Fede e dintorni

La buona azione nobilita la persona

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La buona azione rende nobilita la persona.

Le buone azioni hanno un grande valore, ma purtroppo ricevono uno scarso riconoscimento e l’apparenza sembra aver più valore.
– Gesù ammoniva severamente: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli… Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Matteo 6,1-3).
E succede spesso in questo nostro mondo che la persona più preziosa possa non valer niente, e la persona che non vale niente è diventare la più preziosa, più nobile.
– Questa piccola storia chiarirà le idee.

Un grande re chiese ad un saggio sufi di indicargli il modo migliore per manifestare la propria regalità.
«Con le buone azioni», rispose il saggio.
«Dimostramelo – disse il re – altrimenti ti farò tagliare la testa».
♦ Il saggio sufi lo invitò allora ad uscire in incognito dalla reggia.
Si recarono al mercato e il sufi suggerì al re di chiedere al mercante di frutta un chilo di ciliege in regalo, con la scusa che servivano per alleviare le sofferenze di un ammalato, anzi per salvargli la vita.
Inutilmente il re insistette: il mercante lo cacciò con male parole, e alla fine così si rivolse agli altri mercanti ridendo: «Ne ho sentite di tutte per portarmi via po’ di merce, ma uno che chiede un chilo di ciliege per salvare un ammalato, mai. Questi straccioni non sanno più che cosa inventare. Vattene via, vecchio, se non vuoi che ti bastoni».
♦ Il re stava per farsi riconoscere, quando il sufi lo trascinò via.

♦ Poco dopo giunsero alla riva del fiume, che in quei giorni scorreva impetuoso, ricco delle acque del disgelo.
Ad un tratto il sufi diede uno spintone al re, che cadde in acqua e si dibatté fra le onde.
Tutti accorsero per guardare lo spettacolo, ma nessuno aveva voglia di buttarsi in acqua per salvare lo sventurato, che oramai si sentiva soccombere, quando un mendicante, proprio il più straccione della città, si buttò in acqua e trasse in salvo il re.
Allora il sufi si avvicinò al monarca e disse: «Hai visto? Quando tu, la persona più preziosa del regno, hai chiesto un chilo di ciliege per salvare la vita di un ammalato, non hai ottenuto niente; e quando questo mendicante, la persona che vale meno di tutti, ti ha salvato, è stato per te più importante della tua stessa persona.
Non sono le apparenze che contano, ma la sostanza.
E la sostanza della qualità è solo la buona azione che rimane ignota».
(fonte: Gabriel Marcel, Saggezza islamica –– Ed Paoline)

Purtroppo le buone azioni hanno un grande valore, ma uno scarso riconoscimento e l’apparenza sembra aver più valore. Ma la vita saprà rendere ragione al bene. Non scoraggiamoci di fare il bene! – Teniamo a mente l’insegnamento di Gesù: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli… Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Matteo 6,1-3).

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