Attualità

La giornata dal Presidente Berlusconi

Piazza del Popolo della Libertà, il 23 marzo scorso

l’On. Matteoli ha accettato di rispondere ad alcune domande su uno dei temi che stanno più a cuore ai calabresi

L' Onorevole Altero Matteoli
L’ Onorevole Altero Matteoli
Durante la manifestazione  che si è tenuta a Roma a Piazza del Popolo, ribattezzata per la giornata dal Presidente Berlusconi Piazza del Popolo della Libertà,  il 23 marzo scorso, l’On. Matteoli ha accettato di rispondere ad un paio di domande dello scrivente su uno dei temi che stanno più a cuore ai calabresi ed a tutti gli italiani che annualmente si dirigono verso la “costa degli Dei” in villeggiatura estiva: la situazione della Salerno-Reggio Calabria.  Facendo un passo indietro, o meglio, per verità storica, facendone più di uno, si è cominciato a parlare di questo tratto di autostrada già agli inizi degli anni ’60, finché nel 1964 il governo si decise a dare inizio ai lavori per la costruzione di una grande autostrada che collegasse al resto dell’Italia la “terza isola”, soprannome che la stampa dell’epoca aveva dato alla Calabria per l’estrema difficoltà nel raggiungerla. Nel ’66 venne aperto il primo tratto Salerno-Lagonegro, nel ’68 il tratto Lagonegro-Cosenza, l’anno dopo Cosenza-Gioia Tauro, per giungere nel 1972, finalmente, a Reggio Calabria.  Al termine dei lavori si pose di fronte ai governi dell’epoca un problema cruciale: “l’autostrada del sole” in realtà poteva al massimo essere la mulattiera delle Ande.  Negli anni ’80 prese piede l’idea di dover cominciare subito i lavori di ammodernamento, ma la stasi continuò irrimediabilmente finché delle disfunzioni  legate al tratto di autostrada imputato, che sembrava con le sue due strette corsie, e senza corsia d’emergenza una semplice statale, vennero notate dall’Unione Europea, che ha coartato i governi ad intervenire.

I pronostici sulla definitiva apertura dell’autostrada del sole sono slittati, come è notorio, di anno in anno dal 1997 e, tralasciando per motivi di brevità gli interventi dell’autorità giudiziaria, volti a reprimere le infiltrazioni delle ‘ndrine della ‘ndrangheta nella costruzione dell’autostrada, siamo arrivati all’anno corrente.

Per quanto riguarda le infrastrutture in Calabria, in particolare la Salerno-Reggio Calabria e la viabilità, il partito ha qualche linea per risolvere l’annosa questione?

«La Salerno-Reggio Calabria, così come avevamo detto quando eravamo al governo noi, che  alla fine del 2013 sarebbe stata terminata, esclusi quei 57 chilometri di Cosenza, mi pare che i tempi si stiano rispettando.»

Quindi possiamo considerare la problematica in via di risoluzione?

« Esclusi quei 57 km di Cosenza, quelli no»

Non volendo assolutamente minimizzare i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni, ad opera anche del Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteoli, è evidente che ancora a 50 anni da quando fu posta la prima pietra, se anche venissero rispettati i termini comunicati dall’ex ministro, l’autostrada del sole è un’opera incompiuta.  Tralasciando ogni possibile critica sul fatto che proprio il fiore all’occhiello dell’Istruzione Calabrese, la città universitaria di Cosenza, rimarrà mal collegata, auspicando che realmente a fine 2013 solo questi fantomatici  57 chilometri saranno interrotti per lavori in corso, credo che tutti i calabresi stanchi, e soprattutto incolleriti, si chiedano: basteranno altri 50 anni?

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