Attualità

La bisaccia del pellegrino 52-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Dicembre 2013, quarta settimana: 22-28 dicembre

1. Vangelo della domenica 22 dicembre = “Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe,
della stirpe di Davide”.
2. Aspetti della vita =  Natale 2013 in Piazza San Pietro.
3. Le Opere di S. Alfonso =
Le Canzoncine. – Nei suoi canti natalizi il Mistero redentore del Cristo.

4. Vivere la settimana con la liturgia =  23-28 dicembre 2013.

1. Vangelo della domenica –  (Mt 1,18-24).
“Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide”.

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

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Il Vangelo secondo san Matteo comincia con la “genealogia di Gesù Cristo” (Mt 1,1-17).
L’evangelista sottolinea così che la storia che Dio ha cominciato con Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Gesù Cristo. L’obiettivo non è la fine della storia, poiché essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della “nascita di Gesù Cristo”. San Matteo usa qui questa parola, che può significare tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si prepara già al versetto 16, in cui si dice: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù”. È dunque chiaro che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Gesù.
Ma chi è il vero padre di Gesù? È una domanda che si pone anche Giuseppe nel nostro testo di oggi. E la risposta è assolutamente chiara: è “per opera dello Spirito Santo” che Maria aspetta un bambino. Ma il testo esprime senza dubbio ancora qualcosa di più. Non è perché è stato generato in questo modo straordinario che Gesù è l’obiettivo della storia di Israele e il fondamento di una nuova comunità; si tratta piuttosto di capire che in Gesù Dio si è unito con noi uomini, come rimedio estremo e per sempre. E ciò per liberarci dalla fatalità della colpa del peccato. Ecco perché il figlio di Maria deve portare il nome di Gesù, cioè: “Il Signore salva”, ed ecco perché noi possiamo anche chiamare Gesù Emanuele, che si traduce “Dio è con noi”. È il messaggio con il quale Matteo inizia il suo Vangelo.  
(da Chiesa.it).

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Vicini al Natale. – La Liturgia della Parola ci porta dentro il mistero dell’origine di Gesù Cristo. Il racconto di Matteo (Vangelo), citando letteralmente la profezia di Isaia, dichiara che Gesù è colui che realizza l’antica promessa di Dio. Tutto il racconto mira a sottolineare la sua origine straordinaria, la sua nascita verginale che esclude il concorso dell’opera dell’uomo.
Accanto alla Vergine Maria, spicca per fede Giuseppe, lo sposo che offrirà una famiglia al Figlio di Dio. Egli è definito giusto, attento cioè alla legge di Dio, ma anche pieno di amore: per la legge ebraica una donna incinta prima della coabitazione con il marito (il matrimonio avveniva in due tempi: il contratto prima, la convivenza successivamente) poteva essere ripudiata e anche lapidata. Giuseppe decide di obbedire alla legge, ma di proteggere Maria, con il suo congedo in segreto.
A quest’uomo, buono e giusto, viene in soccorso l’angelo che gli spiega il mistero di Dio ed egli scopre il significato vero di quella profezia di Isaia (I Lettura) che aveva letto tante volte. Il “Dio con noi”, l’Emmanuele promesso, è Gesù: vero uomo dal grembo di una donna, vero Dio dal mistero del Padre.  (
Elide Siviero, in La Domenica). 

Una preghiera per restare vigili
«A lui sarà dato il nome di Emmanuele che significa Dio con noi» (Mt 1,23). Non sono solo parole: Gesù è veramente Dio con noi, ieri, oggi e domani; è nel volto dei bambini, nella speranza dei giovani, nella sofferenza dei malati; è nelle nostre chiese, ai bordi delle strade, nelle grandi metropoli e nei piccoli paesi, ovunque e in ciascuno uomo. (Letizia Battaglino).

 2. Aspetti della vita
Natale 2013 in Piazza San Pietro
Il presepe = “Francesco 1223 – Francesco 2013”.
Questo il titolo scelto per il presepe del primo Natale di Papa Bergoglio.
Quest’anno il Natale in Vaticano è impreziosito dal presepe napoletano, apprezzato e amato in tutto il mondo, che per la prima volta nella sua storia è arrivato a Piazza San Pietro. Un’opera ideata e realizzata dal maestro Antonio Cantone e dalla bottega Cantone & Costabile – esponenti del presepe del settecento partenopeo – corredata dalla scenografia firmata dal professore Antonio di Tuoro e organizzata dal team PulSeo, guidato da Guglielmo Pulcini.
Un complesso artistico e architettonico donato dalla bottega al Sig. Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, che a sua volta ha deciso di omaggiare Papa Francesco, unitamente al patrocinio del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Sedici pastori, vestiti con abiti tipici del settecento napoletano, fanno da cornice alla scena che rievoca la nascita del Bambino Gesù, mentre il paesaggio rappresenta un luogo tradizionale della Campania felix.

L’albero di Natale
L’albero di Natale, che ogni anno viene donato al Papa da una regione diversa, è stato inaugurato il 13 dicembre pomeriggio. Quest’anno l’abete proviene dalla Baviera, Sette tonnellate abbondanti di rami verdi che svettano appuntendosi verso il cielo, a indicare l’origine della “grande luce” che da duemila anni mostra al mondo una strada di speranza e salvezza. Il maestoso Albero di Natale bavarese che illuminerà per tutte le feste Piazza San Pietro ha questo significato e Papa Francesco lo ha sottolineato alle circa 350 persone che proprio dalla Baviera hanno voluto raggiungere Roma per fare corona a quella che è da tanti anni una tradizione natalizia vaticana.
L’albero monumentale proviene dal comune di Waldmünchen, nell’Alto Palatinato, insieme al quale la delegazione bavarese ha fatto giungere altri alberi più piccoli, che orneranno vari ambienti della Città del Vaticano.
Come accade ormai da alcuni anni, il legno dell’Albero di Natale sarà utilizzato per la creazione di piccoli oggetti di uso quotidiano e di giocattoli da destinare ai bambini di famiglie indigenti.

3. Le Opere di S. Alfonso – Le Canzoncine.
Nei suoi canti natalizi il Mistero redentore del Cristo.
Il redentorista Oreste Gregorio scrive che “dopo san Francesco d’Assisi e san Gaetano Thiene nessun Santo si è così cordialmente interessato del Natale” come sant’Alfonso che è vissuto nella Napoli del ‘700 offrendo profonde meditazioni sul mistero dell’Incarnazione come  redenzione dell’uomo.
“Viva l’anima mia solo per amarti: ed al solo sentir nominar Presepe, Croce, Sacramento si accenda tutta di desiderio di fare cose grandi per te, o Gesù mio”. Così prega sant’Alfonso M. de Liguori nella Visita VI al SS. Sacramento. L’amore del Santo napoletano per Gesù Cristo prende il via dalla meditazione del Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.

  • Nella canzoncina Tu scendi dalle stelle, da Lui composta durante una Missione a Nola nel 1754, il valore redentivo dell’Incarnazione è suggestivamente tratteggiato dai versi: Tu dormi, o Ninno mio, ma intanto il core, non dorme no, ma veglia a tutte l’ore. Deh! mio bello e puro Agnello. A che pensi? dimmi Tu: O Amore immenso! A morire per te, rispondi, io penso. E rivolto alla Madonna termina: O Maria, speranza mia. S’io poco amo il tuo Gesù. Non ti sdegnare: Amalo tu per me, s’io nol so amare!
  • Nell’altro suo canto Fermarono i cieli, stampato nel 1738, ci fa assistere ad un momento di estasi nel quale tutto tace e si ferma per ascoltare la nanna della Madonna al suo Figlio appena nato. Nelle ultime strofe Egli esclama: Il Figlio e la Madre, la Madre e il Figlio, la Pianta col Frutto, il Frutto col Fiore saranno mio amore, né altro amerò!.
  • Gli altri due canti Quanno nascette Ninno a Bettalemme, che una ininterrotta tradizione gli attribuisce, e Ti voglio tanto bene sono altrettante prove che sant’Alfonso fermamente credeva che la terra con l’Incarnazione del Figlio di Dio era diventata Paradiso e che Gesù Bambino è sole d’amore che fa luce e dà calore anche quando tutto è brutto e spaventoso nel mondo. (In L’Osservatore Romano, 24 dicembre 1987)

4. Vivere la settimana con la liturgia = IV Settimana del Tempo di Avvento e Tempo di Natale.
(23-28 dicembre) Liturgia delle Ore: IV settimana.

23 dicembre lunedì – Colore liturgico viola.

  • Leviamo il capo: è vicina la nostra salvezza. Il nome Giovanni, imposto al bambino per volere divino, significa «Dio ha avuto misericordia»; nell’esperienza diretta di Elisabetta è coinvolta tutta l’umanità. Da parte sua, Maria ha potuto personalmente constatare che “nulla è impossibile a Dio”.
  • Ml 3,1-4.23-24; Sal 24,4-5.8-10.14; Lc 1,57-66.
  • San Giovanni da Kety.

24 dicembre martedì – Colore liturgico viola.

  • Canterò per sempre l’amore del Signore. Zaccaria, anche lui colmato di Spirito Santo, inneggia alla “tenerezza e misericordia” del Signore, che è stato fedele alla sua alleanza. Il suo sguardo va dritto alla “casa di Davide”, dove Dio ha suscitato il Salvatore.
  • 2Sam 7,1-5.8b-12; Sal 88,2-5.27.29; Lc 1,67-79.
  • Santa Paola Elisabetta Cerioli, vedova.

Tempo di Natale

25  dicembre  mercoledì – Solennità del Natale del Signore – Colore liturgico bianco.

Dal vangelo secondo  Luca (Lc 2,1-14) = Oggi è nato per voi il Salvatore.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

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«Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore» – Nella storia di Israele Dio ha parlato agli uomini tramite i profeti. Oggi, finalmente, ci parla attraverso il suo Figlio unigenito che prende umana carne, si fa vedere e capire. Il Natale ci rivela la tenerezza del nostro Dio che, nascendo a Betlemme, si fa vicino a ogni uomo.  (Domenico Brandolino, ssp).

26  dicembre  giovedì  – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. -Stefano, uomo di fede, scelto come diacono per il servizio della comunità, è presentato nel momento del martirio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = ). At 6,8-10,12; 7,54-60; Sal 30,3-4.6.8.16-17; Mt 10,17-22.
  • – Santi di oggi  =  Santo Stefano, protomartire.

27  dicembre  venerdì –  Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Gioite, giusti, nel Signore. – Giovanni è il “discepolo amato”, che ci dona nel Prologo del suo Vangelo, la più bella contemplazione di Gesù Figlio di Dio che si fa carne per la nostra salvezza.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = 1Gv 1,1-4; Sal 96,1-2.5-6.11-12; Gv 20,2-8.
  • – Santi di oggi  =  San Giovanni, apostolo ed evangelista.

28  dicembre  sabato  – Colore liturgico rosso.

  • – Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = A te grida, Signore, il dolore innocente.-  La famiglia di Gesù, sin dalla nascita del Bambino, deve patire prove e disagi per essersi affidata in tutto alla volontà di Dio: per fuggire all’odio omicida di Erode deve rifugiarsi in Egitto.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi =  1Gv 1,5 – 2,2; Sal 123,2-5.7-8; Mt 2,13-18.
  • – Santi di oggi  = Santi Innocenti, martiri. San Gaspare del Bufalo.

Papa Francesco è al suo primo Natale con tutto il mondo in Piazza San Pietro. Significativo è il titolo dato al presepe napoletano allestito nella Piazza avente come titolo  “Francesco 1223 - Francesco 2013”, che sarà svelato la notte del 24 dicembre.
Papa Francesco è al suo primo Natale con tutto il mondo in Piazza San Pietro. Significativo è il titolo dato al presepe napoletano allestito nella Piazza avente come titolo “Francesco 1223 – Francesco 2013”, che sarà svelato la notte del 24 dicembre.

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