Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano


Febbraio 2011, prima settimana: 30 gennaio – 5 febbraio
1. Vangelo della domenica 30 gennaio – Quarta domenica del Tempo Ordinario – Anno A – «Beati i poveri in spirito».
2. Aspetti della vita – La fede ha ragione.
3. Un incontro con S. Alfonso –  Pazienza anche negli incidenti.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  31 gennaio –
5 febbraio.

5. Curiosità calabresi del passato  =  Alcuni pregiudizi – 1.

1. Vangelo della domenica – Mt 5,1-12a

Beati i poveri in spirito.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Beati i poveri davanti a Dio… Che messaggio! Lascia che Dio ti colmi! Egli ti ama malgrado la tua povertà, malgrado i tuoi limiti. Quando sei addolorato dall’effimero della felicità umana sempre minacciata, quando ti senti povero, quando l’afflizione ti paralizza, ascolta la grande promessa di Dio: sarete consolati, sarete sfamati, vedrete Dio… Questa promessa è nel cuore della nostra fede. Tutto il lieto messaggio di Gesù si riflette nelle beatitudini come uno specchio ardente. Colui che ha accolto la buona novella nel più profondo di sé stesso e nel quale questa verità raggiunge le radici dell’esistenza, diventerà naturalmente misericordioso e indulgente nel giudizio che ha sugli altri. Sarà capace di diffondere la pace, perché egli stesso la possiederà.
Se solamente fossimo in grado di vivere seguendo l’atteggiamento fondamentale delle beatitudini! Se solamente potessimo amare e avere fiducia come Gesù! Forse allora molti uomini che la vita ha reso amari e chiusi, ai quali le numerose delusioni hanno fatto perdere la fede in Dio e negli uomini, forse potrebbero ugualmente ricominciare a credere nella bontà di Dio e nella sua sollecitudine, attraverso la bontà e la sollecitudine umane. Forse allora molti uomini potrebbero ugualmente contare su Dio per instaurare su questa terra il bene, e offrirci quello che abbiamo sperato e atteso durante tutta la nostra vita: la sicurezza e la gioia. Una gioia che regna. (cf LaChiesa.it)

Se accogli le beatitudini, la loro logica ti cambia il cuore. Sono detti beati i poveri, non la povertà. Sono beati gli uomini, non le situazioni. Dio è con i poveri contro la povertà che è miseria. Beati quelli che sono nel pianto: Dio è dalla parte di chi piange, ma non dalla parte del dolore. Ma non perché la felicità si trovi nel piangere, bensì perché accade una cosa nuova: Chi piange ha Dio che gli cammina accanto, asciuga le sue lacrime, fascia il suo cuore, apre il suo futuro. Un angelo misterioso annuncia infatti a chiunque piange: «Il Signore è con te». Nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. Come per i discepoli, colti di notte dalla burrasca sul lago: lui è lì, nella forza dei rematori che non si arrendono, nelle braccia salde del timoniere, negli occhi della vedetta che scruta la riva e cerca l’aurora. Beati i misericordiosi: coloro che nel futuro scopriranno ciò che hanno già, la misericordia, qualcosa cioè che ognuno si porta con sé per sempre, bagaglio per il viaggio terreno ed eterno, equipaggiamento e sigillo d’eternità posto su tutta la lunghezza del tempo (Giuseppe Lipari in “La Domenica”).

2. Aspetti della vita
La fede ha ragione
Di come la fede, che è sempre un moto semplice dell’animo, sia capace di avere ragione delle leggi naturali e perfino abbia la potenza di trasformare la realtà delle cose, non è soltanto una verità nota ai soli cristiani. C’è un racconto popolare, tramandato nella tradizione indiana, che conferma come l’umile disponibilità dell’animo, unita alla certezza dell’intervento divino, sia comune nel cuore degli uomini sotto qualunque cielo e in ogni vissuta religiosità. La storia della vecchia indù e della sua devozione che provoca il miracolo non saprei se accostarla alle parole del Cristo – «Se avete fede come un grano di senapa direte a questa montagna trasportati di qui sin là, essa si sposterà» – o all’obolo della vedova che getta i suoi ultimi spiccioli nel tesoro del tempio.Si avvicina, infatti, sia all’una che alle altre.
Un re, pur se giusto e pio, ebbe un giorno la strana idea, nella sua devozione al dio Shankar, di chiedere a ogni cittadino di versare, in segno di omaggio, una ciotola di latte sul simulacro del dio fino a riempire la cella che lo conteneva.I cittadini, che di latte non ne avevano abbastanza neppure per loro, versarono acqua. Il re si arrabbiò. Ma poco prima di sera vide giungere una povera vecchia con una minuscola scodella di latte che versò nella cella: e tutta l’acqua si mutò in puro latte. (Ferruccio Parazzoli in Avvenire del 26/03/2010)

3. Un incontro con S. Alfonso
Pazienza anche negli incidenti
S. Alfonso, tra gli altri strapazzi, già vescovo e debilitato dalle sofferenze subì un … incidente stradale tra carrozze; e qui dimostrò la sua grande pazienza.
Narra il teste Alessio Pollio, prima servitore di Alfonso e poi fratello laico redentorista: “Un giorno essendosi portato a Napoli  per un processo circa la Casa di Ciorani ad informare il Duca Perelli Consigliere di Santa Chiara, ed uno de Vetanti di detta Causa in tempo di dirottissima pioggia,  la carrozza di Monsignore nell’entrare che faceva dentro il Palazzo di detto Duca si scontrò con altre carrozze, che erano nel detto Palazzo, per cui poté aver libero l’ingresso, nello stesso tempo ecco viene da sopra un’altra carrozza, la quale per detta dirotta pioggia, furiosamente correndo, urtò la nostra carrozza, e la fece rovesciare in modo che rimase fracassata e cascammo noi servitori, che eravamo da dietro, il cocchiero, detto Monsignore e Don Gaetano Celano ora Consigliere e allora Avvocato. Si doverono da sopra il portellino cavare ambedue da dentro la carrozza fra le derisioni del popolo, ma la Signora Duchessa Perelli facendoli portar sopra, fece sagnare ambedue e poi colla sua carrozza la sera ci fè portare al Palazzo. Tutti ci lagnavamo eccetto il Servo di Dio, che tutto soffrì con invitta pazienza  (dai Processi).

4. Vivere la settimana con la liturgia = 31 gennaio – 5 febbraio Quarta settimana del Tempo Ordinario – Liturgia delle Ore: IV settimana

31 gennaio (lunedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. – Gesù libera un uomo posseduto da una legione di demòni, ma viene giudicato scomodo dalla gente. Egli è il Profeta misericordioso che vuole comunque liberarci dal male.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Ebrei 11,32-40; Salmo 30,20-24; Marco 5,1-20.
– Santi di oggi  =  San Giovanni Bosco, sacerdote-educatore; San Gimignano; Santa Marcella.

1 febbraio (martedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. – Una bambina agli estremi, una donna afflitta da emorragia: due donne, a cui il Signore fa sperimentare la prossimità della potenza di Dio.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Ebrei 12,1-4; Salmo 21,26-28.30-32; Marco 5,21.43.
– Santi di oggi  =    San Trifone; San Severo; Beato Carlo Ferrari.

2 febbraio (mercoledì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.  – Il primogenito di Maria viene consacrato a Dio: egli sarà la consolazione di tutti i membri del popolo eletto.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Malachia 3,1-4; Salmo 23,7-10; ; Ebrei 2,14-18; Luca 2,22-40
– Santi di oggi  =   Presentazione del Signore.- Santa Caterina de’ Ricci.

3 febbraio (giovedì )
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore.  – Inviati a predicare dappertutto la conversione, liberi da qualunque attaccamento alle cose: ecco gli apostoli che Gesù vuole.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Ebrei 12,18-19.21-24; Salmo 47,2-4.9-11; Marco 6,7-13.
– Santi di oggi  =  San Biagio. Sant’Oscar; Santi Simeone e Anna.

4 febbraio (venerdì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore è mia luce e mia salvezza.  – Il potere ingiusto di Erode fa violenza ai profeti; ma persecuzione e morte nulla possono di fronte al Signore della vita.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Ebrei 13,1-8; Salmo 26,1.3.5.8c-9; Me 6,14-29. Primo Venerdì.
– Santi di oggi  =  San Nicola Studita; San Gilberto; San Giuseppe da Leonessa.

5 febbraio (sabato)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. – Senza una guida, le pecore vagherebbero invano. Gesù, Bel Pastore, ha lasciato dei buoni pastori nella sua chiesa.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Ebrei  13,15-17.20-21; Salmo 22,2-6; Marco 6,30-34.
– Santi di oggi  =   San Saba; Beata Elisabetta Canori Mora.

5. Curiosità calabresi del passato

Alcuni pregiudizi

* I Calabresi hanno profondamente radicate in testa alcune strane idee. Una è che ogni bambino, la cui madre è stata fedele alla promessa matrimoniale, deve necessariamente somigliare al padre. E molto facile convincere un contadino, il quale di rado si guarda allo specchio, che i lineamenti del bimbo riproducono in piccolo i suoi; ma se egli dovesse decisamente convincersi che tale rassomiglianza non c’è non perdonerebbe mai la moglie e considererebbe bastardo il bambino.
* E’ considerata una vergogna essere stato allattato da una donna diversa dalla propria madre. Ciò tuttavia succede solo raramente perché le . donne dopo il parto si ristabiliscono con tanta facilità che pochi bambini sono costretti ad allattare a un seno sconosciuto. I Calabresi ripongono grande fiducia nella punizione divina, e sono convinti che chi si prende gioco dei difetti di un altro ne sarà afflitto a sua volta; ma credono che la punizione diviene più lieve se si fanno sinceri giuramenti e pronti scongiuri; sono sicuri inoltre che, se la persona si pente, ogni pericolo è scampato. ((Henry Swinburne, inglese 1743-1803, in “Travels in the Two Sicilies 1783-1785, riportato da “Le vie del Mondo: Calabria”, a cura di Gianni Guadalupi, 2000 Touring Editore, p. 6).

Condividi l'articolo