Cultura e Società

Il bambino domanda: “Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?”

Siamo il Clan Harvest del gruppo Scout Tropea 1

Il bambino chiama la mamma e domanda: “Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?”. La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. “Eri un desiderio dentro al cuore”

Il Clan Harvest del gruppo Scout Tropea 1

Siamo il Clan Harvest del gruppo Scout Tropea I e quest’anno abbiamo deciso di conoscere e far nostro il mondo della maternità in tutte le sue sfaccettature.
Questo documento è il frutto di ricerche, di confronti, di dialoghi e di approfondimenti con diverse persone che ci hanno fatto conoscere il tema della maternità sotto vari aspetti quali legale, religioso, medico e attraverso esperienze personali. Con questo documento vogliamo condividere con Voi le idee che ci siamo fatti guardando la maternità in tutte le sue sfaccettature ritenendo che l’ingrediente essenziale per essere madre sia l’amore.
La società di oggi ci porta a pensare che la maternità sia la realizzazione personale della donna facendoci dimenticare che essa dovrebbe essere piuttosto il frutto dell’amore di due persone.
Essere madre è coraggio perché non tutti sono disposti a vivere il cambiamento del proprio corpo, della propria vita e di affrontare un percorso così delicato. La nascita di un figlio porta con sé delle responsabilità, tra queste garantirgli un futuro migliore. Abbiamo constatato che, al giorno d’oggi, si tende a considerare l’adozione come una conseguenza al “non posso avere figli”, quando in realtà essa è coraggio, amore, accoglienza, speranza e soprattutto scelta. È coraggio poiché chi sceglie di adottare è consapevole del fatto che la procedura di adozione a volte può essere molto lunga e complicata, ma nonostante tutto il desiderio di diventare genitori dà la forza di non mollare. L’adozione è anche speranza perché il bambino nella sfortuna di essere abbandonato avrà la fortuna di essere adottato da una famiglia che lo amerà. Purtroppo la gente che non vive l’adozione in prima persona e non vi ha mai avuto a che fare ha molti pregiudizi sull’argomento, pensando che l’amore di una madre biologica possa essere diverso da quello dato da una madre adottiva al proprio figlio e che quest’ultimo sia un amore di serie B. Quello che noi pensiamo a riguardo è che l’adozione di un bambino non cambierà il mondo, ma per questo bambino il mondo cambierà. Essere mamma non è un mestiere, non è nemmeno un dovere, è solo un diritto tra tanti diritti. Durante l’inchiesta che abbiamo svolto sul nostro territorio ci siamo resi conto che tanta è la disinformazione riguardo ai tipi di fecondazione a cui la donna può rivolgersi per intraprendere il cammino della maternità. Nel confrontarci abbiamo constatato che anche noi non avevamo un’idea chiara su questo argomento e abbiamo deciso di informarci scoprendo che una volta accertata la causa di infertilità, si può cominciare un trattamento presso un “Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)”. Si tratta di tecniche mediche e di laboratori che aiutano il processo di fecondazione, ciò può avvenire o all’interno  del corpo della donna come nella procreazione naturale oppure in vitro, cioè in provetta, e il successivo trasferimento dell’embrione nell’utero. Può succedere che problemi di fecondità derivino dal partner maschile della coppia, perciò in questi casi è possibile procedere ad una fecondazione eterologa mediante lo sperma di un donatore. I nostri medici ed i nostri scienziati hanno anche implementato tecniche di preservazione della fertilità che consentono di rimandare una gravidanza nel caso in cui la paziente abbia una patologia oncologica o qualora decida volontariamente di posticipare la maternità. Abbiamo affrontato questo argomento con molto piacere e interesse e siamo felici di poterlo condividere con Voi, sperando che ve ne ricordiate anche nella vita di tutti i giorni.
“Non è possibile essere una madre perfetta, ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre.”

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Redazione
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