Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

Agosto 2011, quinta settimana: 28 agosto – 3 settembre

1. Vangelo della domenica 28 agosto – XXII Domenica T.O. – Anno A – «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso»

2. Aspetti della vita – Meeting Rimini 2011: l’umanità nuova in cammino.

3. Un incontro con S. Alfonso – Immunità ecclesiastica violata.

4. Vivere la settimana con la liturgia = 29 agosto – 3 settembre  2011.

5. Curiosità calabresi del passato = L’anima, un grazioso uccellino.

1. Vangelo della domenica –  ( Mt 16, 21-27)
Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso.
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

La via della croce è la via seguita da Gesù e proposta a coloro che vogliono essere suoi discepoli. Il brano dell’Antico Testamento (I Lettura) ci mostra la confessione del profeta, sedotto dal suo Signore e divenuto per questo oggetto di dileggio e di persecuzione. Nelle parole di Geremia sentiamo il grido di colui che avverte in modo forte il peso della chiamata di Dio. È la profezia della sorte del discepolo che segue il Messia. Il Vangelo presenta il primo annuncio della passione nella quale Gesù si rivelerà come il Messia sofferente. Questo provoca la reazione dei discepoli che, per bocca di Pietro, si ribellano a questa realtà. Cristo, infatti, propone un modo nuovo di concepire l’esistenza: non il successo o il consenso, ma perdere la vita per ritrovarla in Dio. È un’affermazione esplosiva: nessun compromesso con le logiche mondane, nessun legame con le situazioni di comodo, ma una donazione totale di sé, che renda la nostra vita «sacrificio vivente, santo, gradito a Dio». Sul solco dell’Innocente che dona la vita per l’umanità, anche noi oggi siamo chiamati ad avere sete solo di Dio per compiere la sua volontà.  (Elide Siviero, in “La Domenica”).

“Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Pietro scopre così la vera identità di Gesù il quale rivela che tipo di Messia sarà: andrà a Gerusalemme per soffrire, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno. Ciò è troppo per Pietro: nel suo spirito, l’idea di sofferenza e l’idea di Messia sono semplicemente incompatibili fra loro.   Nella nostra tendenza innata a resistere a Dio, noi deformiamo la sua immagine, ci rifiutiamo di lasciare che Dio sia come vuole essere. Il nostro Dio è troppo piccolo, troppo fragile e troppo limitato, mentre il Dio di Gesù Cristo è letteralmente troppo bello per essere vero. Gesù si affretta a percorrere la via che porta a Gerusalemme per svelarcelo sulla croce.
Sulla croce, infatti, Gesù rivelerà l’ultimo ritratto di Dio nel dramma della misericordia che vince il peccato, dell’amore che supera la morte e della fedeltà divina che cancella il tradimento.
Chi avrebbe mai immaginato, sia pure in sogno, che Dio sarebbe intervenuto nella nostra storia in questo modo? (La Chiesa.it).

2. Aspetti della vita
Meeting Rimini 2011: l’umanità nuova in cammino

Si è appena concluso il grannde appuntamento del Meeting di Rimini. Dopo la grande Giornata Mondiale dei Giovani a Madrid, un altro evento della nuova umanità in cammino da osservare con attenzione.

a. Tema e struttura dell’evento.
E l’esistenza diventa un’immensa certezza è il titolo della XXXII edizione del Meeting per l’Amicizia tra i popoli, ospitato nella città di Rimini dal 21 al 27 agosto 2011. Il Meeting ha messo mette al centro le domande esistenziali della persona e la ricerca che da sempre conduce il cammino dell’uomo e dell’umanità tutta. Come ogni anno, gli incontri, i dibattiti, le testimonianze, le mostre e gli spettacoli del Meeting di Rimini hanno condotto lo spettatore lungo un percorso che ha suscitato non pochi spunti e riflessioni.
Oggi il Meeting dell’Amicizia tra i popoli di Rimini, con una media di 800mila presenze, si pone come il Festival estivo più visitato a livello internazionale. Durante i giorni del Meeting, Rimini si è riempito di visitatori provenienti da tutta Italia e da diversi paesi europei.
Ciò che lo rende così interessante è la capacità di superare e ampliare la sua matrice cattolica, diventando uno spazio interculturale e interreligioso, capace di focalizzare l’attenzione sull’importanza assoluta del dialogo, del confronto, dell’incontro per un bene superiore e comune. Al Meeting di Rimini fedi e culture diverse, accomunate da un positivo desiderio di conoscenza e di reciproca valorizzazione, si accolgono, si ascoltano, interloquiscono.

b. Ogni anno, grandi nomi.
Così, nel corso degli anni, il palco del Meeting ha accolto e ascoltato personalità come il Santo Padre Giovanni Paolo II, Emmanuel Levinas, il cardinale Ratzinger, Madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e Eugene Ionesco, Andrei Tarkovskij e Riccardo Muti, Carlo Rubbia e José Carreras, Luigi Giussani e Martha Graham e ancora politici, imprenditori, scienziati, filosofi, artisti.
L’edizione del 2011 ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, al cui evento sono stati dedicati una mostra e un convegno.
Il Meeting di Rimini diviene con il suo carattere marcatamente internazionale, crocevia di testimonianze ed esperienze, unico nel panorama culturale del nostro Paese.
Nota assai interessante è che coinvolge un pubblico giovane, curioso e caloroso, un pubblico capace di interrogarsi, leggere, porsi domande e cercare risposte sul mistero della persona e della conoscenza.

c. Alcuni numeri
Sono stati 115 gli incontri proposti dalla XXXII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli 26 gli spettacoli, 10 le mostre, 11 le manifestazioni sportive; 332 i relatori che sono intervenuti alla manifestazione. Circa 260.000 presenze alberghiere e un giro d’affari complessivo, tra hotel, appartamenti, ristoranti, merci e trasporti pari a 30 milioni.
Sono state 3.270 le persone che, durante la settimana del Meeting 2011, hanno impegnato gratuitamente energie, competenze ed anche ferie per consentire lo svolgimento della manifestazione e garantirle quel particolare clima che la caratterizza; provenienti da da ogni parte d’Italia e anche dall’estero (circa 200): Egitto, Russia, Gran Bretagna, Brasile, Camerun, Canada, Cile, Costarica, Francia, Kosovo, Lituania, Messico, Nigeria, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Ucraina e da altri paesi.
Il lavoro dei volontari si è articolato in 15 Dipartimenti; quelli numericamente più consistenti sono stati il dipartimento Ristorazione (692 volontari) e il dipartimento Servizi generali (702 volontari).
Per completare il quadro dei volontari, bisogna ricordare e aggiungere le altre 800 persone (in maggioranza universitari) che, durante il “pre-Meeting” (dall’ 11 al 20 agosto), hanno lavorato gratuitamente per l’allestimento della Fiera. 

3. Un incontro con S. Alfonso
Immunità ecclesiastica violata (roba da cronaca!)
Celebre è rimasto nella biografia episcopale di S. Alfonso un caso di violazione dell’immunità ecclesiastica, che a quell’epoca conservava tutto il suo vigore secondo lo spirito del Concordato esistente tra Napoli e Roma. Il fatto rimonta al 1770 e accadde in Arienzo.
I birri si scontrarono in un povero diavolo che masticava tabacco. Fermatolo, gl’ingiunsero che l’avesse cavato di bocca per esaminare se era materia di contrabbando. Non potendo sottrarsi alle loro grinfie, lesto l’inghiottì. I tutori del fisco, avendo perduto il corpo del delitto, lo bastonarono, e già apparecchiavano gli ordigni per menarlo in trappola ammanettato. Ma quello con uno strattone sgusciò come un gatto, si infilò in un abbaino e andò ad appollaiarsi sul tetto della chiesa.
Si credeva lì sicuro, come una statua nella sua nicchia. Ma i gendarmi, fremendo, scalarono il muro ed acciuffato il delinquente, che si appellava al diritto sacrosanto di asilo, se lo trascinarono in prigione, bestemmiando come dannati.
S. Alfonso, conosciuto il fatto, scartabellò il Concordato concluso il 2 giugno 1741 tra Benedetto XIV e Carlo III. Rilesse attentamente i 35 paragrafi del capo II circa l’immunità locale e trasse da giurista la conseguenza dell’aperta violazione, per cui si vedeva tirato per i capelli ad agire contro il magistrato secolare.
Mandò il maestro di casa a reclamare la restituzione del carcerato dal commissario che lo ricusò rotondamente.
Il Santo, convocato d’urgenza Mons. Rubino, suo Vicario, non potè reprimere uno scatto, intimandogli eccitato: “Incominciate a stendere il Cedolone: si tratta d’immunità. Se bisogna, mi venderò la mitra”.
Lo sdegno lampeggiò impetuosamente nel cielo sereno del suo temperamento. Non era disposto a subire la violenza a nessuna condizione per il rispetto della religione. Il Cedolone faceva tremare le vene e i polsi persino ai governatori regalisti più accesi. Il cartello conteneva la pubblicazione della scomunica inflitta dal vescovo e si affiggeva alle porte delle chiese.
Il commissario all’odore della censura fulminata si impaurì e rispose che tutto si sarebbe accomodato secondo le leggi. Monsignore non si acquietò alle promesse verbali ed insistette per la scarcerazione immediata.
Solo quando scorse nella sua camera libero ed esente da ogni pena il disgraziato, desistette dal procedimento, buttando nel cestino le bozze del Cedolone.  (Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, pp. 56-57).

4. Vivere la settimana con la liturgia =  (28 agosto – 3 settembre)  XXII Settimana del Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: II Settimana

29 agosto (lunedì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. – La fedeltà di Giovanni alla sua missione gli costa l’arresto, il carcere e anche la testa. Il prezzo della verità e della sua testimonianza è sempre altissimo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Geremia 1,17-19; Salmo 70,1-6.15.17; Marco 6,17-29.
  • – Santi di oggi  =  Martirio di San Giovanni Battista. 

30 agosto (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra di viventi. – Gesù manifesta la propria autorità attraverso la sua dottrina, e la sua potenza attraverso la sottomissione degli spiriti maligni, che gli obbediscono.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = 1Tessalonicesi 5,1-6.9-11; Salmo 26,1.4.13-14; Luca 4,31-37.
  • – Santi di oggi  =  B. Ildefonso Schuster. 

31 agosto (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Confido nella fedeltà di Dio, in eterno e per sempre. – L’attenzione di Gesù abbraccia familiari ed estranei; la sua potenza si manifesta sia negli effetti del male (le malattie) che nella sua causa, il Maligno.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Colossesi 1,1-8; Salmo 51,10.11; Luca 4,38-44
  • – Santi di oggi  =  San Giuseppe di Arimatea e Nicodemo. 

1 settembre (giovedì)– Colore liturgico verde VI Giornata per la salvaguardia del Creato.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza. – La barca di Pietro diventa un pulpito; le sue reti quasi si rompono; lui stesso lascia il suo mestiere. La presenza di Gesù trasforma ogni cosa, non lasciando niente come prima.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Colossesi 1,9-14; Salmo 97,2-6; Luca 5,1-11.
  • – Santi di oggi  =  San Sisto; Sant’Egidio. 

2 settembre (venerdì) – Colore liturgico verdePrimo Venerdì.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Presentatevi al Signore con esultanza. – I discepoli di Gesù non seguono le tradizionali pratiche del digiuno e della preghiera. La presenza di Gesù, infatti, comporta un “cambiamento”, tanto necessario quanto difficile.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Colossesi 1,15-20; Salmo 99,2-5; Luca 5,33-39.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Elpidio; Santi Alberto e Vito. 

3 settembre (sabato) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Dio è il mio aiuto. –  L’osservanza del sabato, intesa in modo esteriore, non è un valore assoluto. Il valore assoluto è Gesù Cristo, «il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Quello che vale è il riferimento a lui, che è la nuova legge, il riposo e il cibo dell’uomo. In Cristo troviamo la misura dei valori, di ciò che realmente conta.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Colossesi 1,21-23; Salmo 53,3-4.6-8; Luca 6,1-5.
  • – Santi di oggi  =  San Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa. 

5. Curiosità calabresi del passato
L’anima, un grazioso un uccellino

1. Pàrtiti, acellu mio,
e va da l’amante Gesù.
Si bidi chi sta durmendu,
facci ‘nu cantu comu sai tu;
si si rivigghia e senti
ti dici : chi bòi tu?
Nci dici ca si’ mandatu,
di ‘nu cori disiatu,
chi non può tardati cchiù,
e ch’è tuttu ‘nfiammatu
di lu Core di Gesù. (n. 2867. )

2. Accejuzzu vola vola,
vavattindi jà a Gesù.
Si lu trovi addormentatu,
fanci ‘nu canto comu sai tu:
E si si risbigghia e senti,
tu nci dici ca si’ mandatu,
di ‘nu cori disiatu
chi no’ pó aspettare chiù. (n. 2869. )

Raffaele Lombardi Satriani
In “Canti popolari calabresi” Volume IV
Napoli, Eugenio De Simone editore, 1933

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