Rubriche

La bisaccia del pellegrino 42-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Ottobre 2013, terza settimana: 13-19 ottobre.

1. Vangelo della domenica 13 ottobre – Saper dire “Grazie!”.
2. Aspetti della vita:  Martiri di Spagna proclamati Beati.
3. Le Opere di S. Alfonso = 1771 – Del fuggire i mali compagni.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  14-19 ottobre 2013.
5. La Calabria e i suoi santi  = San Dionigi Areopagita (9 ottobre).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 17,11-19)
Saper dire “Grazie!”.

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

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La tua fede ti ha salvato”. Il lebbroso samaritano, il solo straniero nel gruppo che è andato incontro a Gesù per supplicarlo. Il solo, anche, a ritornare sui suoi passi per rendergli grazie. Il suo gesto religioso, prostrarsi ai piedi di Gesù, significava anche che egli sapeva di non avere nulla che non avesse ricevuto (cf. 1Cor 4,7). La fede, dono di Cristo, porta alla salvezza.
“E gli altri nove, dove sono?”. Gli altri nove avevano obbedito all’ordine di Gesù e si erano presentati ai sacerdoti, dando così prova di una fede appena nata. Ma non hanno agito di conseguenza, una volta purificati, tornando verso Gesù, la sola via per arrivare al Padre (cf. Gv 14,6), mediatore indispensabile per la glorificazione di Dio.
La misericordia di Gesù verso colui che non possiede altro chela sua povertà e il suo peccato, ma che si volge verso il Signore per trovare il perdono e la riconciliazione, non è solo fonte di salvezza personale, ma anche di reintegrazione nella comunità di culto del popolo di Dio. Nella Chiesa, la fede di coloro che sono stati riscattati diventa azione di grazie al Padre per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo (cf. Col 3,16-17).
(da Chiesa.it).

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Dire grazie di cuore e con gratitudine per i doni ricevuti da Dio! – Tutto ci viene da lui: non c’è nulla che non provenga dalle sue mani provvidenti. Viene presentato nell’odierna liturgia il tema della fede che non ha confini razziali, culturali, sociali. Naamàn, generale siriano (I Lettura), nella sua ricerca di guarigione deve presentarsi al profeta e compiere il semplice gesto di immersione nel Giordano per guarire dalla lebbra. Obbedisce al profeta e diventa così l’emblema del credente nel Dio di Israele. L’apostolo Paolo esorta il discepolo Timoteo (II Lettura) a porre la sua fiducia in Cristo e a predicare il Vangelo anche in mezzo a prove e tribolazioni. Bel programma di vita per un cristiano! Realizzarlo è anche compito di tutti noi, che nel battesimo siamo morti e risorti con Cristo, per partecipare alla sua gloria. Il brano di Vangelo pone l’accento sulla qualità della persona che torna indietro per ringraziare: è uno straniero e lebbroso. La guarigione lo raggiunge nel corpo e nell’anima: tutti sono guariti ma uno solo, il Samaritano riconoscente, è salvato. (Domenico Brandolino, ssp, in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
I lebbrosi hanno ricevuto, come noi, l’immagine di Dio e forse la conservano meglio di noi; hanno rivestito lo stesso Cristo e, per la loro fede, hanno ricevuto come noi il pegno dello Spirito. Anche per loro Cristo è morto e con lui anche loro risorgeranno. Con lui soffrono per essere con lui glorificati. (Gregorio Nazianzeno, L’amore per i poveri. A cura L. Gambero).

 2. Aspetti della vita
Martiri di Spagna proclamati Beati: sono 522 di cui 6 Redentoristi.

Domenica 13 ottobre 2013, a Tarragona, Spagna, ha luogo la Beatificazione dei 522 Martiri della Guerra Civile Spagnola (1936-1939). Tra di essi ci sono i sei Martiri Redentoristi di Cuenca: i Padri Javier Gorosterratzu Jaunarena, Ciriaco Olarte Pérez di Mendiguren, Miguel Goñi Áriz, Julián Pozo Ruiz de Samaniego, Pedro Romero Espejo e Fr. Victoriano Calvo Lozano.
Questa Beatificazione è un evento storico ed importante per la Chiesa Cattolica, la Chiesa di Spagna e per le Congregazioni alle quali appartenevano i Martiri.

È importante ricordare il contesto in cui questi Martiri hanno donato le loro vite. Ci sono state molte vittime, durante la Guerra Civile Spagnola, circa 270 mila persone, tra soldati e civili. Molti sono morti per atti di guerra, ma molti altri anche per atti di rappresaglia, per malattia e per fame.
Circa 6.850 persone sono morte per la conseguenza diretta della persecuzione religiosa e, di queste, 13 erano vescovi e più di 6.000 erano sacerdoti e religiosi. Tra di essi, 1.000 sono già stati canonizzati o beatificati; per altri 2.000 casi è in corso il processo di beatificazione.

Dal momento che l’Anno della Fede volge a conclusione, la Beatificazione di questi 522 Martiri celebra la testimonianza del Martirio come atto di Fede nel nostro Creatore, così come condivisione delle sofferenze di Cristo.
Senza trascurare l’importanza della testimonianza collettiva di tutti questi Martiri, la Famiglia Redentorista ricorda in modo particolare i sei Martiri Redentoristi di Cuenca e  ricorda, inoltre, che è ancora in corso il processo che riguarda altri quindici Martiri Redentoristi.

3. Le Opere di S. Alfonso
1771 – Del fuggire i mali compagni.

Si narra nell’odierno vangelo che dieci lebbrosi di un certo castello s’incontrarono con Gesù Cristo e lo pregarono a sanarli dalla lebbra che pativano. Il Signore disse loro che andassero a presentarsi ai sacerdoti del tempio; ma poi prima che essi giungessero ai sacerdoti, per la via si trovarono guariti.
Ora ci si domanda: perché il nostro Salvatore, potendo guarirli subito, volle che prima si partissero da quel luogo, e poi mentre essi andavano gli sanò?
Un certo autore, Antonio Ulissiponense, dice che Gesù Cristo prevedendo che se li avesse guariti subito, essi restando in quel luogo, e seguendo a conversare cogli altri lebbrosi, dai quali avean contratta la lebbra, sarebbero facilmente ricaduti nello stesso male; perciò prima volle che si partissero da quel luogo, e poi li guarì.
Che che sia di questa ragione, veniamo al senso morale che da quella possiamo dedurne. La lebbra è simile al peccato; siccome la lebbra è un male che si attacca, così i mali costumi dei malvagi infettano gli altri che seco si accompagnano.
Ond’è che quei lebbrosi i quali vogliono guarirsi, non si guariranno mai se non si separano da’ mali compagni, secondo il comune proverbio: Chi pratica co’ rognosi diventa rognoso. E questa è la predica d’oggi, che per viver bene bisogna fuggire i mali compagni…
Pertanto ci avverte il Signore:  Fuggi, separati da’ mali compagni e lascerai di commettere peccati. Fuggi anche le vie che fanno questi cattivi amici, acciocché eviti anche d’incontrarti con essi.
Non lasciare il tuo amico antico, quale è Dio, che ti ha amato prima che tu fossi al mondo. Gli amici nuovi non ti amano, ma ti odiano più d’ogni nemico, perché non cercano il tuo bene come lo cerca Dio, ma cercano i loro gusti, e di avere la soddisfazione di aver compagni nel male e vederti perduto, come perduti sono essi.

Ma dirai: ho ripugnanza di separarmi da un tale amico che mi ha voluto bene; mi pare un’ingratitudine. Che bene? Che ingratitudine? Iddio solo è quegli che ti vuole bene, perché vuole la tua salute eterna; quell’altro amico vuole la tua rovna eterna: vuole che tu lo seguiti, e non gl’importa niente che tu ti danni. Non è già ingratitudine lasciar l’amico che ti conduce a perdere, è ingratitudine il lasciar Dio che ti ha creato, che è morto per te sulla croce, e che ti vuol salvo..
(da Sermoni Compendiati – Sermone XLII)
Leggi tutto il sermone.

4. Vivere la settimana con la liturgia = XXVIII Settimana del Tempo Ordinario
(14-19 ottobre) – Liturgia delle Ore: IV Settimana. 

14  ottobre (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  – ). Il Signore si è ricordato del suo amore. – L’inizio della lettera ai Romani augura grazia e pace: sintesi della buona notizia annunciata dal Cristo e del vangelo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 1,1-7; Sal 97,1-4; Lc 11,29-32.
  • – Santi di oggi  =  San Callisto I; San Venanzio; San Domenico Loricato.

15  ottobre (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  I cieli narrano la gloria di Dio. – Il vangelo conduce alla salvezza, asserisce san Paolo; da qui deriva l’impegno del suo approfondimento e del suo annuncio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 1,16-25; Sal 18,2-5; Lc 11,37-41.
  • – Santi di oggi  =  Santa Teresa d’Avila, vergine e dottore della Chiesa. San Barsen; Santa Tecla.

16  ottobre (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo. – Anche se ognuno di noi è peccatore, non ha alcun motivo di timore davanti a Dio, il Padre non dimentica mai la sua misericordia verso tutti.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Rm 2,1-11; Sal 61,2-3.6.8-9; Lc 11,42-46.
  • – Santi di oggi  =  San Gerardo Maiella. Santa Edvige Santa Margherita M. Alacoque.

17 ottobre (giovedì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. – La salvezza è un dono dato a chi crede in Gesù Cristo, il Salvatore.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi =  Rm 3,21-30a; Sal 129,1-6; Lc 11,47-54.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire. Beato Contardo Ferrini; Beato Gilberto.

18 ottobre (venerdì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno. – San Luca, lo «scriba della mansuetudine di Cristo» (Dante) ci presenta, nel suo Vangelo, un Gesù missionario e, negli Atti degli Apostoli, una Chiesa anch’essa dedita alla missione.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  2Tm 4,l0-17b; Sal 144,10-13.17-18; Lc 10,1-9.
  • – Santi di oggi  =  San Luca evangelista. San Pietro d’Alcantara; Sant’Amabile.

19 ottobre (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. – Il discepolo di Gesù è colui che si impegna a essere testimone coraggioso e fedele del vangelo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Rm 4,13.16-18; Sal 104,6-9.42-43; Lc 12,8-12.
  • – Santi di oggi =   Santi Giovanni Brebeuf e Isacco Jogues e compagni martiri; San Paolo della Croce.

5. La Calabria i suoi santi.
San Dionigi Areopagita (9 ottobre ).

Dionigi, battezzato da S. Paolo, fu il primo vescovo di Atene. Arrivato a Roma, venne inviato da papa Clemente I insieme a sei vescovi a predicare in Gallia; a lui si attribuisce la fondazione di alcune chiese e si dice subisse il martirio per decapitazione a Parigi insieme al sacerdote Rustico e al diacono Eleuterio. Sarebbe sepolto a Monmartre o secondo altri a St. Denys.
Ma le notizie sono incerte e risentono della confusione avvenuta nel nono secolo fra le tre diverse figure del Dionigi discepolo di S. Paolo, del Dionigi primo vescovo di Parigi e del cosiddetto Dionigi l’Areopagita (l’areopago era il tribunale di Atene). Probabilmente Dionigi di Parigi visse circa due secoli dopo e subì il martirio nella seconda metà del terzo secolo.
Per il martirio subito, S. Dionigi è invocato contro il mal di testa, l’emicrania e le possessioni diaboliche, la rabbia e le malattie veneree.
Protettore di Crotone e dei giudici; è venerato anche nella frazione di Catona di Reggio Calabria (dove c’è una parrocchia a lui intitolata).(da Calabriaecclesia2000.it).

Domenica 13 ottobre a Tarragona (Spagna) vengono proclamati 522 Martiri di Spagna, vittime della persecuzione religiosa durante la Guerra Civile. Tra questi ci sono anche sei Redentoristi della Comunità di Cuenca.
Domenica 13 ottobre a Tarragona (Spagna) vengono proclamati 522 Martiri di Spagna, vittime della persecuzione religiosa durante la Guerra Civile. Tra questi ci sono anche sei Redentoristi della Comunità di Cuenca.

 

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