Fede e dintorni

I beni terreni possono impoverire o arricchire

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

I beni terreni possono impoverire o arricchire.

– La vita ci fa conoscere tante persone che accumulano ricchezze per mettere in mostra la propria sete di potere sugli altri, suscitando invidia e divisioni.
– La vita ci fa conoscere anche persone che i beni ricevuti da Dio li condividono con i meno fortunati, suscitando amore e riconoscenza.
– Oggi Gesù racconta la parabola del ricco stolto, in cui ci mostra l’uomo intento solo ad accumulare ricchezze, ignaro della morte improvvisa che incombe su di lui. Emerge tutta l’ambiguità e l’inconsistenza di una vita fondata e garantita dalla cura meticolosa e dal possesso avido dei beni materiali.
– Gesù ci ricorda che una vera sicurezza non può essere garantita dai beni materiali.
– La lezione è severa: bisogna arricchirsi davanti a Dio per non restare schiavi delle cose del mondo. Perciò occorre sforzarsi di condividere i propri beni per arricchire davanti a Dio: le opportunità ci saranno sempre.

Dal vangelo di questa domenica (Lc 12,13-21).
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”.
Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

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♦ È vero. la parola che Dio ci rivolge ha sempre il potere di entrare nel vissuto della nostra esistenza. Entra in gioco con la nostra vita. Dall’ascolto della parabola del ricco stolto emerge tutta l’ambiguità e l’inconsistenza di una vita fondata e garantita dalla cura meticolosa e dal possesso avido dei beni materiali. Gesù ci ricorda che una vera sicurezza non può essere garantita dai beni materiali.
♦ La vita del ricco stolto e i suoi calcoli sono sbagliati. Aveva fondato la sua speranza nell’accumulo dei beni e nella costruzione di nuovi magazzini. Il tutto però si rivela davvero “vanità”, cioè “vuoto”. L’accumulo dei beni non ci fa ricchi davanti al Signore.
Non ci è vietato il possesso e la disponibilità dei beni della terra. Non appartiene ai cristiani, infatti, il disprezzo o il rifiuto manicheo dei beni materiali. Ma diventiamo ricchi davanti al Signore solo con il mettere i nostri beni a servizio del prossimo.
San Paolo ricorda ciò che deve liberare la nostra vita da errate preoccupazioni materiali o da ripiegamenti su paure, su dolori e fastidi penosi: è il ri-orientamento verso le cose di lassù, dove è Cristo seduto alla destra di Dio e ci aspetta nella gloria (D’Ambrosio Domenico).

Lo scoutismo: esperienza concreta e viva di condivisione
♦ Ieri l’Europa scout è arrivata all’incontro con Papa Francesco, dopo aver camminato lungo le «strade» dei santi, dalla via Francigena al Cammino di San Francesco. Tanti itinerari percorsi che richiamano il Vangelo.
Con l’udienza dal Papa e la successiva celebrazione in San Pietro si è chiusa l’Euromoot, il raduno di rovers e scolte dei Paesi europei. Migliaia di giovani provenienti da ogni parte d’Europa hanno attraversato l’Italia centrale per arrivare a Roma. Si tratta dei giovani aderenti all’Union internationale des guides et scouts d’Europe – Federation du scoutisme européen (UIGSEFSE), riconosciuta come associazione privata di fedeli di diritto pontificio e dal Consiglio d’Europa con statuto partecipativo.
♦ L’evento che i giovani scouts hanno vissuto è l’Euromoot 2019 “Parate Viam Domini” che nel quotidiano significa «amare il prossimo in tutte le piccole cose, dalle faccende di casa al lavoro, al rispondere in maniera gentile. Far sì che si capisca che siamo cristiani non solo nelle parole, ma anche nei gesti».
♦ In gergo scout la parola Euromoot indica un raduno internazionale di “scolte” e “rover”, rispettivamente ragazze e ragazzi dai 16 anni ai 21 anni. I giovani si sono messi in marcia una settimana fa per vivere nella riflessione della Parola di Dio attraverso i mezzi della pedagogia scout:
la strada, elemento di crescita e di contatto con la natura, di scoperta delle persone, dell’opera di Dio Padre, delle culture e dell’ambiente;
la comunità in quanto i ragazzi vivono in piccole comunità, clan e fuochi, accompagnati sempre da un capo responsabile e da un sacerdote;
il servizio per servire con una profonda cultura del rispetto, dell’accoglienza e per lasciare un mondo migliore, chiara ispirazione all’idea del fondatore dello scoutismo, Robert Baden Powell.
«È un’esperienza molto interessante perché permette di conoscere in modo approfondito il Vangelo».

L’Udienza con Papa Francesco
Dopo una settimana di cammino, di incontri, di condivisioni, ieri 3 agosto a Roma, tutti i partecipanti, partendo dai quattro punti alle porte della città, si si sono ritrovati all’interno dell’Aula Nervi per vivere l’udienza con papa Francesco, 25 anni dopo quella ottenuta da san Giovanni Paolo II.
Papa Francesco si è rivolto ai 5mila scout d’Europa: “La libertà si conquista in cammino. Non si compra nel supermercato. La libertà non arriva stando chiusi in stanza col telefonino e nemmeno sballandosi un po’ per evadere dalla realtà. No! La libertà arriva in cammino, passo dopo passo, insieme agli altri, mai soli”.
Ed ha consegnato ai giovani cinque parole contenute in una frase dal Vangelo di Luca: “Date e vi sarà dato”.
Al termine i giovani si sono trasferiti all’interno della Basilica di San Pietro per partecipare alla Messa conclusiva presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco.
(fonte: cf Avvenire.it).

I beni terreni possono impoverire o arricchire. – La vita ci fa conoscere tante persone che accumulano ricchezze per mettere in mostra la propria sete di potere sugli altri, suscitando invidia e divisioni. La vita ci fa conoscere anche persone che i beni ricevuti da Dio li condividono con i meno fortunati, suscitando amore e riconoscenza. Bisogna arricchirsi davanti a Dio per non restare schiavi delle cose del mondo. Perciò occorre sforzarsi di condividere i propri beni, per arricchire davanti a Dio: le opportunità ci saranno sempre.

 

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