Cultura e Società

Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”

La Causa di NatuzzaEvolo è nei pensieri e nelle attese di tutti

Ufficio stampa della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea


Il rapporto pastorale con la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” è stato oggetto di particolare attenzione in questi giorni nell’animo del Vescovo e nella Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, che hanno vivamente a cuore il bene spirituale e materiale della comunità dei fedeli e devoti a Natuzza Evolo.
Come il vescovo Mons. Luigi Renzo ha scritto nel suo Editto di apertura della Causa di Beatificazione del 20 Febbraio 2019, «La fama di santità della serva di Dio, mamma esemplare di cinque figli è viva tra i fedeli di questa diocesi e aumenta sempre più. Le sue virtù, che tutti ammirano, il suo sconfinato amore per il Cuore di Gesù e per il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime, oltre che per i poveri e i bisognosi, l’accettazione della sofferenza eroica sul modello del Crocifisso, la sua fede incrollabile ed il profondo senso di obbedienza alla Chiesa, ne sono la chiara testimonianza».
La Causa di Natuzza è nei pensieri e nelle attese di tutti, per cui era doveroso industriarsi per superare la situazione di stallo nei rapporti tra la Diocesi e la Fondazione.
La Congregazione per il Clero, che per competenza da anni segue la tematica canonica connessa con la vicenda, ha voluto promuovere di recente diversi incontri tra l’Ordinario diocesano e rappresentanti della Fondazione, sulla base dell’interesse condiviso per il bene del Popolo di Dio.
Dati i positivi risultati emersi dagli incontri e ai fini della desiderata approvazione del nuovo Statuto della Fondazione da parte del Vescovo, con Decreto Prot. N.42/20/V del 27 luglio 2020, Mons. Renzo, come atto di buona volontà e piena fiducia, ha stabilito di ritirare formalmente i suoi precedenti provvedimenti in merito, ciò che pone automaticamente termine ai ricorsi gerarchici in atto presso istanze della Santa Sede.
Il Vescovo auspica vivamente che sia stato così aperto il tempo in cui la «grande e bella chiesa» di Paravati possa essere prima possibile consacrata e resa disponibile al culto perchè divenga, come è nel desiderio di tutti, un centro di vita spirituale, eucaristica e mariana, secondo le intenzioni di Natuzza Evolo, destinato ai pellegrini, in special modo a quelli appartenenti ai “Cenacoli di Preghiera”.

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Redazione
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