Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

 

Ottobre 2011, quarta settimana: 23-29 ottobre

1. Vangelo della domenica 23 ottobre – XXX Domenica T.O. – Anno A – «Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso».
2. Aspetti della vita  – 84a Giornata Missionaria Mondiale.
3. Un incontro con S. Alfonso – Un esempio di grande onestà intellettuale.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  24-29 ottobre 2011.
5. Curiosità calabresi del passato  =  Un bell’atto di amore.

1. Vangelo della domenica –  ( Mt  22,34-40)
“Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso”.
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Il grande comandamento è duplice: non si può separare l’amore per Dio dall’amore per il prossimo, come mostra in questa domenica la prima lettura, dall’Esodo. Il comandamento fondamentale del Decalogo è il primo, che esige di riconoscere che uno solo è il Signore e non si debbono avere altri déi di fronte a lui (Cfr Es 20,2-6). Lui solo occorre amare con tutto se stessi, cuore, anima e mente.
Ma l’amore per Dio si attua in concreto nell’amore per il forestiero, l’orfano, la vedova… ogni prossimo e soprattutto quello che ancor più è nell’indigenza. Fedele alla tradizione di Israele, Gesù riafferma che da questo amore per Dio e per il prossimo «dipendono tutta la Legge e i Profeti». Il verbo greco tradotto con ‘dipendere’ evoca l’immagine di una catena appesa a un gancio. Senza quel gancio non sta in piedi. Così è la parola di Dio: se non è vissuta nell’amore è come svuotata. Convertirsi dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero significa convertirsi alla logica dell’amore che riempie di sé, dona significato e fa ‘stare in piedi’ tutto ciò che facciamo. (Fr Luca Fallica in “La Domenica”).
 

I farisei vivevano per meditare la legge, per capirla, per interpretarla. Alcuni sono riusciti a capire Gesù Cristo che ha detto a uno di loro che non era lontano dal regno dei cieli (Mc 12,34). E un altro fariseo, Paolo di Tarso, riuscì ad essere l’apostolo dei gentili. Ma tanti tra di loro, al contrario, rifiutavano il giovane Rabbi di Nazaret, e lo hanno messo a morte sulla croce…
Interpretando la legge, i farisei ottenevano una casistica minuziosa che rendeva il giogo della legge insopportabile. Ed è per questo che non potevano capire Gesù che, secondo loro, infrangeva il riposo del sabato guarendo i malati il sabato, e anche dicendo che il Figlio dell’uomo era padrone del sabato e che questo giorno, così importante, era stato fatto per l’uomo, e non il contrario… (Mt 12,8; Mc 2,27). Gesù disfa il repertorio molto complicato dei precetti, e lo riassume nell’amore di Dio e del prossimo sopra tutto. Egli considera che questo è il primo comandamento, da cui tutti gli altri derivano…
Di fronte a queste parole non possiamo fare altro che rivedere la nostra condotta, riconoscere i nostri errori e proporci in modo concreto di vivere per amore, di morire per amore.  (La Chiesa.it). 

 2. Aspetti della vita
84a Giornata Missionaria Mondiale
L’annuncio del vangelo primo servizio all’uomo.

«Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21). La missione fa parte della natura della Chiesa ed è compito di ogni cristiano. Il Vangelo è un dono così prezioso che non possiamo tenere egoisticamente per noi. E mentre comunichi agli altri la tua fede, si accresce nel tuo cuore: «la fede si rafforza donandola» (Redemptoris Missio, n. 2).
Destinatari della missione sono tutti, il mondo intero: quelli che non conoscono Cristo e quelli che hanno rifiutato Cristo vivendo in una società scristianizzata, cristiani solo di nome e popoli che professano altre religioni. Perché Cristo è venuto per salvare tutti. Perché Cristo non è semplicemente “una” via, ma “la” Via; non è semplicemente “una” verità, ma “la” Verità. La missione verso gli uomini di altre religioni comincia con l’ascolto, la comprensione, il rispetto, il dialogo. «Il dialogo inter-religioso fa parte della missione evangelizzatrice della Chiesa» (RM, n. 55). Con il dialogo «la Chiesa intende scoprire i “germi del Verbo”, i «raggi della verità che illumina tutti gli uomini» (RM, n. 56). E a partire da questi bagliori bisogna presentare Cristo, che ne è la fonte perché è “la Luce del mondo”. Infine, l’evangelizzazione non va mai disgiunta dalla promozione umana e dalla testimonianza di vita cristiana: non basta essere credenti, bisogna essere credibili.
Dice il card. Carlo Maria Martini: “Chi ha incontrato il Signore nella comunione della Chiesa non può non sentire il bisogno di annunciare ad altri la buona novella dell’amore di cui ha fatto esperienza».

3. Un incontro con S. Alfonso
Un esempio di grande onestà intellettuale.
S. Alfonso da vescovo era esigente quando i sacerdoti venivano esaminati prima di affrontare il ministero. – Memorabile fu l’esame dei concorrenti alla parrocchia di S. Giovanni Battista in Bucciano, casale di Airola (BN). Si fece avanti il rev. Pasquale Diodati, che aveva espletati i suoi studi a Napoli ed era ben ferrato in teologia. Interrogato su alcune questioni morali espose la dottrina con erudizione, avvalendosi di autori opposti al sistema tenuto da sant’Alfonso nella sua Theologia moralis. Appariva sotto l’influsso rigido dei domenicani e dell’Ab. Genovesi, nemico dichiarato dei casisti, che giunse a bistrattare le Adnotationes alfonsiane alla Medulla del Busembaum (Napoli 1748) come un commentario stolto ad un’opera empia!
Gli esaminatori aderenti all’insegnamento del vescovo lo puntarono, come si dice con frase sinodale; l’esaminato con vivo rincrescimento restò escluso, quantunque avesse sciorinata nelle risposte date con sussiego molta scienza.
Monsignore che era stato assente, volle rivedere gli atti del concorso, riuscendogli strana la eliminazione di don Diodati, che conosceva d’altronde preparatissimo. Non tardò a scovarne la ragione. Da uomo superiore riprovò lo zelo eccessivo dei paladini delle proprie teorie: “Gli autori che seguita don Diodati sono classici e approvati“. Gli esaminatori stupefatti insistettero che le risposte non erano conformi alla sua Teologia morale. Riprese con modestia il Santo: “Io non sono uomo che fo leggi ed in materia di opinione, quando la Chiesa non l’ha condannata, ognuno è padrone di sostenere la propria“.
Prese le parti di don Diodati, annullò la riserva non giusta con malumore dei canonici e gli diede il “magis” nel concorso con la provvista della parrocchia, in data del 15 febbraio del 1768.  (Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 81).

4. Vivere la settimana con la liturgia =  (24-29 ottobre)  XXX Settimana del Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: II Settimana

24 ottobre (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Il nostro Dio è un Dio che salva. – Mentre insegna, Gesù nota una donna da lungo tempo inferma e la libera dal suo male. Non c’è vera religiosità se non si sa guardare con amore il prossimo per restituirgli dignità.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Romani 8,12-17; Salmo 67,2.4.6-7.20-21; Luca 13,10-17. 
  • – Santi di oggi  =  Sant’Antonio Maria Claret, San Luigi Guanella.

 25 ottobre (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Grandi cose ha fatto il Signore per noi. – Un piccolissimo seme gettato nel giardino, un po’ di lievito nascosto nella pasta: tutto qui il regno di Dio. Se ci sembra troppo poco, è perché non abbiamo compreso che i suoi più grandi prodigi Dio li opera nel silenzio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Romani  8,18-25; Salmo 125,1-6; Luca 13,18-21..
  • – Santi di oggi  =  San Miniato; San Gaudenzio; Beato Carlo Gnocchi.

 26 ottobre (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Nella tua fedeltà ho confidato, Signore. – La porta della misericordia divina non è affatto stretta: tale appare solo al nostro smisurato orgoglio. Finché essa è aperta, non perdiamo tempo, entriamo al banchetto della salvezza!
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Romani 8,26-30; Salmo 12,4-6; Luca 13,22-30.
  • – Santi di oggi  =  Santi Luciano e Marciano; Beato Damiano Furcheri.

 27 ottobre (giovedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Salvami, Signore, per il tuo amore. – Le minacce di Erode, riferite a Gesù, non lo distolgono minimamente dal suo cammino verso Gerusalemme. Non per caparbietà, ma per il suo tenero amore per l’uomo smarrito.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Romani ,31b-39; Salmo 108,21-22.26-27.30-31; Luca 13,31-35.
  • – Santi di oggi  =   Sant’Evaristo; San Gaudioso; Beato Bartolomeo di Breganze.

 28 ottobre (venerdì) – Colore liturgico rosso.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. – Celebriamo la festa di due dei dodici apostoli scelti da Gesù, Simone e Giuda. Di loro conosciamo i nomi e poco più. L’essenziale è che le nostre comunità siano sempre in continuità con la loro testimonianza.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Efesini 2,19-22; Salmo 18,2-5; Luca 6,12-19.
  • – Santi di oggi  =  Santi Simone e Giuda, apostoli. San Ferruccio.

 29 ottobre (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Il Signore non respinge il suo popolo. – Se vuoi incontrare il Signore, non cercare i posti d’onore: lo troverai sempre all’ultimo posto, quello del servizio. E con Lui, il Padre ti darà gloria.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Romani 11,1-2a.11-12.25-29; Salmo 93,12-15.17-18; Luca 14,1.7-11.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Onorato di Vercelli; San Gaetano Errico.

 5. Curiosità calabresi del passato
Un bell’atto di amore.

O Angiuli, chi jati ‘n Paradisu,
Facitime ‘na santa caritate:
Jati duve Gesù cc’u pizzo a rrisu
E l’ arma mia li sia raccumannata;
Liciti ca vuogliu fare nova vita
Ed a Gesù vuogliu ppe’ ‘nnamuratu;
‘U vero ‘nnamuratu, ‘u veru amuri,
Cci vuogliu jire ppe’ ‘n ‘ternitate (n. 2895).
(S. Giovanni in Fiore)

Raffaele Lombardi Satriani
In “Canti popolari calabresi” Volume IV
Napoli, Eugenio De Simone editore, 1933

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