Rubriche

La bisaccia del pellegrino 3-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Gennaio 2013, terza settimana: 13-19 gennaio 2013.

1. Vangelo della domenica 13 gennaio – «Una voce dal cielo: Tu sei il figlio mio, l’amato.».
2. Aspetti della vita  – 1. Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – 2. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
3. Un incontro con S. Alfonso – Un gigante della fede.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  14-19 gennaio 2013.
5. Santi calabresi del passato  =  Sant’Antero Papa – 3 gennaio  – Sant’Agatone Papa  – 10 gennaio – Beato Giovanni martire – 13 gennaio – Sant’Arsenio abate – 15 gennaio.

1. Vangelo della domenica –  (Lc 3,15-16.21-22)
Una voce dal cielo: Tu sei il figlio mio, l’amato.
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

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L’antica tradizione liturgica contemplava tre manifestazioni del Signore: ai Magi; nel Battesimo; alle nozze di Cana. Nel loro insieme ci offrono una rivelazione del mistero di Gesù: egli è lo Sposo (Cana), venuto a celebrare le nozze tra Dio e le genti (i Magi); a tutti viene offerta la consapevolezza di essere, per grazia, figli di Dio. Nel battesimo Gesù ascolta la voce del Padre che lo proclama Figlio e riceve lo Spirito. Giovanni aveva annunciato: egli battezzerà anche voi nello Spirito Santo.
Quello che nel suo battesimo Gesù riceve lo condivide con noi: riceviamo la pienezza dello Spirito che ci rende figli. Questa è la lieta notizia profetizzata da Isaia (I Lettura), con la quale Dio ci consola.

Questa è la bontà di Dio di cui Paolo ci parla (II Lettura): siamo salvati, non per le opere di giustizia da noi compiute, ma perché, come Gesù e in Gesù, siamo figli amati, raggiunti e trasformati dalla misericordia del Padre. «Ecco il vostro Dio!». Invitandoci a contemplare il mistero di Dio; la liturgia ci invita a fissare lo sguardo sul Figlio, per riconoscere in lui la nostra più vera identità.
(Fr Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza in “La Domenica”).

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Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni.
Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai tanto grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole. Importante lezione questa, per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere.
Feriti dal peccato, purificati dal battesimo, noi oscilliamo fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità. E questo si vive nella quotidianietà più umile. Ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo.
Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine
. (cf. La Chiesa.it). 

 

 2. Aspetti della vita

  • 1. Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
    Domenica 13 gennaio 2013 si celebra la 99a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Papa Benedetto XVI ha dato un tema da riflettere nel suo messaggio: Migrazioni – Un pellegrinaggio di fede e di speranza
    “Milioni di persone nel mondo sono state costrette a mettersi in viaggio alla ricerca di una casa e di un lavoro, per salvaguardare la propria libertà politica e religiosa, per fuggire da guerre, disastri ambientali, situazioni di fame e di mancanza di acqua e di salute: sono i migranti e i rifugiati.
    In questo Anno della fede, a cinquant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, in cui la Chiesa si è riscoperta “esperta di umanità” (Paolo VI), Benedetto XVI legge le migrazioni come “un pellegrinaggio di fede e di speranza”.
    Le migrazioni sono un’opportunità importante di incontro tra Chiese, di dialogo ecumenico e religioso, dove i credenti possono crescere nel rispetto della libertà religiosa. Al tempo stesso, le migrazioni sono un luogo di speranza, perché le persone che si mettono in cammino ricercano per sé e la propria famiglia condizioni nuove di vita, sicurezza, pace. Purtroppo questo cammino di fede e di speranza diventa talvolta un calvario. La Chiesa, in questa Giornata, in ogni parrocchia italiana desidera ascoltare «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce» (GS, 1) dei migranti, per promuovere con loro e per loro nuovi cammini di fede e di speranza, di condivisione, di partecipazione, di cittadinanza.  (Mons. Giancarlo Perego, Direttore generale Migrantes)
  • 2. Nei giorni 18-25 gennaio – Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
    Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sull’importantissimo e ben noto testo del profeta  Michea:  “Quale  offerta  porteremo  al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 6-8).

 

Una preghiera per restare vigili
Signore, in atteggiamento di preghiera predisponiamo il nostro cuore alla penitenza e alla purificazione per poter accogliere in noi la grazia divina. La Gloria di Dio si manifesti anche nella nostra vita mediante l’azione dello Spirito Santo ricevuto nel battesimo.
Ti offriamo le nostre attese, liberaci dai timori e dalle paure affinché, alimentando il desiderio di pace e di giustizia, trionfi il bene. (Lucia Giallorenzo).

 

3. Un incontro con S. Alfonso
Un gigante della Fede
Depongo per detta causa di scienza, che il detto nostro Servo di Dio Alfonso Maria di Liguori esercitò in grado eroico, la virtù della Fede, avendo con vivacità confessato, e professato estremamente, anzi con giubilo, ed allegrezza tutte le verità, che la Santa Madre Chiesa Cattolica Romana propone a credere, avendolo veduto con somma effervescenza, devozione e venerazione recitare il Simbolo degli Apostoli, così nell’Ufficio Divino, che nella Messa, nella quale molte volte l’ ho assistito, e con avere fatti continui atti di Fede.
Soleva far conoscere colle parole piene di fervore, che continuamente ringraziava Sua Divina Maestà di averlo fatto nascere da Parenti Cattolici Romani, e in grembo di Santa Chiesa, e con averli per grazia particolare dato il dono della Fede.
Era assai amante di leggere la Sagra Scrittura, come il libro de Libri santi, tenendola in somma venerazione, e devozione, e ne inculcava la lettura. Lo stesso faceva per l’opere de Padri tutti della Chiesa, e tutte le altre appartenenti alle Tradizioni, ed esposizioni di detta Sagra Scrittura; e per avere egli avuto per dono di Dio una memoria tenacissima riteneva in mente quasi tutta detta Sagra Bibbia, e Santi Padri, non meno che tanti, e tanti Libri divoti ripieni di verità eterne.
Egli godé di comporne un numero non piccolo di Libri divoti, e darli alle Stampe, ne quali si conosce, quanto stava radicata nella sua bell’anima la virtù della Fede, e lo Spirito di Dio, che parlava per la sua bocca, e per la sua penna, e bene spesso e nelle Prediche, e ne familiari discorsi.
Citava i passi della Sagra Scrittura, le Sentenze, e le interpretazioni con spirito, e fervore grande, che pareva come uscito fuori de sensi, sempre però secondo i sentimenti di detta Santa Chiesa, confutando mirabilmente l’Eresie, e gli errori.
Furono tanto le sue fervide parole, quanto le sue sante azioni, che egli di continuo parlò, e fece per la Gloria di Dio, e bene spirituale del Prossimo tanto chiarissimi contrassegni della detta virtù della Santa Fede, quale per tali anzi dette cose si rende sempre più viva, e speciosa, ognun ben sapendo, che le opere buone sono la certa prova della vivacità della Santa Fede, la quale si ha come morta, allorché mancano le opere buone.
Fu ancora un’altra prova certa, e specchiata di detta sua viva Fede la sua Evangelica predicazione. (
Padre Andrea Villani, testimone ai Processi di beatificazione). 

 

4. Vivere la settimana con la liturgia = I Settimana del Tempo Ordinario
(14-20 gennaio) Liturgia delle Ore: I Settimana. 

14  gennaio  (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli. – Con l’inizio del tempo ordinario siamo invitati a metterci dietro a Gesù, a seguirlo come suoi discepoli nell’ascolto della sua parola e imitando il suo esempio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Eb 1,1-6; Sal 96,1-2.6-7.9; Mc 1,14-20.
  • – Santi di oggi  =  San Malachia, profeta. 

15  gennaio  (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa. – La persona di Gesù riempie di stupore coloro che a lei si affidano, non tanto per l’autorevolezza con cui egli annuncia il Regno, ma perché ha accettato il disegno del Padre fino alla morte in croce.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Eb 2,5-12; Sal 8,2.5-9; Mc 1,21b-28.
  • – Santi di oggi  =  Santa Secondina.

16 gennaio  (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. – La misericordia di Cristo è il tema centrale delle letture: egli, il sommo sacerdote misericordioso, solleva coloro che sono nella sofferenza.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Eb 2,14-18; Sal 104,1-4. 6-9; Mc 1,29-39.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Arcadio.

17 gennaio  (giovedì)  –  Colore liturgico bianco. = Oggi: 24a Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. – L’uomo in ogni epoca è sempre tentato di indurire il proprio cuore alle parole che Dio sempre gli ha rivolto.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Eb 3,7-14; Sal 94,6-11; Mc 1,40-45.
  • – Santi di oggi  = Sant’Antonio, Abate.

Inizia la Settimana di preghiere per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio)

18 gennaio  (venerdì)  –  Colore liturgico bianco. Primo giorno: Camminare in dialogo.

  • Genesi 11, 1-9: La storia di Babele e l’eredità della nostra diversità.
  • Salmo 34 (33),12-19: «Venite… ascoltatemi». L’invito di Dio alla conversazione.
  • Atti 2, 1-12: L’effusione dello Spirito, il dono della comprensione.
  • Luca 24,13-35: La conversazione con il Cristo Risorto durante il cammino..
  • – Santi di oggi  = Santa Prisca, Santa Margherita d’Ungheria.

19 gennaio  (sabato) – Colore liturgico bianco. – Secondo giorno: Camminare come corpo di Cristo.

  • Ezechiele 37,1-14: «Queste ossa possono rivivere?».
  • Salmo 22 (21), 2-9: Il servo di Dio, disprezzato e insultato, grida a Dio.
  • Ebrei 13,12-16: La chiamata di andare da Gesù “fuori dalle mura”.
  • Luca 22,14-23. Gesù spezza il pane, dona se stesso prima della sua Passione.
  • – Santi di oggi  = San Germanico, San Mario.

20 gennaio Domenica   – Colore liturgico verde. – Terzo giorno: Camminare verso la libertà.

  • Esodo 1,15-22: Le levatrici ebree obbediscono a Dio, non al comando del faraone.
  • Salmo 17 (16), 1-6: La preghiera confidente di chi è aperto allo sguardo di Dio.
  • 2Corinzi 3, 17-18: La libertà dei figli di Dio nella gloria.
  • Giovanni 4, 4-26: La conversazione con Gesù porta la donna samaritana ad una vita più libera.
  • – Santi di oggi: San Fabiano, San Sebastiano.

 

5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
1. Sant’Antero Papa – 3 gennaio
Nacque in Grecia; si conosce ben poco del suo breve Pontificato che si svolse durante la crudele persecuzione di Massimino il Trace. Alcuni storici affermano che egli avrebbe raccolto e conservato gli atti e le reliquie dei Martiri nelle chiese, in un luogo chiamato “scrinium”; ma tutto ciò é frutto di fantasia. Secondo il Liber Pontificalis, subì il martirio, ma il suo nome non è presente negli antichi elenchi ufficiali dei martiri. Secondo il Catalogo Liberiano del IV secolo, Antero “si addormentò”, espressione usata per i Papi morti di morte naturale. Fu il primo Pontefice sepolto nella nuova cripta del Cimitero di Callisto; là si sono trovati resti della sua tomba con l’epigrafe in greco. Nella nostra regione è venerato nella Diocesi di Crotone – Santa Severina.

2. Sant’Agatone Papa  – 10 gennaio
Nato a Reggio Calabria, entrò nell’ordine Benedettino a Palermo. Divenne brillante negli studi tanto che parlava benissimo il greco quanto il latino.
Fu eletto Papa il 27 giugno del 678 succedendo a Papa Dono; durante il suo breve pontificato, tenne relazioni con i Vescovi Inglesi e mandò missionari per evangelizzare l’Irlanda. Inviò dei Legati al Concilio di Costantinopoli dove le sue lettere con quelle del Concilio Romano furono lette al grido dei Padri Conciliari: “Pietro ha parlato per bocca di Agatone”.
Tuttavia, oltre alle gioie Agatone dovette subire grandi dolori, come quello di vedere Roma colpita dalla peste, poi diffusasi in tutta Italia. In tale circostanza si privò di tutti i suoi beni per aiutare i malati. Uomo gentile, Agatone fu amato da tutti per il suo carattere, particolarmente per il suo buonumore.
Pur essendo a corto di fondi, fu munificente con il Clero concedendo a tutti un abbondante lascito; elargì anche doni alle Chiese SS. Apostoli e di Santa Maria Maggiore. Morì il 10 gennaio del 681; venne sepolto nella Basilica di San Pietro; fu venerato come Santo in Oriente e Occidente; per i molteplici miracoli operati si meritò ampiamente il titolo di Taumaturgo.

3. Beato Giovanni martire – 13 gennaio
Nato in Calabria, entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Nel 1480 fu inviato con altri confratelli in Etiopia. Durante il viaggio, caddero in una imboscata tesa loro dagli arabi i quali,tentando di farli apostatare, e non riuscendovi, li uccisero.

4. Sant’Arsenio abate – 15 gennaio
Nacque a Reggio Calabria verso l’anno 800 in un ambiente incerto. Sin da piccolo si dedicò totalmente ad una vita ascetica, alla preghiera e al duro lavoro, caratterizzato da difficoltà e da continue mortificazioni. Per le sue virtù e il suo carisma, si acquistò una notevole importanza tanto, che molti accorrevano a lui per avere consigli e per mettersi sotto la sua direzione.
Tra questi Sant’Elia lo Speleota, che venuto da Roma gli chiese di diventare suo discepolo. Arsenio gli tosò i capelli dandogli poi l’abito monastico; Elia si pose completamente sotto la sua direzione, dedicandosi alla preghiera e al lavoro. Nonostante fosse monochiro ( con una sola mano) Elia zappava, trascriveva bene i libri per Arsenio, passando gran parte della notte pregando, leggendo e salmodiando.
In seguito i due si ritirarono nel monastero di Mindino, presso Condera, dove subirono un grave furto da parte di un sacerdote della Cattedrale che si era impossessato di un loro campo, necessario per la loro alimentazione. Arsenio si rivolse ad un giudice per ottenere ragione ma, come risposta, egli ed Elia vennero sonoramente schiaffeggiati. Dio vegliava su di loro infatti, dopo qualche tempo, il giudice moriva fra atrocissimi dolori.

I Santi cambiarono dimora ritirandosi presso Armo dove vi era una chiesetta dedicata a S. Eustrazio. Qui vi era un mercante di schiavi: vani furono i tentativi compiuti dall’eremita affinché cambiasse mestiere.
Nell’888 ci fu la terribile invasione araba ed Arsenio ed Elia ripararono a Patrasso rimanendovi per ben otto anni e poi ritornarono in Calabria dove furono accolti con grande entusiasmo. Arsenio rese la sua anima a Dio il 15 gennaio del 900. Elia seppellì il suo corpo d nella chiesetta di S. Eustrazio. Alcuni anni dopo durante le scorribande dei Saraceni, il suo corpo venne dato alle fiamme: miracolosamente, però, il corpo rimase intatto. La Diocesi di Reggio Calabria — Bova lo ricorda il 15 gennaio.
(da Calabriaecclesia2000.it).

 

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