibrato processo di crescita degli elementi di conoscenza delle tradizioni storiche e culturali. Associato sin dalla fondazione alla FITP, ha partecipato ad importanti rassegne in Italia, in Europa e in America. Il “Città di Tropea” esporta dunque la tarantella nel mondo, con il suo repertorio musicale che affonda nella tradizione calabrese.
Da anni promuove l’insegnamento del folklore, delle tradizioni e dei dialetti della propria città all’interno delle scuole primarie e da questa esperienza è nato il gruppo dei “Piccoli”, che oggi conta circa 20 bambini. Dal 2013, il “Città di Tropea” ha contribuito alla nascita del festival “Culture a confronto”.

Martinica – Il gruppo “Tifermasc”
Costituito nel 1991, a Trois-Ilets in Martinica, il gruppo “Tifermasc” pone i giovani al centro del proprio progetto culturale. Il gruppo di danza è composto da 25 giovani dai 9 ai 22 anni, accompagnati dall’orchestra di 5 elementi. Gli obiettivi affidati all’insegnante J.C. Lamorandiere sin dal 1998 sono quelli di trasmettere la pura danza tradizionale, come la ballavano gli antenati, e adattarne i passi fondamentali alla musica attuale, per evolverli verso il Mod’Folk. Le coreografie sono affidate a Nancy Audrey Vieuvel. Il gruppo, diretto da Frantz Vieuvel, si è esibito in patria e all’estero rappresentando il folk franco-antillano in America ed in Europa, soprattutto in Francia, in vari festival internazionali.
Per molti anni “Tifermasc” ha cercato di recuperare la cultura originaria, che è sopravvissuta in parte nonostante l’oppressione dei colonizzatori. Le danze tradizionali sono una mescola indistinguibile di Africa ed Europa, perché in Martinica si ha un perfetto sincretismo fra la componente negra africana e la componente bianca europea, prevalentemente francese. Vi sono infatti somiglianze marcate tra la musica martinicana e quella africana: l’alternanza di un solista, che canta i versi, e il ritornello cantato dal coro, la preminenza del ritmo sulla melodia, il battito di mani e delle grida, il predominio delle percussioni. Le danze formano un complesso connubio fra lo spirito degli schiavi e quello dei padroni e viceversa. Manca totalmente la componente india locale, che si ritrova in altri ambiti culturali. La musica e le danze martinicane sono state trasmesse oralmente, dagli anziani, che a volte hanno lasciato in eredità la loro conoscenza prima della loro morte.

Messico – Il balletto folklorico Quahuitl
Fondato nel 1983 nella città coahuilteca di Saltillo, nel nord del Messico dai maestri Pedro Fortunato Rodriguez Perez e Raul Saldaña Meléndez, che ancor oggi ne sono i direttori, il gruppo è formato da giovani studenti amanti della danza folk e da esperti musicisti altamente professionali. Fin dalla sua creazione il gruppo diffonde le tradizioni, i riti e le usanze del Messico, con lo scopo di offrire al pubblico una visione globale della cultura messicana attraverso la danza, la musica e i costumi tipici delle varie regioni, creando e ricreando la vita quotidiana e festiva del popolo messicano. Il gruppo si è esibito sui più svariati palcoscenici nazionali ed internazionali, soprattutto negli Stati Uniti ed in Europa. Quahuitl, nella lingua dei Nahuatl (azteco) significa «albero».
Il programma di danze del gruppo prevede l’esecuzione delle più tradizionali danze regionali messicane (Puebla, Veracuz, Oaxaca, Nuevo Leon) e del ricchissimo repertorio che va dalla musica Mariachi a quella Ranchera. Il folklore messicano affonda le sue radici negli imperi precolombiani Aztecas e Maya e, prima ancora, nella cultura Olmeca e di Tenochtitlan, che dominavano su decine di popolazioni indigene. Ancora oggi esistono più di settanta comunità discendenti da quelle popolazioni, ognuna col proprio corredo di usi e costumi e con la propria cultura, fatta di idiomi diversi, miti e leggende. Su questo variegato terreno culturale si sono sovrapposti gli apporti dei colonizzatori ispanici, che contrariamente ad altre aree dell’America latina hanno limitato l’apporto di genti africane sugli altopiani del Messico, ma hanno modificato profondamente le culture locali attraverso l’evangelizzazione e lo sfruttamento delle popolazioni. Più recentemente si è avuto l’apporto imperiale-rivoluzionario dovuto alla creazione dell’impero Messicano da parte della casa d’Asburgo, che ha importato non poche usanze mitteleurope e francesi nel Messico rivoluzionario. E nel corso degli ultimi due secoli, soprattutto nelle zone di confine lungo il rio grande, il continuo incontro/scontro fra lo stato rivoluzionario del Messico e gli Stati Uniti hanno dato a vita epici scontri e reciproche invasioni dando luogo alla cosiddetta cultura Tex-Mex, che dal punto di vista folk potremmo ritenere massimamente rappresentata dalle danze del Nuovo Leon e dalla cultura ranchera del Coahuila e del Chihuahua.

Polonia – Il gruppo Masuriano
Fondato nel 1999, il gruppo proviene dalla Masuria, regione nord orientale della Polonia. Oggi il gruppo Masuriano di Elk è un’associazione composta da vari gruppi folk, suddivisi per categorie di età, e può contare su un bacino di 160 membri nell’ambito dell’associazione culturale che organizza vari eventi nella città, fra cui il Festival folk dell’Arcobaleno, giunto alla quindicesima edizione. L’aspetto preponderante dell’associazione è il gruppo di ballo, che rappresenta il folklore di varie regioni polacche, messe in scena con canti e costumi tipici delle varie aree culturali.
Il gruppo Masuriano di Elk ha rappresentato la Polonia e la sua cultura in 52 festival internazionali in 24 paesi.
Come si intuisce dal nome, le tradizioni folkloriche del gruppo sono strettamente legate alla danza principe di quelle terre, cioè la Mazurka. Sebbene si possa avvicinare etimologicamente a «mazursky», attualmente si tende a considerarla come derivata da Mazurek, un villaggio nei pressi di Varsavia o dall’etimo di «mazur», cioè contadino. Quindi la Mazurka è una danza popolare contadina delle regioni baltiche della Polonia o dell’antica Prussia, indipendentemente dal fatto che nel corso dei secoli sia stata elevata alla cultura classica, grazie alle interpretazioni dotte dei vari geni della musica classica europea: Chopin, Tchaikovsky, Debussy, Ravel e tanti altri.

Il Video della sfilata della prima serata

 

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Redazione
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