Fede e dintorni

Inizia la Quaresima

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Inizia la Quaresima.

“Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”. Con questa citazione comincia oggi, Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima, il periodo penitenziale di quaranta giorni che precedono la Pasqua cristiana. Durante la semplice ma coinvolgente liturgia delle ceneri, il sacerdote impone della cenere sul capo dei fedeli per incoraggiarli all’impegno penitenziale del tempo di Quaresima e per rammentare loro la caducità della vita terrena.
“Convertitevi e credete al Vangelo” sono le parole alternative che il celebrando può usare, ripetendo l’invito di Gesù alla conversione. La penitenza non è fine a se stessa ma indirizzata alla conversione del cuore.
– E’ urgente per il credente iniziare il cammino quaresimale di conversione e riconciliazione con umiltà e gioia, confidando nella infinita misericordia di Dio.
– La conversione questo anno ci richiama alla salvaguardia del creato, dato come giardino ai figli di Dio.

Le Ceneri da sempre sono state simbolo di penitenza e di conversione.
Dio riconobbe agli abitanti di Ninive il loro pentimento espresso con la cenere e col cilicio, e accordò il rimedio del suo perdono. Egli non desiderava la morte dei peccatori, ma il loro pentimento: perciò guardò benignamente alla fragilità degli uomini che imposero sul loro capo le ceneri per umiliarsi e chiedere perdono.
Il profeta Gioèle a nome del Signore grida: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». Ma l’ostinazione nel male può provocare l’ira di Dio.
Gesù rimprovera gli increduli che ostinatamente rifiutano di ravvedersi: «Egli si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: “Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra”…».

Quaresima 2019 – La redenzione del creato minacciato dalla forza distruttrice del peccato.
♦ L’itinerario quest’anno mira alla redenzione del creato, perché anche la creazione sta soffrendo per il peccato degli uomini e attende la sua risurrezione: “L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8, 19). Il creato è un dono per i figli di Dio che deve essere rispettato e amato.
«Se l’uomo vive da figlio di Dio, se vive da persona redenta, che si lascia guidare dallo Spirito Santo (cfr Rm 8,14) e sa riconoscere e mettere in pratica la legge di Dio, cominciando da quella inscritta nel suo cuore e nella natura, egli fa del bene anche al creato, cooperando alla sua redenzione.
Per questo il creato – dice san Paolo – ha come un desiderio intensissimo che si manifestino i figli di Dio, che cioè quanti godono della grazia del mistero pasquale di Gesù ne vivano pienamente i frutti, destinati a raggiungere la loro compiuta maturazione nella redenzione dello stesso corpo umano.
Quando la carità di Cristo trasfigura la vita dei santi – spirito, anima e corpo –, questi danno lode a Dio e, con la preghiera, la contemplazione, l’arte coinvolgono in questo anche le creature, come dimostra mirabilmente il “Cantico di frate sole” di San Francesco d’Assisi (cfr Enc. Laudato si’, 87).

Atteggiamenti richiesti per risorgere
Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e verso il creato: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore.
Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia.
Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.

Appello di Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle, la “quaresima” di Gesù è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini. La nostra Quaresima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21).
Non lasciamo trascorrere invano questo tempo favorevole! Chiediamo a Dio di aiutarci a mettere in atto un cammino di vera conversione. Abbandoniamo l’egoismo, lo sguardo fisso su noi stessi, e rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù; facciamoci prossimi dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, condividendo con loro i nostri beni spirituali e materiali.
Così, accogliendo nel concreto della nostra vita la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, attireremo anche sul creato la sua forza trasformatrice.

«Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» oppure «Convertitevi e credete al Vangelo». Con questi inviti comincia oggi, Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima, il periodo penitenziale di quaranta giorni che precedono la Pasqua cristiana. Il sacerdote impone della cenere sul capo dei fedeli per incoraggiarli all’impegno penitenziale del tempo di Quaresima e per invitare ad una vita di risurrezione sui propri peccati.

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