Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La paglia e il fuoco.
Forse l’eccessiva promiscuità in cui ci stiamo abituando a vivere farà venire un po’ di nostalgia circa la visione ascetica tradizionale cristiana della vita e della sessualità, che ha guardato sempre con prudenza, se non con diffidenza, il venire a contatto continuato con persona d’altro sesso. E la società ha camminato su un binario “guidato”, non mancando aneliti e tentativi di libertà in materia. – Ora che da tempo tante barriere sono crollate, si assiste ad una mortificante promiscuità, che diventa allarmante quando l’età in gioco è ancora giovane e rischia di bruciare il dono stupendo della sessualità che consente agli umani di incontrarsi come persone libere e sincere e non restare chiusi entro il consumo “amorale” del sesso. Il rispetto dell’altro, più che l’assalto all’altro, potrebbe ancora rendere migliori le nostre relazioni.
Con l’aiuto di donna Sancia, sorella del re Alfonso di Portogallo, un convento di frati francescani fu costruito ad Almancara.
♦ Proprio qui viveva un frate, mandato dallo stesso S. Francesco, devotissimo, amante della solitudine.
Una giovane, Maria de Garcia, veniva, per devozione, frequentemente a trovarlo; ma il frate la rimandava via frettolosamente.
♦ Un giorno, che era venuta ancora ad importunarlo, le disse:
– La prossima volta porta con te un po’ di paglia e il fuoco e ti spiegherò perché non voglio che tu torni spesso da me.
La donna il giorno dopo gli portò veramente il fuoco e la paglia.
Allora il frate le ordinò:
– Mettili vicino l’un l’altra!
Subito la paglia bruciò.
♥ L’uomo di Dio le disse allora:
– Il guadagno che questa paglia trae dall’essere troppo vicina al fuoco è lo stesso che un frate può ritrarre dalla frequente conversazione con una giovane donna.
La giovane, tanto buona quanto ingenua, se ne andò rossa in viso.
(fonte: La leggenda francescana).
Dice Gesù:
“Ci sono alcuni che per il Regno dei Cieli rinunciano al matrimonio. Chi è in grado di capire, capisca “. (cf. Mt, 19,12).