Fede e dintorni

Gesù ci insegna a pregare

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Gesù ci insegna a pregare.

– Oggi Gesù ci insegna a pregare. – La Parola di Dio ci invita a fare della preghiera il cuore della nostra vita perché è il luogo in cui si realizza la comunione con il Padre.
– Gesù è l’uomo che prega e che invita a pregare. Vogliamo lasciarci ammaestrare da lui, fare nostra la sua preghiera. Gesù ci ha lasciato un modello di preghiera: il Padre nostro con cui ci insegna come e quando pregare, rivolgendoci a Dio e chiamandolo Padre, con fiducia e perseveranza.
– Chi entra in questa relazione profonda può rivolgersi a Dio come fece Abramo, e intercedere per il perdono e le necessità di tutta l’umanità.
– Ogni giorno possiamo rivolgerci al Padre con il cuore stesso del Figlio. – Signore e creatore del mondo, Cristo tuo Figlio ci ha insegnato a chiamarti Padre: invia su di noi lo Spirito Santo, tuo dono, perché ogni nostra preghiera sia esaudita.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 11,1-13).
♦ «Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
  Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

La preghiera risveglia la misericordia di Dio.
♦ L’intercessione degli uomini che vivono l’amore di Dio è capace di risvegliare la sua misericordia. San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite.
♦ Poi Gesù dice che se un padre terreno dà buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli,come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto?
Se abbiamo fatto nostra la preoccupazione di Dio: cioè che il suo nome sia conosciuto e riconosciuto e che il suo regno venga nel mondo, egli stesso farà sue le nostre preoccupazioni. La preghiera del Signore (il Padre nostro) è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana.

Il “Padre Nostro”: una preghiera che risuscita la nostra relazione con Dio.
♦ Un antico racconto giapponese narra di tre bambini che, passeggiando in un bosco, scoprono un cuculo.
Il primo dice: «Se non canta, lo ammazzo».
«Non essere così brutale – replica il secondo – io lo invito a cantare».
Interviene allora il più piccolo: «Io aspetterò semplicemente che canti».
♦ Dio è come il cuculo di questo bosco. Non gli si può forzare la mano. Si può solo attendere che la sua grazia entri in noi e desiderare che canti.
♦ Questa storia, letta nella sua verità, è istruttiva: desiderare che la grazia di Dio canti in noi e nella vita dell’umanità significa aprirci alla santificazione del nome del Signore, significa attendere la sua misericordia elevando a Dio una fervente e sincera preghiera, così come ha fatto Abramo di fronte a Dio perché si aprisse al perdono degli abitanti di Sodoma.
Così ci chiede Gesù nella preghiera che ci consegna come modello con cui rivolgerci al Padre e che è il modello di ogni preghiera. Suscitando la grazia di Dio, noi ci apriamo alla confidenza con lui e su di noi si riversano i doni del suo amore, ottenendoci fiducia, felicità e salvezza. (don Tiberio Cantaboni)

Per la preghiera.
* Dio, Padre nostro, tu sei pronto ad ascoltare ogni palpito del nostro cuore e ad accogliere ogni nostra invocazione. Ci rivolgiamo a Te pieni di fede e di speranza nel suo aiuto.
* Signore Gesù, fa’ che siamo capaci di ringraziarti e di lodarti per scoprire ogni giorno le meraviglie che compi per noi.
* Signore Gesù, ti raccomandiamo chi non ha casa e il pane quotidiano, guarda con amore quanti faticano per una vita più dignitosa.
* Spirito Santo, sostieni la nostra preghiera, perché tante volte neppure sappiamo cosa ci conviene domandare.
* Spirito Santo, apri il nostro cuore all’incontro con con il Padre celeste..
* Padre santo, la nostra anima ha sete di te e ti cerca con nostalgia: fa’ che le nostre invocazioni trovino risposta nel dono della tua grazia e che noi possiamo sempre benedirti. Amen.

Il “Padre nostro”: la splendida e unica preghiera che Gesù ci ha lasciato dovrebbe essere la preghiera sempre presente sulle nostre labbra, a cui attingere, preghiera piena di buon senso e di concretezza, di affetto e di gioia, di fiducia e di realismo, ci permette di rimettere al centro la nostra giornata. E alla fine essa ci metterà in una relazione diretta col Padre, non fermandosi più alle richieste di ciò che serve, ma sarà una preghiera fatta “gratis”, cioè per la sola gioia di entrare in relazione gratuita di amore col Padre.

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